Molfetta, Franco Visaggio: “Il sindaco è stato troppo impulsivo. Ora giunta civica”
MOLFETTA – 26.10.2005
Dopo le dimissioni, rassegnate dal sindaco lunedì, che hanno determinato un vero e proprio terremoto nella politica molfettese, pubblichiamo ora le dichiarazioni rilasciate a “Quindici on line” dal consigliere regionale del Nuovo Psi, Franco Visaggio (nella foto), che molti indicano come il responsabile di questa crisi amministrativa. Comunque resta lui il soggetto più determinante per il futuro del sindaco Tommaso Minervini.
In questa intervista l'ex assessore ai “Lavori Pubblici” replica a queste accuse e dice la sua sulle prospettive che si potranno determinare nelle prossime settimane, dettando le sue condizioni per la ricomposizione del quadro politico.
Si aspettava le dimissioni del sindaco di ieri mattina? E comunque come le valuta?
“Assolutamente no, non me le aspettavo. E' stata una sorpresa per tutti e credo siano nate a causa di un disguido relativo alle presenze in aula dei Consiglieri Comunali che il sindaco ha interpretato come una diserzione della maggioranza contro di lui. Credo sia questa la ragione che lo ha indotto a presentare le sue dimissioni, di fronte a una situazione politica obiettivamente nebulosa che si era determinata in aula. Per queste ragioni il sindaco, per cercare di ottenere maggiore chiarezza, ha presentato le sue dimissioni anche come conseguenza di quanto già aveva fatto con l'azzeramento della giunta e di tutti gli incarichi amministrativi. Penso che rispetto alla situazione che si era venuta a creare il sindaco abbia ritenuto più opportuno dimettersi, ma forse è stato un po' impulsivo anche perché i consiglieri di maggioranza erano ancora in sospensione e stavano ragionando rispetto a quanto era avvenuto poco prima, con quel voto diverso, all'interno della maggioranza, sulla richiesta di rinvio della seduta. Lui non ci ha dato il tempo di trovare una soluzione di compromesso.
A proposito della richiesta di rinvio che è stata avanzata sia dal Nuovo Psi che da Forza Italia, vorrei precisare che le motivazioni che erano alla base di questa proposta erano e restano profondamente diverse: noi, con l'intervento del nostro capogruppo Nicola Piergiovanni, abbiamo manifestato la necessità di un approfondimento politico su quanto ha detto il sindaco nella sua relazione, Forza Italia, invece, credo avesse più bisogno di ragionare al suo interno sugli assetti amministrativi della futura squadra di governo, non volendo riconoscere al sindaco la possibilità di scegliere in piena autonomia i suoi assessori. C'è una bella differenza”.
Il sindaco ha detto che la possibilità di revocare le sue dimissioni sono legate al fatto che in Consiglio Comunale la maggioranza approvi l'ordine del giorno da lui presentato, in particolare nella parte in cui impegna tutte le forze politiche della sua attuale coalizione a ripresentarsi compatte a sostegno della sua ricandidatura nelle elezioni amministrative del prossimo anno. A queste condizioni il Nuovo Psi che lei rappresenta acconsentirà?
“No, assolutamente no. Noi abbiamo ripetuto più volte che rispettiamo il nostro impegno con il sindaco Tommaso Minervini fino alla scadenza del mandato. Poi si vedrà: potremmo aderire ad un nuovo progetto civico o potremmo valutare anche strade diverse. Al momento non c'è un quadro politico preciso sia nell'ambito del centrosinistra che in quello del centrodestra, e quindi ora non possiamo prendere impegni con il sindaco per il futuro. Siamo però convinti della necessità di portare a termine questo mandato, anche perché abbiamo governato per oltre quattro anni e vogliamo prenderci, come forza politica, i nostri meriti”.
Ma in vista delle prossime elezioni amministrative è possibile ipotizzare un progetto civico che ancora una volta metta insieme forze di centrosinistra con Forza Italia, Alleanza Nazionale e tutta la Casa delle Libertà?
“Tutto dipenderà dagli accordi che si realizzeranno al momento della trattativa politica complessiva. Con l'avvicinarsi della scadenza elettorale noi avremo la possibilità di confrontarci con tutte le forze politiche. Questo non significa che noi ci andremo a confrontare con la Casa delle Libertà, ma che apriremo una discussione approfondita con il sindaco che è punto di riferimento di alcune liste civiche e con rappresentati di alcune forze politiche del centrosinistra. Devo dire a questo proposito che non condivido questa chiusura netta e pregiudiziale da parte di alcuni partiti del centrosinistra nei confronti di Tommaso Minervini, perché se fosse stato un sindaco inetto ed inefficace per la città avrei anche potuto capirla, ma in questi anni il primo cittadino ha operato bene (anche se non benissimo e si sarebbe potuto fare sicuramente di più). Come si può cambiare il timoniere se la barca va bene?”.
Il problema è che lo stesso timoniere non può guidare un equipaggio che in questi anni lo ha contrastato così duramente…
“Ecco, ma questo non dipende da come il sindaco intende riproporsi dopo questo momento di difficoltà, che, guardi, non possiamo neanche definire crisi perché è nata solo su alcuni equivoci che neanche io ho capito da dove siano scaturiti. Quando questa tempesta sarà superata, allora si potrà cominciare davvero a discutere anche del futuro”.
