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Molfetta, lotta interna all'Udc: Pino Amato sbaraglia la Minuto La bella Carmela, consigliera nazionale del partito di Casini, costretta a tornare nelle braccia del senatore azzurro? Sraà lei la nuova donna in giunta?
14 aprile 2009

MOLFETTA Terremoto nell'Udc locale promosso dall'on. Angelo Sanza, parlamentare lucano coordinatore regionale del partito e da Filippo Barattolo, segretario provinciale dell'Udc. Nella lotta interna fra i consiglieri comunali Pino Amato (foto)e Carmela Minuto, l'ha spuntata il primo che è riuscito ad ottenere la candidatura come consigliere provinciale a Ponente e la nomina a commissario cittadino dell'Udc, forte della sua fama di cattura-voti che lo ha portato a conquistarsi il titolo di “mister 1.000 voti”. Lo ha comunicato Pino Amato, rendendo nota una lettera inviatagli dallo stesso Barattolo: “Il nostro partito ha deciso di rilanciare la propria azione su tutto il territorio nazionale e, quindi, anche in Terra di Bari. Pertanto ho deciso, in pieno accordo con l'on. Angelo Sanza (coordinatore regionale), di affidarti l'incarico di commissario cittadino di Molfetta dell'Udc. Colgo l'occasione per augurarti buon lavoro, assicurandoti la nostra piena collaborazione”. Altro candidato dell'Udc alla Provincia nel collegio di Levante-Giovinazzo (dopo lo scandaloso accorpamento operato dal prefetto) dovrebbe essere l'illustre sconosciuto Pietro Capursi Nappi, anch'egli esperto in cambi di casacca, già candidato senza successo al consiglio comunale con Forza Italia e poi nell'Udc. Ad uscire sconfitta da questa lotta interna al partito di Pierferdinando Casini è la consigliera comunale Carmela Minuto, consigliera nazionale dell'Udc, aspirante alla candidatura al collegio di Levante come presidente della Provincia e battuta in volata dal sindaco di Modugno, Giuseppe Rana del Pd, indicato dal Movimento “Io Sud” della senatrice ex An, Adriana Poli Bortone. Non sappiamo se il siluramento di Carmela Minuto sia stato operato dal suo partito o se la consigliera nazionale, caduta la sua candidatura alla presidenza della Provincia, abbia scelto di seguire il fratello Pasquale, col quale ha sempre avuto una stretta intesa, nelle fila del Pdl e in particolare con Salvatore Greco, che ha abbandonato l'Udc (con tutto il gruppo Matarrese) dopo il suo mancato ingresso in Parlamento, per gettarsi nelle braccia del ministro Raffaele Fitto e del suo Movimento “La Puglia prima di tutto” che ha aderito al Popolo della Libertà, il maxi-contenitore di Silvio Berlusconi. La bella Carmela, probabilmente, ha pagato il prezzo del passaggio del fratello al Pdl. Un fatto appare molto probabile: la Minuto si prepara a tornare nelle braccia del sindaco-senatore Antonio Azzollini del quale è stata una turbolenta vice sindaco e col quale aveva rotto i rapporti dopo una tempestosa lite sulla presidenza dell'Asm. Difficilmente la famiglia Minuto si spaccherà in vista delle prossime elezioni amministrative e regionali, perché rischierebbe un dimezzamento del suo consistente pacchetto di voti e un ridimensionamento di fatto del proprio ruolo a livello locale. Scelta forzata o scelta mirata, quella di Carmela Minuto appare una situazione senza via d'uscita, che comunque rafforza la maggioranza di Azzollini, ma complica la lotta interna al Pdl per le candidature alla Provincia. Finora a Molfetta le scelte certe e trasparenti per le candidature alla Provincia sono state fatte solo dal Pd con Nino Sallustio a Levante e Tommaso Amato a Ponente. Dopo l'ennesima bocciatura dell'ostinata decisione di Azzollini di escludere le donne dalla giunta comunale da parte del Consiglio di Stato, il sindaco sarà costretto, suo malgrado, a sostituire un assessore per far posto a una donna, una scelta obbligata, un rospo da ingoiare, che rimescola le carte all'interno della maggioranza. Azzollini dovrà garantire la candidatura e l'elezione all'assessore Saverio Tammacco che non intende perdere la poltrona comunale e rischiare di restare fuori del consiglio, dopo le sue dimissioni in seguito alla nomina di assessore. Per non squilibrare la maggioranza, Azzollini dovrà sacrificare il vice segretario del Pdl, Pasquale Mancini, che smaniava per la candidatura provinciale, per fare posto all'assessore al bilancio Giulio La Grasta, anch'egli non disponibile ad alcuna rinuncia. Sarà Carmela Minuto la donna in giunta? Insomma giochi aperti e lotte di potere a Molfetta. Questa settimana, infatti, sarà decisiva per le candidature e gli assetti interni dei partiti e non sono esclusi clamorosi colpi di scena destinati a cambiare la geografia politica della città. Altri particolari e commenti sulla lotta politica a Molfetta e per la candidatura alle elezioni provinciali sul prossimo numero della rivista “Quindici” in edicola a fine settimana.
