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Molfetta, inaugurazione dell'associazione "La voce di Sant'Andrea" Anteprima internazione per il comunismo ermeneutico di Vattimo e Zabala
02 settembre 2011

MOLFETTA - Sabato 3 settembre a Molfetta gli autori di “Hermeneutic Communism: From Heidegger to Marx”.
Un evento che inaugura l’associazione culturale “La Voce di Sant’Andrea”  Anteprima assoluta, dal sapore internazionale, quella del 3 settembre in occasione dell’inaugurazione dell’associazione culturale “La Voce di Sant’Andrea”.     Sabato a Molfetta in piazza Mazzini, con inizio alle 19, il celebre filosofo Gianni Vattimo e il giovane pensatore Santiago Zabala presenteranno il loro nuovo volume dal titolo “Hermeneutic Communism: From Heidegger to Marx” edito dalla Columbia University Press, da ottobre in tutte le librerie. 
L’incontro sarà moderato da Francesco Paolo de Ceglia, docente di Storia della scienza presso l’Università degli Studi di Bari.  Il volume attua una rivisitazione positiva del marxismo (il "pensiero debole" viene a essere "pensiero dei deboli") alla luce del pensiero ermeneutico, che conduce Vattimo (di cui quest’anno ricorrono i 50 anni di attività filosofica: nel 1961 pubblicò “Il concetto di fare  in Aristotele”) a ricercare un'alternativa alle disuguaglianze e alla violenza prodotte dal capitalismo e in una concezione appunto ermeneutica della verità.  “Comunismo ermeneutico” è il titolo del nostro libro che cerca di rinnovare il marxismo attraverso l’ermeneutica. Ma questo rinnovamento non va verso una nuova teoria marxista, al contrario, parte proprio dal suo indebolimento. Oggi il marxismo o meglio ancora, il comunismo, è debole, cioè libero dalle strutture forti che lo reggevano. Proprio questa è la sua forza, cioè la possibilità che abbiamo per praticarlo senza la violenza industriale che ha rovinato la stessa Russia comunista. 
Una “prima” dal sapore internazionale, dunque, per l’associazione che si propone come polo di attrazione di cultura, svago e spazio interculturale in cui dare vita a focolai di scambi di idee.  Per l'occasione sarà presentata anche una mostra collettiva di pittura e fotografia che coinvolgerà gli artisti Angelo Lamorgese, Cosimo Allegretta, Giulio Giancaspro e Manuela Rana.  A seguire, all’interno della sede dell’associazione in via Sant’Andrea, nel centro storico, buffet, e musica dal vivo a cura del sassofonista MIke Rubini. 

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........e allora ci domandiamo, in che cosa consiste la continuità di una rivoluzione? Qual è la sua realtà dopo tutte le metamorfosi politiche e ideologiche, dopo tante eruzioni di terrore e altri cataclismi? Domande simili si sono presentate anche in riferimento ad altre rivoluzioni. Ad esempio, quando e dove è giunta alla sua conclusione la rivoluzione francese? Ciò avvenne forse quando i giacobini soppressero la Comune e gli enragès? O quando Robespierre salì sugli scalini della ghigliottina? O al momento dell'incoronazione di Napoleone? O alla sua deposizione? La maggior parte di questi avvenimenti, nonostante il loro carattere drastico, sono avvolti nell'ambiguità; soltanto la caduta di Napoleone segna inequivocabilmente la fine del ciclo storico. In Russia una simile ambiguità avvolge eventi quali l'insurrezione di Kronstadt nel 1921, la caduta di Trotski nel 1923, la sua espulsione nel 1927, le purghe degli anni trenta, le rivelazioni di Khrusciov su Stalin nel 1956, per citare soltanto questi avvenimenti. I settari politici discuteranno senza fine su queste rotture nella continuità della rivoluzione, e indicheranno in quale di queste rotture la rivoluzione fu “definitivamente” tradita e sconfitta. Queste dispute settarie hanno il loro significato, specialmente per gli storici che possono raccogliere da essi parecchi granelli di verità. Gli storici francesi, i migliori di loro, sono ancora oggi divisi pro e contro i giacobini, sono dantonisti, robespierristi, hebèrtisti, difensori della Comune, termidoriani e antitermidoriani, bonapartisti e antibonapartisti; e le loro controversie hanno sempre avuto una stretta relazione con le correnti preoccupazioni politiche dei francesi. Gli storici sovietici saranno divisi allo stesso modo, per molte generazioni. Come noi del resto, e si vede, si legge.


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