Molfetta, l'assessore Corrieri: gli assessori non sono troppi
Il responsabile delle Finanze risponde alle dichiarazioni dell'opposizione di centrosinistra
MOLFETTA - Ancora polemiche sull'aumento delle tasse deciso dall'amministrazione Azzollini ed approvato nel Consiglio Comunale dello scorso lunedì.
Questa volta ad intervenire, in riposta all'attacco portato dall'opposizione di centro sinistra, è l'assessore alle Finanze, Mimmo Corrieri (nella foto assieme al sindaco Azzollini ed all'assessore Spadavecchia).
«Che il centrosinistra critichi i provvedimenti fiscali della nostra amministrazione – rende noto Corrieri tramite un comunicato stampa - è un fatto del tutto prevedibile e fa parte del gioco delle parti, ma che le considerazioni proposte siano fondate sul numero di assessori di cui è composta l'attuale Giunta comunale e sui risparmi che si otterrebbero con quattro componenti in meno, è una gaffe attribuibile solo alla demagogia».
Corrieri non dimentica di essere esponente di centro destra e lancia una stoccata al governo Prodi, «l'esecutivo con più ministri, vice ministri e sottosegretari della storia repubblicana», poi da assessore al ramo fa due conti e afferma: «Oggi il numero di assessori che compone la Giunta guidata dal sindaco Antonio Azzollini è pari a quello della precedente amministrazione, per cui coloro che oggi predicano la riduzione da dieci a sei componenti potevano metterla in atto già prima quando stavano da quest'altra parte, eppure non l'hanno mai fatto». Ancora una volta la memoria difetta nel rintracciare i rapporti più che diretti fra questa amministrazione e quella precedente.
L'assessore alle Finanze conclude poi, a questa maniera: «Ma più di ogni altra considerazione, faccio notare che Azzollini oggi non percepisce alcuna indennità di sindaco e che cinque dei suoi assessori non avendo scelto l'aspettativa percepiscono la metà dell'indennità per loro prevista. Il che per le casse comunali si traduce in un risparmio che è già superiore ai 100 mila euro, che è decisamente molto di più di quanto si risparmierebbe dal ridurre da dieci a sei la composizione della Giunta».