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Molfetta, Piero de Nicolo presenta il suo movimento: torno a fare politica, contro di me un accanimento inspiegabile, Paola mi ha amareggiato “Dopo 540 giorni serve un colpo d'ali, una svolta. Troppe promesse non mantenute”. Urbanistica, porto e trasparenza: l'ex presidente della Multiservizi ne ha per tutti e mette in guardia il sindaco: “da oggi liberi di agire nell'interesse della città”. Pronta la sua corsa alle regionali. Maggioranza a rischio?
17 gennaio 2015

MOLFETTA - Tra critiche, distinguo e frecciate avvelenate, si preannunciano mesi di tempesta per il vascello del centrosinistra guidato dal sindaco Paola Natalicchio: “da oggi non ci faremo più imporre decisioni dall'alto, da oggi le vogliamo condividere. Le catene sono rotte e da questa sera ci sentiremo liberi di valutare, decidere, selezionare le proposte migliori per il bene di questa città”.

Il messaggio è forte e chiaro: da questo momento il gruppo che fa riferimento a Piero de Nicolo (che nulla ha detto sulla sua ormai scontata discesa in campo alle prossime regionali di maggio), pur non abbandonando (per il momento) il Partito Democratico, si struttura in un movimento politico e culturale autonomo, “Molfetta Riformista”, presentato ufficialmente ieri sera presso la Fabbrica di San Domenico e si ritaglierà un nuovo campo d'azione all'interno dell'amministrazione targata Paola Natalicchio.
“Vogliamo chiedere, domandare, fare domande, ottenere risposte. Continueremo nel solco della collaborazione ma non indietreggeremo di un passo ogniqualvolta non condivideremo certe scelte amministrative, disposti ad assumerci tutte le responsabilità del caso. Non saremo noi a rompere il mandato elettorale ma non ci faremo più imporre decisioni dall'alto. Da oggi torno a fare politica, da cittadino”.
Davanti agli amici politici di una vita e a una sala Finocchiaro troppo piccola per contenere la grande folla di curiosi e cittadini accorsi, de Nicolo ha aperto il suo “monologo” (come da lui stesso definito, evitando ancora una volta di confrontarsi con la stampa) ripercorrendo le vicende del caso “parentopoli” che lo hanno portato a lasciare la guida della Multiservizi: “la società da me presieduta si è sempre mossa nel solco della trasparenza e per affrontare degli ordinativi di manutenzione del verde pubblico, abbiamo indetto una regolare gara al termine della quale un'agenzia di lavoro interinale che aveva offerto di meno, ha ottenuto l'incarico. Sono state scelte alcune persone iscritte alle liste dell'agenzia, ma all'ultimo una di queste ha rinunciato per seri problemi personali e così è subentrato un altro ragazzo iscritto, il figlio della consigliera comunale Raffaella Ciccolella. Tutto ciò è accaduto il 15 dicembre. Appena informato della vicenda mi sono recato a casa di Raffaella e abbiamo subito convenuto l'inopportunità di quella vicenda. Il giorno dopo, 16 dicembre, il ragazzo ha rinunciato all'incarico. Dopo è successo qualcosa che mi ha fatto male”.
Cioè il comunicato mezzo stampa attraverso il quale Paola Natalicchio ha chiesto urgenti chiarimenti a de Nicolo: “ma alle 14 del 16 dicembre Raffaella Ciccolella aveva già spiegato tutta la situazione al sindaco con una telefonata. In un momento così delicato forse sarebbe servito un confronto più opportuno. Ho cercato di parlare col sindaco ma mi ha fatto sapere che preferiva che il chiarimento avvenisse via mezzo stampa. Vi faccio capire la cordialità dei nostri rapporti. Alle 10.23 del 17 dicembre, comunque le ho inviato una mail nella quale ho chiarito l'intera vicenda e messo a disposizione le mie dimissioni. Poi è seguita un’affermazione che mi ha lascito perplesso: Paola ha chiesto una presa di distanza a tutta la maggioranza da quanto successo, eppure all'inizio aveva definito la vicenda non politica. E' partito quindi, una sorta di processo nei miei confronti e ben tre riunioni di maggioranza. Nessuno mi ha chiesto come siano davvero andate le cose. Dopo, tutte le forze politiche hanno seguito il sindaco: una barzelletta. Comico l'intervento di Sel che mi ha chiesto un gesto tangibile di trasparenza, quando mi ero già dimesso. Amici di Sel c'era bisogno di infierire?”.
Un trattamento ben diverso da quello riservato all'allora assessore al personale Francesco Bellifemine che avrebbe anch'esso dovuto “pagare” con le dimissioni, la figuraccia rimediata su Striscia la Notizia a causa del caso D'Abramo, ha ricordato sempre de Nicolo.
Davanti a buona parte della sinistra molfettese, al presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni e ai vertici del Pd cittadino (tra i quali in prima fila, un impietrito Giulio Calvani segretario del partito), de Nicolo ha squadernato poi, limiti, contraddizioni e deficienze della giunta Natalicchio: dal caso porto passando per urbanistica, Asi (il senatore Antonio Azzollini è ancora componente del Cda malgrado non sia più sindaco), trasparenza. “Paola è diventata sindaco 540 giorni fa. Cosa è cambiato da allora? Non dico tutte le cose che non sono state fatte perché sarebbe come sparare sulla croce rossa ma alcune cose non possiamo ignorarle. Avevamo promesso l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul porto con tecnici e periti super partes per fare luce sull'intera vicenda. Che fine ha fatto? Forse adesso ne sapremmo di più. Ora la chiedo a gran voce dopo 540 giorni”.
Stesso discorso per la zona Asi: “in 540 giorni cosa è stato fatto per rimuovere Azzollini dal suo posto? E sulla trasparenza? Dove è finita la casa di vetro che avevamo promesso ai nostri elettori? Il Tar continua a condannarci per il difficile accesso dei cittadini agli atti. Serve troppo tempo e qui ha responsabilità politiche l'assessore Bepi Maralfa: la sua delega alla trasparenza si ferma davanti ai cancelli di Lama Scotella? E lo chiedo anche all'assessore Rosalba Gadaleta: quante istanze servono ai cittadini per avere conto di quello che accade sull'urbanistica?”.
Proprio sull'urbanistica sono arrivate le critiche più dure, sfociate addirittura nella proposta di un referendum: “dopo 540 giorni non siamo stati in grado di uscire dal meccanismo perverso secondo il quale per ottenere un'autorizzazione edilizia bisogna penare. Intanto si acuisce il dramma dei proprietari dei terreni che si stanno rovinando per mantenerli, pagando un sacco di tasse. Eppure dietro questo settore ci molti sono giovani che vogliono investire e tanti operai che potrebbero lavorare. Invece aspettiamo che sia il Tar a sbloccare situazione. Ebbene io non sono disposto ad aspettare questo. Serve un colpo d'ali che ci faccia accelerare. L'art. 63 dello Statuto del consiglio comunale prevede la possibilità di lanciare un referendum consultivo, che noi vogliamo sul futuro urbanistico della nostra città. Se la politica non riesce a decidere, che decidano i cittadini. Dobbiamo sbloccare i comparti. Lancio ufficialmente la proposta”.
A salutare la nuova scesa in campo di Piero de Nicolo, anche pezzi importanti e numerosi della destra cittadina da Mariano Caputo a Giacomo Rosiello.
A questo punto si attende la reazione del resto della sinistra cittadina punzecchiata a puntino per tutta la serata.
A caldo un imbarazzato Giulio Calvani ha cercato di minimizzare: “Piero è iscritto al partito democratico, non cambia niente stasera”. Molto difficile credergli. Le previsioni danno burrasca.
Il sindaco Paola Natalicchio riuscirà a fronteggiarla?

