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Molfetta, via Poggiorelae: invivibile per l'inquinamento acustico. La lettera di un cittadino a Quindici
30 agosto 2012

MOLFETTA - Una segnalazione della disperazione. Un cittadino ha inviato a Quindici una lettera in cui lamenta l’invivibilità dell’aerea urbana di via Poggioreale. Dalle musiche delle varie manifestazioni che si svolgono all’Anfiteatro di Ponente alla maleducazione di alcuni cittadini che sostano alla vicina pizzeria, fino ai rumori notturni dei mezzi Asm (ricordiamo al cittadino che le operazioni di pulizia e scarico dei cassonetti si svolgono di notte per evitare di intralciare la circolazione diurna dei veicoli).
Il reale problema di quella zona possono essere, però, i rumori dei concerti all’Anfiteatro di Ponente. Fino ad oggi pare che solo in pochi casi siano state emanate delle ordinanze per permettere lo svolgimento di concerti e manifestazioni e derogare non solo un’ordinanza sindacale del Comune di Molfetta del 1989, ma soprattutto la Legge n.447/05 («Legge quadro sull’inquinamento acustico») e la Legge Regionale n.3/02 («Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento acustico»).
I due riferimento normativi tutelano il cittadino dall’inquinamento acustico e, perciò, non solo consentono l’emanazione di ordinanze contingibili ed urgenti da parte del sindaco per «ordinare il ricorso temporaneo a speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l'inibitoria parziale o totale di determinate attività» (art.9 della Legge n.447), ma definiscono le competenze del Comune tra cui la zonizzazione acustica del territorio, i piani di risanamento acustico comunale, il controllo e l’esecuzione di campagne di misura del rumore (art.8 della L.R. n.3). Funzioni e competenze amministrative che dovrebbe o avrebbe dovuto svolgere il Comune di Molfetta per tutelare il cittadino.
Siccome il cittadino lamenta nella lettera inviata a Quindici anche i fastidiosi rumori provenienti da un esercizio commerciale, anche per le nuove attività imprenditoriali o all’aperto la Legge Regionale fissa dei paletti: se l'esercizio di nuove attività «determina un livello di rumore ambientale superiore a 40 dB(A) durante il periodo diurno e superiore a 30 dB(A) durante il periodo notturno, l'impresa deve presentare alla Provincia apposita relazione tecnica asseverata da un tecnico competente, che documenti il rispetto dei limiti di cui alla presente normativa» (art.12).
In particolare, per le attività all’aperto i rumori devono essere contenuti entro i limiti indicati dalle leggi, mentre «le attività sportive e ricreative svolte all'aperto, che comportano emissione di rumore, non possono essere svolte al di fuori dell'intervallo orario 8-24».
Forse sarebbe opportuno rispettare i vincoli e i limiti fissati dalla normativa vigente per la tutela del cittadino, anche se il Comune, su richiesta scritta e motivata e per ragioni di pubblica utilità, può autorizzare deroghe temporanee, prescrivendo che siano adottate tutte le misure necessarie per ridurre al minimo il disturbo, sentita l’Asl competente (art.16). Stesse prescrizioni per le attività temporanee (circhi, teatri e strutture).
L’ultima ordinanza di deroga è stata emessa dal Settore Sicurezza proprio il 29 agosto per il concerto di Nina Zilli alla banchina san Domenico, probabilmente su richiesta scritta e motivata e per ragioni di pubblica utilità.
Riportiamo di seguito la lettera ricevuta da Quindici.
 
