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Molfetta night run, disorganizzazione, caos delle macchine imbottigliate in un quadrilatero cittadino a girare a vuoto senza meta
30 aprile 2017

MOLFETTA – Intere strade in ostaggio, vetture che girano attorno agli isolati come un carosello senza vie di sbocco, automobilisti inferociti che non riescono a rientrare a casa, clacson che suonano: insomma, una disorganizzazione completa nella Molfetta Night Run. Il fatto che la gara sia stato realizzata in notturna, complica di più la situazione.

E’ la prima volta che assistiamo a una confusione simile: ragazzi che bloccano le strade e quando gli automobilisti protestano rispondono: “non so nulla, mi hanno detto di bloccare qui”. Dopo vari tentativi e procedendo anche controsenso nella trappola di un quadrilatero di strade che vanno da via Margherita a via Baccarini, al viale Pio XI e tutte le strade parallele e adiacenti dalla stazione fino al mare, lungomare compreso. Qualcuno riesce a passare, magari forzando un blocco e si ritrova il vigile che gli impedisce di avanzare e non sa dare spiegazioni e gli dice di tornare indietro. Anche lui: “mi hanno detto di bloccare qui e così ho fatto”. Ma cosa sta succedendo? Tutti in un labirinto infernale, senza sapere dove andare. E c’erano anche vetture con persone anziane con difficoltà di deambulazione che non potevano tornare a casa. E’ semplicistico dire: andate a piedi.

Ne abbiamo viste di corse in città, ma mai con questa confusione organizzativa: l’errore è stato bloccare in grande anticipo tutte le strade e non poco prima dell’arrivo dei corridori. Un’improvvisata dilettantistica senza precedenti, che finisce per danneggiare l’immagine della città, anziché promuoverla. Dispiace dirlo, ma anche una iniziativa festosa e simpatica come questa, comporta certamente dei disagi, che, vanno compresi ma si possono anche ridurre con una maggiore attenzione all’organizzazione: troppo facile bloccare tutto, più difficile creare percorsi alternativi ragionati e con una tempistica adatta al percorso della gara.

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Ma per favore! Trascorriamo le nostre giornate intere a lamentarci che Molfetta fa schifo e che non promuove lo sport, la cultura, la fratellanza, il turismo e non valorizza la città e i suoi abitanti....per una volta che si è organizzata una manifestazione originale e che ha coinvolto tutta la città, non perdiamo tempo ad avanzare inutili critiche. La disorganizzazione è di chi sapeva benissimo che la città sarebbe stata bloccata per l'evento e non si è mosso per tempo, chiedendo percorsi alternativi o permessi a chi di dovere (che sono certa non sarebbero stati negati in caso di esigenze gravi). La verità è che non sappiamo e non vogliamo fare un singolo movimento senza la comodità delle nostre auto e troviamo tremila scuse per poter varcare i blocchi. Io ho apprezzato proprio la bellezza di fare due passi a piedi e far correre mio figlio liberamente senza la paura di macchine che circolano e non sanno rispettare neppure delle strisce pedonali. Ogni evento di tale portata comporta necessaria alcuni disagi. C'è sempre da migliorare. Non dimentichiamoci delle processioni pasquali, accade la stessissima cosa. Faccio i miei più vivi complimenti agli organizzatori, bellissima iniziativa...spero in una replica il prossimo anno. Sono sicura che faranno di tutto per migliorare sempre più ed evitare i disagi. Mentre noi cittadini dovremmo vergognarci a criticare una iniziativa che ha promosso il buonumore e la positività! Cerchiamo di vedere sempre il bello nelle cose e non di rilevare ciò che non è andato bene, perché con le critiche distruttive non si arriva mai da nessuna parte. Dalla redazione di Quindici infatti mi aspettavo sia la critica COSTRUTTIVA sul traffico che il racconto di una iniziativa ben riuscita e divertentissima, senza prese di posizione....un semplice e oggettivo racconto della serata. Cerchiamo di crescere i nostri figli nell'ottica che vanno vissute e raccontate le cose belle, e affrontate le criticità con spirito costruttivo, altrimenti siamo perduti!





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