Pensa, dunque, che ci siano i margini per ricomporre questa situazione?
“Credo ed auspico che nell'arco di dieci giorni si possa riprendere il cammino per l'esaurimento di questa esperienza amministrativa. E penso che questo sia possibile perché noi non abbiamo litigato con nessuno, all'interno della maggioranza, e non mi risulta che altre forze politiche abbiano avuto contrasti tra di loro. C'è solo un discorso da fare: in questo momento il sindaco deve riappropriarsi della civicità del progetto che era alla base della sua candidatura nel 2001”.
A questo proposito in quel documento che il sindaco ha letto in Aula c'è scritto che il Nuovo Psi, durante il giro di consultazioni che ha visto protagonisti tutti i partiti, ha confermato il suo appoggio sia per la fine di questo mandato che per la prossima campagna elettorale. E' davvero così?
“Assolutamente no, questo proprio no! Non so perché il sindaco lo abbia detto: o è stato un equivoco (uno dei tanti equivoci su cui si è determinato questo momento di difficoltà) o è stata una vera e propria fuga in avanti di Tommaso Minervini su cui noi dovevamo prendere una posizione. Per questo è arrivata la nostra richiesta di carattere politico (e non di carattere pratico, come quella di Forza Italia che era legata solo alla questione della scelta degli uomini da mettere in giunta) di rinviare il Consiglio per approfondire proprio questo punto”.
A proposito della giunta, si è molto parlato di governo tecnico o di governo caratterizzato politicamente con uomini di partito. Quale è la vostra posizione in merito?
“Noi crediamo sia opportuno che la giunta sia composta da persone estranee alla politica ed ai partiti, questo per dare un connotato di qualità e rilanciare l'attività amministrativa in questi ultimi mesi. Noi sosterremo questa posizione durante il dibattito politico che spero si apra al più presto in Consiglio Comunale. E mi auguro di sentire un dibattito politico chiaro da parte dei partiti della maggioranza su questa proposta che punta a chiudere l'esperienza amministrativa con una connotazione più chiara di civicità, così come emerge da quel documento che il sindaco ha letto in Aula”.
Resta il nodo legato alla prospettiva futura ed alle elezioni del 2006…
“Quello si vedrà. Non necessariamente noi andremo con la Casa delle Liberà, ma potrebbe anche accadere perché se il centrosinistra continua con i discorsi escludenti, con i rancori ed i risentimenti non giova alla politica che deve puntare a comporre le posizioni anche diverse per governare questa città ed accompagnarla nel suo processo di crescita. So che nel centrosinistra è stata fatto un elenco di soggetti politici buoni e soggetti politici cattivi; bene, io credo che non si possa partire dal presupposto che solo chi oggi sta nel centrosinistra sia buono, bravo e generoso, e dall'altra parte siano tutti disonesti e cattivi. Non condivido questo discorso, anzi mi irrita profondamente. Anche perché quello che conta non è il parere mio o quelli di un mio avversario politico, ma il giudizio della gente e dei cittadini che decidono da chi vogliono essere governati”.
La confusione legata al Congresso Nazionale del Nuovo Psi, con la scissione in atto, cambia qualcosa nella sua collocazione politica, ad esempio alla Regione?
“Non c'è stata nessuna confusione. Quello è stato solo un tentativo che De Michelis ha portato avanti per screditare Bobo Craxi. Noi abbiamo partecipato ad un regolare congresso che ha sancito una linea politica che io, con la posizione assunta alla Regione Puglia di costituire un gruppo federato dei socialisti, ho anticipato nel tempo, contribuendo anche, in una certa misura, all'evolversi del dibattito nazionale. Per questo la mia posizione non cambia assolutamente: sono stato e resto un convinto sostenitore della necessità del posizionamento, sul piano ideologico, di tutti socialisti nell'ambito centrosinistra”.
Crede che questa crisi si ricomporrà?
“Io vorrei tanto che questa situazione si ricomponesse, e credo sia possibile anche perché le posizioni delle parti non sono incompatibili. Noi, come socialisti, sosterremo Tommaso Minervini fino alla fine del mandato, non sentendo, tuttavia, l'obbligo di impegnarci, sul piano politico, per quella continuità, cui lui ha fatto riferimento, in vista delle prossime elezioni amministrative. Per quanto riguarda la giunta crediamo sia opportuno connotare maggiormente la squadra di governo con uomini della società civile non strettamente legati ai partiti. Anche perché siamo alla fine della legislatura e qualche politico, in vista della prossima competizione elettorale, potrebbe esagerare nella sua ricerca di consensi. Per questo crediamo sia opportuna una “giunta civica”, per altro meno numerosa di quella di questi anni perché non ci sarebbe la necessità di rappresentatività dei diversi partiti. E questo consentirebbe anche di evitare gli sprechi, garantendo un opportuno risparmio in termini economici”.
Per concludere, come risponde a chi ritiene che sia stato lei a mettere in difficoltà il sindaco fino al punto da fargli rassegnare le dimissioni? Non sente di averlo tradito?
“Assolutamente no! Io confermo oggi tutta la mia solidarietà a Tommaso Minervini con cui ho un rapporto di amicizia che non intendo assolutamente mettere in discussione a causa della politica”.
Giulio Calvani