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Molfetta, l'ex sindaco sen. Azzollini accusato di aver inserito nella legge di stabilità 10 milioni per il porto sotto sequestro Il deputato campano del Pd, Dario Nardella, ha scoperto tra le pieghe della finanziaria questo stanziamento milionario da parte del relatore della legge, che è anche indagato nell'inchiesta della Procura di Trani. Una cosa così non si era mai vista
03 gennaio 2014

MOLFETTA - Ancora una volta Molfetta protagonista in negativo a livello nazionale per colpa dell’ex sindaco sen. Antonio Azzollini (foto), uno dei “traditori” di Silvio Berlusconi (come li ha definiti l’ex premier che lo aveva gratificato per ben tre volte con la presidenza della commissione Bilancio del Senato) che si è traghettato nel Nuovo Centrodestra di Angiolino Alfano col suo leader di riferimento Renato Schifani. Dopo i rimproveri ricevuti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli emendamenti impossibili alla legge di stabilità (ex Finanziaria), ora è di nuovo sulle prime pagine per il porto. I giornali nazionali avevano individuato in Azzollini il soggetto dei rimproveri del Capo dello Stato per quello che è stato definito il decreto-marchette. “Tutto quello che ha fatto uscire dai gangheri Giorgio Napolitano, è stato preparato dalla premiata cucina dello chef pugliese (Azzollini, ndr)” definito dal Fatto quotidiano di Antonio Padellaro e Marco Travaglio anche “Il Professore” e il già sindaco del Granducato di Molfetta (come lo chiama lui) che “gestisce il traffico dei lavori e dei favori” della commissione Bilancio del Senato.

Ieri, il deputato campano del Pd, Dario Nardella, lo ha accusato di aver inserito fondi per 10 milioni di euro nel cantiere del porto. Un fatto di una gravità unica, se si tiene conto che il cantiere è sotto sequestro della magistratura per lo scandalo della presunta distrazione di fondi, per i danni ambientali e per le presunte irregolarità nell’appalto, indagini nelle quali è coinvolto lo stesso Azzollini.
Se non se ne fosse accorto il deputato Nardella, questa ennesima “porcheria” della legge di stabilità, che eroga fondi e “prebende date senza logica a tizio e a caio”, come dice lo stesso deputato, sarebbe passata sotto silenzio. Una cosa così non si era mai vista, ma Azzollini non finisce mai di stupirci e, magari, anche questa operazione sarà vantata dai suoi fan come meritoria per salvare il porto di Molfetta dai pasticci in cui lui stesso ex sindaco lo ha cacciato con un progetto che non doveva mai nascere data la presenza di oltre 100mila bombe nei fondali del porto. Un progetto che rischia di rappresentare una pesante eredità debitoria per decine di anni sui cittadini di Molfetta.

I 10 milioni erano stati “nascosti” nella tabella E, relativa agli investimenti a carattere pluriennale per “il completamento della diga foranea di Molfetta”. E oggi anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” ricorda che Azzollini è il relatore della legge di Stabilità, ma è anche uno dei principali indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di associazione per delinquere. I magistrati hanno chiesto al Senato di poter utilizzare le intercettazioni telefoniche nei confronti di Azzollini, che si sarebbe sostituito anche ai funzionari comunali nel trattare con le imprese appaltatrici, attaccando anche il dirigente regionale responsabile perché non firmava le autorizzazioni: “a quello gli devo dare due cazzotti”.

Ricordiamo che l’operazione D’Artagnan (dal nome della draga) aveva portato all’arresto di due persone, l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico ing. Enzo Balducci, responsabile del provvedimento del porto e il geom. Giorgio Calderoni direttore del cantiere della Cmc di Ravenna per una presunta maxi frode da 150 milioni di euro, con 61 indagati fra cui lo stesso sen. Azzollini.

L’era Azzollini sarà ricordata per questi episodi e per altri che hanno avuto una grossa risonanza, come lo scandalo dei presunti abusi edilizi che portarono all’arresto dell’ex dirigente dell’Ufficio territorio ing. Rocco Altomare e di altre 8 persone (parenti e collaboratori di Altomare) e per il suicidio, nelle acque del porto, del dirigente comunale dott. Enzo Tangari, sul quale sta indagando la Procura.

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Cittadino neutrale, mi spiace, ma lei mi dà ancora ragione. Se lei non scriverà più nel nostro sito, non perderemo nulla, almeno a giudicare dal suo precedente post. Comunque ancora una volta non ha avuto il coraggio o l'onestà di firmare. Io firmo sempre. Lei si nasconde dietro un nick attribuendosi perfino la neutralità. Non è vigliaccheria questa? Abbia il coraggio di mettere il suo nome e cognome e di confrontarsi, solo così le sue idee avranno valore o potranno essere accettate. Gli anonimi hanno sempre torto: è un modo di colpire al buio e di non assumersi le responsabilità. Io me le assumo sempre. Dica lei, oggettivamente, qual è la posizione più corretta. Agli anonimi non è consentito fare i moralisti. E non dimentichi che la libertà comincia dalla verità e dalla trasparenza e soprattutto dal coraggio di esprimere le proprie opinioni. Lei questo coraggio non ce l'ha e il suo post lo conferma. Mi dispiace, ora magari dal suo punto di vista anonimo, dirà che ce l'ho anche con lei. Non mi interessa, sono tranquillo con la mia coscienza e questo mi basta. Mi sforzo di essere libero, anche quando esprimo opinioni diverse dalle sue, che lei però non accetta, anzi strumentalizza vedendo quello che non c'è. Credevo di aver spiegato a sufficienza, forse troppo. Mi sono perfino dilungato per cercare di essere chiaro. Ma per chi non vuole leggere, è tempo inutile. Peccato, ho perso un po' del mio tempo, ma spero che il mio post possa essere stato utile ad altri. Forse avrei fatto meglio a non pubblicare proprio il suo post, come faccio con altri che contengono insulti o accuse senza senso e senza prove. E questo per evitare perdite di tempo in repliche inutili a chi va in giro col paraocchi come lei. Meglio prendersi l'accusa di censura, che tentare di dialogare col muro. Mi spiace. Per lei. A proposito: lei mi ha dato dell'avvoltoio per il mio lavoro e la mia persona, io solo del vigliacco per il suo anonimato. Giudichino i lettori qual è peggio.

