Molfetta, maggioranza sull'orlo di una crisi... di nervi
MOLFETTA - Dieci giorni fa vi abbiamo raccontato della spaccatura interna al Partito Democratico, con la volontà, mai smentita, da parte della consigliera comunale del PD Annalisa Altomare e del suo gruppo di consiglieri, Sergio De Pinto e Lia de Ceglia, di votare contro la sua amministrazione di centrosinistra per far cadere il sindaco Paola Natalicchio. E nella stessa prospettiva sarebbe l’altro consigliere Roberto La Grasta, dimessosi dalla presidenza della commissione Affari generali e firmatario di una lettera con il gruppo Altomare/Di Gioia contro la segreteria del suo partito retta da Piero de Nicolo. Anche questa circostanza non può certamente essere smentita.
Ma i malumori non riguarderebbero solo il Partito democratico. Anche il consigliere di “Signora Molfetta”, Onofrio Pappagallo, assente ingiustificato negli ultimi due consigli comunali sarebbe pronto a prendere le distanze dal Sindaco nella cui lista è stato eletto.
E qualcuno parla di mal di pancia anche nel gruppo di Sel, con Tommaso Minervini fuori dai radar e un processo di passaggio problematico verso Sinistra Italiana, la nuova formazione politica che si sta costituendo a Roma. Insomma, il momento non è dei migliori per la maggioranza che sostiene la giunta Natalicchio, priva di rappresentanti di Democrazia è Partecipazione, il movimento civico che conta due consiglieri comunali, che dalle regionali è in cerca di una definita identità politica.
Negli ultimi giorni la situazione si sarebbe ulteriormente complicata. Queste spaccature hanno spinto gli esponenti del centrodestra a cercare una sponda con Annalisa Altomare e a contattare tutti i malpancisti, da Sel a Centro democratico, in cerca di una sponda per dare la definitiva spallata all'amministrazione. Ci sono state anche riunioni che avrebbero visto allo stesso tavolo esponenti dell'opposizione e quelli che avrebbero dovuto essere i sostenitori della maggioranza pronti alla congiura.
E' intanto tornato in auge il più grande oppositore di Paola Natalicchio, proprio il senatore Antonio Azzollini che passata la paura degli arresti domiciliari per il caso della Divina Provvidenza, è in cerca di rivincite con ogni mezzo, dopo la bruciante sconfitta di giugno 2013. Alla sua corte è tornato Mariano Caputo, stanco degli imbarazzi di Saverio Tammacco, che ricordiamo nelle ultime elezioni regionali è stato nelle liste della coalizione di centrosinistra a sostegno di Michele Emiliano. E proprio dirette a Michele Emiliano sono state le parole più dure rivolte dal Senatore di centrodestra in occasione del tradizionale incontro con i suoi sostenitori al Garden Hotel. Naturalmente dopo quelle al Sindaco Natalicchio, contro cui Azzollini ha fatto capire di essere disposto a usare ogni mezzo. Da quello giudiziario, con una serie di denunce sull'operato dell'amministrazione, a quello di scendere a patti con Annalisa Altomare e Lillino Di Gioia, lo stesso che ha dedicato negli ultimi anni durissimi manifesti e parole contro il senatore. Ma come si dice il nemico del mio nemico è mio amico. E a oltre settant’anni la coerenza politica non è più una virtù nemmeno per un vecchio democristiano. E che coerenza può avere, si chiedono i cittadini di Molfetta, una consigliera comunale come Annalisa Altomare che vota contro il proprio partito e la propria maggioranza? E soprattutto quale credibilità e affidabilità può avere chi assume questi comportamenti disfattisti, tesi solo a demolire e non a costruire contro gli interessi della città e contro il voto popolare dei cittadini?
Il testo unico per gli enti locali disciplina lo scioglimento del consiglio comunale in caso di mancata approvazione nei termini del bilancio e di dimissioni contestuali di oltre la metà dei consiglieri democraticamente eletti. E starebbero congiurando proprio per quest'ultima ipotesi. Agli otto consiglieri dell'opposizione servirebbero altri 4 consiglieri della maggioranza. Altomare e De Pinto presenti. Tocca bussare alle altre porte. L'approssimarsi della finestra elettorale di primavera sta eccitando gli animi e moltiplicando le fantasie politiche.
Facendo cadere il Sindaco Molfetta sarebbe costretta al terzo commissariamento negli ultimi cinque anni. Un record conteso da Comuni nei quali i problemi sono le infiltrazioni mafiose e non certo gli le spaccature interne ai partiti politici.
Il Sindaco Natalicchio ha dichiarato già nell'intervista pubblicata in esclusiva sul numero di gennaio della rivista “Quindici” che non è disponibile ad altri allargamenti politici dopo il passaggio di Lia de Ceglia nel PD né a giocare al ribasso, soprattutto sul programma di governo. Che cosa succederà nei prossimi giorni? Chi la spunterà? Se il complotto al quale sta lavorando Annalisa Altomare dovesse fallire sarà espulsa dal Partito? La segreteria provinciale saprà essere conseguente? E cosa accadrà nel prossimo consiglio comunale?
UN’ANALISI APPROFONDITA DI QUESTE SINGOLE QUESTIONI POTRETE LEGGERLE NEL NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE “QUINDICI” DI GENNAIO DA QUESTA MATTINA NELLE EDICOLE.
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Autore: Felice de Sanctis