«Salve, sono un vostro lettore ed abito nei pressi di Via Poggioreale e volevo informare chi di competenza di quello che succede nei mesi estivi in questa zona. In pratica, in questo periodo dovrei traslocare o andarmene in ferie
per almeno 2 mesi.
Si inizia con l’Anfiteatro di Ponente in cui per l’intera estate sono organizzati concerti e manifestazioni varie con megawatt di potenza che, chissà perché, devono necessariamente interessare tutta la gente che abita nel quartiere e non solo quelli che ne partecipano. Tutto questo inizia dalle 21 fino alle 24 circa.
Poi abbiamo sempre nei pressi di Via Poggioreale una pizzeria con annesso bar che, oltre al viavai della clientela, ha piazzato all’esterno dei tavoli (su suolo pubblico o privato e da chi autorizzato) ed organizza party, compleanni, onomastici e feste varie dalle 22 in poi. I partecipanti a queste tavolate ignorano di essere a ridosso di edifici pubblici e credono di stare in campagna o al mare o nella propria proprietà. Tutto questo si protrae fino all’1,30 circa. Alla chiusura delle saracinesche verso le 2 circa è la volta dei mezzi dell’ASM.
Infatti, verso le 2 con automezzi silenziosi che sembrano carri armati effettuano su tutto il rione, prima lo scarico e pulitura dei cassonetti e dopo una mezzoretta è la volta dello scarico del vetro ed a seguire quello della plastica. Ma queste operazioni
non si potrebbero fare in orari pomeridiani o mattutini? O serve fare
straordinario notturno. E comunque siamo arrivati alle 3.
Alle 5 puntualmente suona la sveglia in quanto essendo pendolare sono costretto a viaggiare col treno e, in pratica, devo riposare quasi ogni notte per circa 2 ore e questo per tutta l’estate. Ma questa è la città che vivo, la cosiddetta “città della pace”».
 
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Da sempre l'uomo vive in un universo di suoni e di rumori, la cui percezione e interpretazione è fondamentale per la sua esistenza individuale e per il suo sviluppo sociale e culturale. Oggi però è in atto una progressiva e incontrollata dilatazione di quest'universo sonoro in forme e misura tali da costituire, per molti, un problema ambientale tutt'altro che secondario. In particolare, nelle aree urbane del mondo contemporaneo il rumore – inteso come un insieme di suoni “avente sul benessere fisico e psicologico dell'individuo effetti negativi tali da costringerlo a cambiamenti di comportamento e di condizioni di vita che egli ritiene sfavorevoli” – cresce e dilaga in modo inarrestabile fino a configurarsi, tra le varie emergenze che affliggono la vita urbana, come una delle più insidiose e diffuse, rispetto alla quale ogni individuo finisce per assumere alternativamente, nello svolgimento delle sue varie attività, il ruolo del disturbato che del disturbatore. Due sono i principale effetti nocivi per la salute derivanti dall'inquinamento da rumore: il rischio di danno uditivo, preminente negli ambienti di lavoro rumorosi, e il disturbo psicofisico, diffuso negli ambienti residenziali, nelle scuole e negli uffici esposti a un'elevata rumorosità esterne. Fattore, dunque, di grave rischi di danno per la salute dei lavoratori, il problema dell'inquinamento acustico ha però da tempo cessato di riguardare unicamente l'ambiente di fabbrica per estendersi e interessare le aree urbane di tutto il mondo. L'insorgere di quest'emergenza ambientale ha indubbiamente cause molteplici. In modo particolare, ciò che sta rendendo il rumore un'autentica piaga sociale sono le cosiddette sorgenti sonore mobili, ovvero il traffico veicolare di terra e, nelle aree urbane adiacenti gli aeroporti, il traffico aereo. Le numerose e approfondite indagini compiute negli ultimi decenni all'estero e in Italia confermano chiaramente questo dato, evidenziando inoltre l'assoluta preminenza del rumore prodotto dal traffico su gomma che, per la sua intrusività e persistenza nell'arco della 24 ore, è diventato uno dei fattori che maggiormente pregiudicano, nelle aree metropolitane, la salvaguardia di qualsiasi situazione di tranquillità acustica, provocando un grave degrado della qualità della vita nelle città e di conseguenza l'insorgere di specifiche forme di nocività per la salute collettiva. Gli effetti negativi sull'organismo da questo tipo di inquinamento sono raggruppabili in tre principali categorie: gli effetti sul sonno, con conseguenze negative per la salute; gli effetti sulle difficoltà di ascolto; gli effetti sulla capacità di prestazioni, nello svolgimento di lavori che richiedono l'esecuzione di compiti multipli e consistenti: o in un maggiore affaticamento psichico, o in una diminuzione d'impegno rilevata soprattutto nello svolgimento dei compiti considerati meno importanti. Cosa è stato fatto e cosa si sta facendo per contrastare e ridurre l'inquinamento?



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