Caro cittadino neutrale (e non tanto, leggendo quello che scrive), le rispondo subito (e rispondo indirettamente anche ad altri commenti non pubblicabili perché dicono cose false o non provate su alcune persone, e non possiamo rispondere di falsità altrui), facendole presente che le regole del giornalismo sono queste e non parli di avvoltoi offendendo una categoria che ha garantito la libertà in Italia in tutti questi anni, facendo scoprire e raccontando scandali, che altrimenti sarebbero rimasti ignoti. Del resto ogni dittatura come primo atto sopprime la stampa libera o compra le altre, direttamente o indirettamente. Poi c'è la stampa servile, che senza richiesta, si allinea al potente di turno, come diceva Montanelli: “La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi”. E' quello che è avvenuto anche a Molfetta. E il sen. Azzollini che vuole tutta la stampa al suo servizio, non riuscendo a “comprare” Quindici o a piegarlo alla sua volontà, ha dato ordine, ai suoi servi, di non mandare più notizie che riguardano il Pdl o “Forza Italia” o Nuovo centrodestra che dir si voglia, alla nostra testata. E questo solo perché Quindici, diversamente dagli altri, non si limita a pubblicare le veline dell'ex sindaco, ma le commenta ed esprime le proprie opinioni. E questo ai servi “liberal” non piace e si deliziano a sparlare anche in facebook, dove alcuni miserabili sfogano la propria rabbia, rilanciando anche i contenuti di qualche blog di disperati. Tra l'altro il centrodestra berlusconiano, come abbiamo più volte sottolineato non riesce ad esprimere contenuti culturali. Così Azzollini, essendo un pessimo comunicatore, a differenza del suo referente nazionale Berlusconi, si esclude automaticamente dalle notizie. Quindi è una scelta sua, non nostra. Azzollini fa come quel tipo che, per punire il tradimento della moglie, si taglia i testicoli. Venendo alle sue finali affermazioni false, le preciso che non ho nulla contro il senatore, anche se ne potrei avere motivo, visto che il Pdl ama diffondere veleni ed odio anche sui figli altrui, ma sono superiore a queste cose quando faccio il mio lavoro di giornalista: sono abbastanza distaccato e agli attacchi anche volgari del senatore sono abituato, perché sono prevedibili, visto che noi raccontiamo quella verità scomoda che a lui non piace, mentre il resto della stampa locale tace. In privato è diverso e di questi comportamenti offensivi il Pdl dovrà rispondere alla giustizia: non me ne occupo direttamente, ma se ne sta occupando già la magistratura, dopo la nostra querela per diffamazione aggravata. Non capisco cosa c'entri la Gazzetta, ma lei evidentemente ha le idee confuse ed è anche un po' vigliacco, perché non si firma, perciò farebbe bene a tacere e a non giudicare gli altri, quando dovrebbe vergognarsi (e si vergogna, perché non firma) di se stesso. La Gazzetta come altri giornali è fonte di notizie e finché queste sono vere vanno diffuse, anzi i veri giornalisti hanno l'obbligo morale e professionale di diffonderle a tutela dei cittadini. Purtroppo a Molfetta lo facciamo solo noi, ma non è colpa nostra se gli altri non scrivono nulla che sia scomodo per il senatore. Anche perché gli altri non sanno cosa sia questo mestiere, perché sono giornalisti improvvisati oppure probabilmente si deve dedurre che siano legati al personaggio, anche perché è il loro committente elettorale o politico, oppure non fanno giornali, ma fogli commerciali, che è altra cosa. Lei s'è mai chiesto, perché non loro scrivono nemmeno che il senatore è indagato? Forse a lei sfugge un particolare, probabilmente per un difetto di democrazia: Azzollini non è un privato qualsiasi, ma un personaggio pubblico che va giudicato dall'opinione pubblica e quindi dalla stampa che la rappresenta. Quando diventerà uno sconosciuto, nessuno si occuperà più di lui e della sua vita privata. Ma la sua attività pubblica deve essere sotto il controllo democratico dei cittadini, ai quali lui chiede i voti. Infine, l'ultima cretinata che ha scritto, non meriterebbe replica. Ma, visto che lei fa sempre confusione, per chiarirle le idee, le faccio presente che nessuno ha accusato Azzollini di un suicidio, questo lo dice lei, nascondendosi dietro l'anonimato. Abbiamo solo scritto che durante il suo mandato ci sono stati scandali per presunte irregolarità nell'edilizia e sui lavori del porto, oltre a un suicidio: questi sono fatti avvenuti e reali. Ciò non vuol dire che lui sia responsabile di questi fatti: lo accerterà la magistratura che sta indagando anche su di lui. Tra l'altro, sul quel suicidio, avvenuto nelle acque del porto, è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Trani. Quindi caso signor ignoto cittadino non neutrale e vigliacchetto, prima di dare lezioni di giornalismo, attribuendo alla stampa la responsabilità dei mali d'Italia (che andrebbero accreditate ai politici all'Azzollini che hanno mal governato), cerchi di fare una ripassata di educazione civica.



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