MOLFETTA - L'assemblea del Partito democratico di Molfetta si è appena conclusa quando incontriamo il coordinatore Giovanni Abbattista (foto). All'unanimità i democratici hanno espresso convintamente il sostegno alla candidatura di Paola Natalicchio.
Dunque da oggi siete in campagna elettorale con un candidato sindaco?
“Manca ancora un ultimo passaggio. Abbiamo condiviso un percorso con Sinistra ecologia e libertà di costruzione della coalizione e di individuazione del candidato sindaco, aperto ai movimenti e a quanti hanno voluto dialogare con noi con l'obiettivo di segnare una forte discontinuità. Domani (stasera, ndr) ci sarà un'assemblea congiunta, pubblica, che designerà il nostro candidato”.
Come si è arrivati a questa candidatura?
“Volevamo una candidatura unitaria e con un profilo ben definito. Abbiamo verificato l'impossibilità di costruire una coalizione che vedesse impegnate senza cedimenti le forze politiche che in questi anni si sono opposte al centro destra. La disponibilità di Paola è stata la più coerente con lo spirito del momento, avevano la necessità di formulare una proposta autenticamente innovativa. Non è stato per questo poi difficile puntare su una giovane trentaquattrenne, affermata, dotata di grandi capacità e quindi in grado di raggiungere non solo l'elettorato tradizionalmente ascrivibile al centro sinistra ma tutti quei cittadini che pensano che Molfetta abbia bisogno di voltare pagina".
A un certo punto il candidato sindaco designato per il Partito democratico è stato lei. Poi il passo indietro. Cosa è successo?
“In questi ultimi due anni ho sempre lavorato all'unità del centrosinistra consapevole che nelle ultime tornate elettorali le divisioni hanno contribuito alla vittoria di Azzollini a Molfetta. Con il mio passo indietro oggi posso ulteriormente rivendicare che non abbiamo mai pensato di costruire una coalizione attorno al candidato Pd”.
Su questo punto è stata raggiunta l'intesa con Sel?
“Con Sel abbiamo posto le basi per una coalizione omogenea e forte che fa riferimento al centro sinistra. Per noi è sempre stato prioritario costruire un processo unitario in una alleanza che non indulga ad allargamenti incomprensibili, ambigui e che possano rendere poco chiara la proposta di netta alternativa che intendiamo offrire alla città per uscire da questo periodo di oscurantismo".
Annalisa Altomare dalle nostre pagine ha lanciato un appello a non chiudere e offrire la candidatura al confronto attraverso le primarie. Cosa risponde?
"Non possiamo condividere appelli a primarie comunque sia. Magari finalizzate solo a formare coalizioni indistinte. Come partito abbiamo sempre dichiarato pubblicamente necessario indire le primarie solo dopo aver definito, a monte, la latitudine della coalizione. Su questo terreno chi oggi invoca le primarie per la selezione della candidatura non ci ha mai voluto seguire, avendo evidentemente una idea della coalizione assai diversa dalla nostra".
Una coalizione composta solo da Pd e Sel come può candidarsi a essere maggioritaria?
“Quello che stiamo avviando con Paola non è un percorso chiuso, ma che vuole intercettare anche movimenti, associazionismo, forze di riferimento del cattolicesimo democratico, elettori moderati, che si apre al dialogo anche con la sinistra radicale e con chi vorrà condividere la nostra visione di futuro per la città”.
Il centrodestra è già in campagna elettorale con il suo candidato che punta ancora una volta sul porto e parla di riqualificare la vita della città.
“Rimango sorpreso dal fatto che chi è stato per oltre 10 anni al governo della città si riproponga solo oggi come obiettivo la qualità della vita dei cittadini. Forse vorrà dire che su questo tema centrale l'amministrazione di centrodestra non ha mai fatto nulla? Come credergli questa volta?
Sul porto. È inaccettabile che si continui a lanciare propositi vaghi ed indistinti. Il tema del porto è quello dell'adesione a un sistema di rete e con l'individuazione di una vocazione elusa dal sindaco Azzollini prima, e dal candidato attuale del centro destra”.
Poco più di novanta giorni al voto. Il centrosinistra può tornare a palazzo città?
“E' il momento di aprire una fase nuova. Siamo pronti e consapevoli che questa non sarà la competizione di un candidato ma sarà una sfida collettiva in cui tutti quanti dovremo sentirci candidati al governo della città”.
© Riproduzione riservata