Autore: Paolo Marzocca
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Non me ne voglia il sig.Gaudio se forse, ho frainteso o non capito la sua risposta al sig.Altamura. Dalla sua proposta o idea opinionista, deduco che, in altre parole Lei dice: " La classe politica rispecchia il codice comportamentale del popolo sovrano. In altre parole: "Ogni popolo ha il governo che si merita". Così a prima vista, non accetto la generalizzazione. Sarebbe come dire che l'italiano è un popolo imbelle. Non condivido questa ipotesi. L'idea dell'italiano imbelle è solo un pregiudizio, una credenza popolare (condivisa, peraltro, anche dagli italiani): ma le credenze popolari hanno un peso reale, a prescindere dal loro effettivo fondamento. Napoleone Bonaparte si vantava di aver fatto rinascere le virtù (militari) italiane. Il suo primo giudizio fu sfavorevole, e si capisce, si trattava di uomini che da lungo tempo ignoravano il mestiere delle armi: era necessario prepararli. Ma quando furono preparati, il suo giudizio cambiò: "Questi italiani saranno un giorno i primi soldati del mondo". Tutti i generali stranieri che hanno comandato armate italiane, dalla guerra delle Alpi (1792-96) alla Seconda Guerra Mondiale, sono stati prodighi di lusinghieri attestati pubblici. Qualcuno ebbe a dire: "Soldati italiani, generali stranieri". Come mai, allora, ogni volta il nome italiano viene associato solo a "furberie" e altri sotterfugi vari di falsa italianità memoria? Facile rispondere. Chi ha davvero prestigio, non colleziona attestati. Ogni attestato pubblico è la prova che si è ritenuto di doversi sdebitare di qualche torto o magari di chiedere o prevenire qualche increscioso incidente. Basta osservare che, se il compito della scienza e di contraddire i luoghi comuni, la natura delle credenze popolari e di sopravvivere a dispetto della scienza. Il popolo ITALIANO non merita l'appellativo di "popolo imbelle". Siamo stati un grande popolo con tutti i difetti possibili. Possiamo ritornare ad esserlo: dobbiamo però volerlo. Volerlo con il cuore, con la mente e con la passione che sempre ci ha contradistinti.

Se osserviamo l'accanimento dei nostri politici per riuscire ad essere i governatori dell'Italia, ci viene da sorridere perchè ci hanno ampiamente dimostrato che, quando raggiungono il loro scopo, sono un vero disastro: si scordano ciò che promettono agli elettori! Come è possibile per un elettore avere fiducia in un partito politico, laddove fa dipendere il proprio comportamento, persino arrogante in modo direttamente proporzionale al numero di voti che avrà avuto? Spero che gli elettori comprendano molto bene che in una vera democrazia, il partito politico deve chiedere i voti elettorali in base a una chiara e trasparente politica e non esercitare una certa politica in base al maggior numero di voti che in tutte le maniere e con artifizi riesce a rastrellare! Da qui come abbiamo visto in passato e per esperienze acquisite, nasce anche l'egocentrismo, la megalomania, l'arroganza, la strafottenza, l'indifferenza, l'ignavia! I politicanti dopo le elezioni, è come se vivessero in un altro mondo e quindi infinitamente lontani dai problemi dei cittadini!!! Essi fanno finta di non sapere, non vedere, non conoscere le troppe ingiustizie, i crimini, le angherie, le illegalità sistematicamente lasciate impunite. Che fare? Non bisogna votare più per i soliti spacconi-sbruffoni-buffoni e neppure per chi dice, se faccio il politico io sarò migliore di loro. Queste sono farse che vanno bene in una rivista teatrale o in un film, ma non in una politica vera e seria, ove dipende il futuro della Nazione, della Regione, della Provincia e del Comune. Sapere solo parlare e promettere ciò che non si mantiene, sicuramente non basta. Oggi viviamo in una Italia che ha i valori trasformati dalla degenerata e sovversiva politica ai minimi termini e la gente è confusa e distratta. Non si cambia con le solite promesse, ma con i fatti che ogni cittadino può e deve riuscire a capire e rendersi partecipe non lasciandosi prendere per i cosidetti fondelli. Prestiamo tutti attenzione.







