Molfetta, l'ex sindaco sen. Azzollini accusato di aver inserito nella legge di stabilità 10 milioni per il porto sotto sequestro
Il deputato campano del Pd, Dario Nardella, ha scoperto tra le pieghe della finanziaria questo stanziamento milionario da parte del relatore della legge, che è anche indagato nell'inchiesta della Procura di Trani. Una cosa così non si era mai vista
MOLFETTA - Ancora una volta Molfetta protagonista in negativo a livello nazionale per colpa dell’ex sindaco sen. Antonio Azzollini (foto), uno dei “traditori” di Silvio Berlusconi (come li ha definiti l’ex premier che lo aveva gratificato per ben tre volte con la presidenza della commissione Bilancio del Senato) che si è traghettato nel Nuovo Centrodestra di Angiolino Alfano col suo leader di riferimento Renato Schifani. Dopo i rimproveri ricevuti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli emendamenti impossibili alla legge di stabilità (ex Finanziaria), ora è di nuovo sulle prime pagine per il porto. I giornali nazionali avevano individuato in Azzollini il soggetto dei rimproveri del Capo dello Stato per quello che è stato definito il decreto-marchette. “Tutto quello che ha fatto uscire dai gangheri Giorgio Napolitano, è stato preparato dalla premiata cucina dello chef pugliese (Azzollini, ndr)” definito dal Fatto quotidiano di Antonio Padellaro e Marco Travaglio anche “Il Professore” e il già sindaco del Granducato di Molfetta (come lo chiama lui) che “gestisce il traffico dei lavori e dei favori” della commissione Bilancio del Senato.
Ieri, il deputato campano del Pd, Dario Nardella, lo ha accusato di aver inserito fondi per 10 milioni di euro nel cantiere del porto. Un fatto di una gravità unica, se si tiene conto che il cantiere è sotto sequestro della magistratura per lo scandalo della presunta distrazione di fondi, per i danni ambientali e per le presunte irregolarità nell’appalto, indagini nelle quali è coinvolto lo stesso Azzollini.
Se non se ne fosse accorto il deputato Nardella, questa ennesima “porcheria” della legge di stabilità, che eroga fondi e “prebende date senza logica a tizio e a caio”, come dice lo stesso deputato, sarebbe passata sotto silenzio. Una cosa così non si era mai vista, ma Azzollini non finisce mai di stupirci e, magari, anche questa operazione sarà vantata dai suoi fan come meritoria per salvare il porto di Molfetta dai pasticci in cui lui stesso ex sindaco lo ha cacciato con un progetto che non doveva mai nascere data la presenza di oltre 100mila bombe nei fondali del porto. Un progetto che rischia di rappresentare una pesante eredità debitoria per decine di anni sui cittadini di Molfetta.
I 10 milioni erano stati “nascosti” nella tabella E, relativa agli investimenti a carattere pluriennale per “il completamento della diga foranea di Molfetta”. E oggi anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” ricorda che Azzollini è il relatore della legge di Stabilità, ma è anche uno dei principali indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di associazione per delinquere. I magistrati hanno chiesto al Senato di poter utilizzare le intercettazioni telefoniche nei confronti di Azzollini, che si sarebbe sostituito anche ai funzionari comunali nel trattare con le imprese appaltatrici, attaccando anche il dirigente regionale responsabile perché non firmava le autorizzazioni: “a quello gli devo dare due cazzotti”.
Ricordiamo che l’operazione D’Artagnan (dal nome della draga) aveva portato all’arresto di due persone, l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico ing. Enzo Balducci, responsabile del provvedimento del porto e il geom. Giorgio Calderoni direttore del cantiere della Cmc di Ravenna per una presunta maxi frode da 150 milioni di euro, con 61 indagati fra cui lo stesso sen. Azzollini.
L’era Azzollini sarà ricordata per questi episodi e per altri che hanno avuto una grossa risonanza, come lo scandalo dei presunti abusi edilizi che portarono all’arresto dell’ex dirigente dell’Ufficio territorio ing. Rocco Altomare e di altre 8 persone (parenti e collaboratori di Altomare) e per il suicidio, nelle acque del porto, del dirigente comunale dott. Enzo Tangari, sul quale sta indagando la Procura.
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