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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Più che un "monologo", quello che leggiamo, sembra un'arringa! D'altronde, la professione del soggetto, ne giustifica la percezione. Peccato! Una sorta di contradditorio, non avrebbe guastato, anche perché avremmo, noi "comuni mortali", capito meglio le dinamiche del fatto, raccontate qui da una sola 'campana'. Mi permetto di fare alcune mie considerazioni: Il sig. De Nicolo, "figlio d'arte", nell'agone politico, si muove come appunto un politico navigato: agita alternativamente la fatidica carota e l'altrettanto fatidico bastone. E' molto strana - l'ho già notato in occasione di precedenti comunicati - la ...coincidenza fra il fatto(accio) e le prossime consultazioni ragionali, alle quali il sig. De Nicolo sembra intenda partecipare come candidato (non mi interessa il carico di voti che può vantare: si sa che chiunque partecipa non solo per essere eletto, ma per ritagliarsi la sua fettina o fettona, fate voi, di potere contrattuale, si dice, sempre, in favore dei propri elettori - sarà vero?). Ancora più inquietante - non me ne voglia il sig. De Nicolo - è la presenza di esponenti dell'opposizione, fra i più ..."attivi"!. Senza per questo voler limitare la libertà di nessuno a partecipare liberamente a determinati eventi, ma che ci facevano in un consesso apparentemente di Centro Sinistra (almeno così sembra etichettato),due Esponenti dell'Opposizione? Di solito, non ci si espone così direttamente: ma forse sbaglio. Infine, la cura quasi metodica nell'indicare date, ORE! (addirittura) nello scambio di rapporti politico istituzionali: caro sig. De Nicolo, sembra tanto una cosetta già preparata! Ma si sa, io sono sempre il solito malpensante. Comunque, con un saluto, in bocca al lupo! P.S.: Sarebbe stato un atto di grande statura politica che la Consigliera "implicata" considerasse anche essa la , posizione, non proprio chiarissima, in questa ...squallida vicenda.




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