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Molfetta, dilavate le strisce pedonali rosse: ennesimo spreco di soldi pubblici?
01 settembre 2012

MOLFETTA - Sarà stata una vernice a buon mercato. Forse edulcorata con l’acqua. Ma la segnaletica orizzontale realizzata dalla Multiservizi spa la scorsa primavera lungo le strade di Molfetta sta lentamente scomparendo, come l’inchiostro simpatico. In particolare, le fantomatiche strisce pedonali rosse in bella mostra sulle strade. Sembra una burla, in realtà.  
Già Quindici aveva riportato il parere n.1379/11 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha bandito proprio le strisce pedonali rosse, sottolineando che gli attraversamenti pedonali possono essere individuati da strisce alternate solo bianche o gialle poiché qualsiasi altro colore striderebbe con le normative vigenti nazionali (art. 40 del Codice della Strada e artt. 137 e 145 del Regolamento d’attuazione) ed europee. Inoltre, secondo il Ministero non esisterebbero studi che dimostrino l’efficacia di colorazioni differenti dal bianco per migliorare la sicurezza degli attraversamenti pedonali.
Purtroppo, a Molfetta, come in altri Comuni pugliesi, tra cui Bari, le strisce rosse hanno tappezzato quasi tutte le strade. Di certo, la loro realizzazione sembra aver avuto più un fine finanziario che di sicurezza pubblica, visto che ancora oggi ci sono incroci realmente pericolosi e non colorati di rosso, al contrario di altri lasciati in bianco o non colorati per niente.
Il costo di questo tipo di segnaletica è sicuramente maggiore rispetto a quella più comune: stampate sull’asfalto la prima volta, è molto probabile che il Settore Sicurezza predisponga un’ennesima riverniciatura, se alcune si sono già sbiadite (in particolare nei punti di maggiore intensità veicolare) e altre sono state cancellate dai lavori eseguiti sul manto stradale (Piano Strade e classiche toppe). Anzi, in alcuni punti della città, come su Viale 25 Aprile, le strisce sarebbero state ridipinte, ma già in via di decolorazione. Un fiasco, in pratica.
A questo punto, sono legittime tutte le possibili perplessità sull’affidamento dei lavori, sulla loro esecuzione e sull’investimento finanziario comunale. Un fiasco che costa ai contribuenti molfettesi più del necessario.
Perché realizzare una segnaletica orizzontale che, per quanto possa essere o meno consentita dal Ministero, ha un costo rilevante per le casse comunali e dovrà cancellarsi o, peggio, essere smantellata dai lavori sul manto stradale? L’impressione è che non si stiano solo dilavando le strisce, ma si stia dilapidando denaro pubblico. Secondo quale arcana logica amministrativa sono stati eseguiti questi lavori inutili che consapevolmente (a questo punto è lecito sostenerlo) saranno poi ripetuti?
È palese la mancanza di una coerente pianificazione dei lavori, molto spesso confusionali. Basti pensare, ad esempio, ai lavori di rifacimento del marciapiede basolato alla fine di Viale Pio XI che si trascina ormai da mesi, tra oneri straordinari per i dipendenti impegnati e costi del personale e del materiale impiegato.
Tra l’altro, non si esclude che i 140mila euro traghettati dal Comune alla Multiservizi per la manutenzione della segnaletica stradale anno dopo anno potrebbero essere stati utilizzati (pur se in parte) per ripianare alcune possibili perdite finanziarie dell’azienda (eventuale meccanismo censurabile da parte della Corte dei Conti). Insomma, l’ennesimo spreco di risorse pubbliche, se quei lavori dovranno essere (volutamente?) replicati.
Sarebbe opportuna maggiore trasparenza sui lavori affidati alla Multiservizi, anche per capire se i soldi investiti dal Comune di Molfetta hanno un concreto riscontro in lavori sempre eseguiti a regola d’arte e mai smozzicati (magari per ricavare somme da indirizzare su altri capitoli di bilancio aziendale).
 
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Autore: Nicola Squeo
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