Per mille sbornie non mi incazzo, mi incavolo. Quant'era bello quando le sigle bastavano da sole a raccontare i contenuti! Vuoi mettere i bei tempi “antichi” quando bastava dire PCI e già ti risuonava nelle orecchie “bandiera rossa”! Oppure dicevi Democrazia Cristiana e respiravi immediatamente aria d'incenso! “Mani pulite” credeva di poter cambiare tutto, di poter sdoganare il paese ad nuova fase della politica italiana: la seconda repubblica! Ma invece fu il caos: ulivi, garofani, querce, rose rosse, rose bianche e rose nel pugno! E' vero, oggi i nomi dei partiti si cambiano più velocemente di un paio di mutande, ma rimangono sempre… sporchi e maleodoranti forse anche perché gli uomini che vi sono dentro, sono sempre gli stessi! Ma dove sono finiti i veri politici? Dove sono finiti quegli uomini e quelle donne disposti a sacrificare la loro vita nel nome di un “ideale”? Eppure un tempo, in un tempo ormai troppo lontano, esistevano. Oggi ci fanno sapere dai “loro” giornali e dalle “loro” televisioni che l'IDEOLOGIA E' MORTA, che non esiste più. Si affannano a celebrarne il funerale con statistiche, sondaggi, ansa, adnkronos, proiezioni, studi di settore, pil, mibtel, bot, cct, azioni e… male-azioni. Oggi chi detta legge - ma la legge non è uguale per tutti - è solo ed esclusivamente il libero mercato, la logica - irrazionale - del profitto. Nella giungla del capitalismo selvaggio il più ricco, il più potente, il più ammanicato col potere, il più furbo e disonesto, ha sempre la meglio sul più debole! Chi era Comunista si professa social-democratico-cristiano-liberale, chi era Fascista si spaccia per liberale o addirittura si ricicla come anti-fascista per essere più credibile e accaparrarsi la poltrona. Chi era Democristiano, e qui nulla da eccepire in quanto a coerenza, s'è convertito subito al berlusconismo! In nome di una fasulla logica dell'alternanza politica - oggi mangi tu, ma domani tocca a me - assistiamo all'appiattimento e al conformismo globale dell'azione politica. Di fatto, oggi, chi si accorge più se al governo del paese c'è la destra o la sinistra? Destra e Sinistra pari sono! Con questi o con quelli al comando del paese poco cambia: i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sprofondano sempre più nella miseria trascinandosi dietro anche quelli che un tempo se la passavano benino! È troppo chiedere a questi politici di tornare a fare “LA VERA POLITICA”, la politica della gente e per la gente, di legiferare nel nome del popolo e non per gli interessi di Banche, Assicurazioni, Imprese e Palazzinari? È troppo chiedere a questi politici di fugare il sospetto che quando vanno al potere i ricchi diventano sempre più ricchi e potenti e le famiglie si impoveriscono? È troppo chiedere a questi sindacati di tornare a fare “IL VERO SINDACATO”? Il sindacato è dei lavoratori, non dei padroni! Il sindacato ha l'obbligo di sottoscrivere contratti onesti non solo per le aziende, ma "anche" e soprattutto per i lavoratori! I tempi sono ormai maturi per dare vita alle aspettative del popolo del lavoro. Un popolo fatto di gente che campa di stipendio e che non ha la possibilità di adeguare “autonomamente” le proprie entrate al costo della vita. Un popolo che non si sente adeguatamente rappresentato in parlamento da questa classe politica, nè sufficientemente tutelato sul posto di lavoro da questi sindacati che dovrebbero difendere il potere d'acquisto di salari e pensioni. Un popolo che ha più volte palesato su queste pagine la necessità di un nuova politica. "La Politica" vera, autentica, passionale, onesta: SVEGLIATI ITALIA!!!

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