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Molfetta, città di torri e di multiculturalità Inaugurato il grande monumento di Gaetano Grillo che sovrasta la rotatoria di via Terlizzi
15 dicembre 2019

Questa sera vorrei farvi una preghiera: rendervi affidatari di quest’opera per quello che essa significa e per quello che significherà per tutti i ragazzi, i giovani di questo paese, per tutti quelli che si battono per avere un mondo migliore: ad affermarlo (e come non condividere il suo pensiero) l’alto magistrato Livia Pomodoro, madrina dell’inaugurazione de “Le Nuove Torri”, il monumento voluto e ideato dall’artista Gaetano Grillo e collocato all’ingresso della nostra città che guarda verso Terlizzi. Il canonico taglio del nastro è stato preceduto dai ringraziamenti e dagli omaggi che il sindaco Tommaso Minervini ha consegnato a quanti, attivamente, hanno contribuito alla realizzazione del monumento e della rotonda (elogiata, in particolare, la ditta che ha consegnato l’opera con la massima puntualità), fra cui l’architetto Franco Arbore, l’ing. Enzo Balducci e l’ing. Raffaele Nappi. Significativi gli omaggi consegnati a Livia Pomodoro e a Gaetano Grillo: un cubo in legno con incisi alcuni tra i monumenti più significativi della nostra città (Duomo, Calvario, Palazzo Giovene, ecc). Una cerimonia breve ma significativa, alla presenza dell’Amministrazione Comunale, dell’autore, di quanti hanno collaborato alla realizzazione nonché di numerosi cittadini, interessati e incuriositi da queste due strutture alte 9 metri con alcuni simboli che hanno intrigato in tanti. Il significato di quei segni è presto detto: sulle quattro facciate di ciascuna torre è riportato il nome della nostra città, tracciato con simboli scelti nell’ambito dell’ormai celeberrimo alfabeto grillico, uno strumento semantico elaborato dall’artista che fonde scritture, segni, icone di ogni civiltà e cultura. L’ispirazione, come più volte lo stesso Gaetano Grillo ha sottolineato, scaturisce dalle torri medievali del nostro Duomo, da sempre simbolo identitario e “porta” della nostra città. «Io sono partito, come sempre ho fatto, dalla memoria, dal passato, dalla storia – ha dichiarato Gaetano Grillo, palesemente commosso – e quindi da queste torri romaniche del Duomo che, per secoli, hanno rappresentato l’orgoglio della Città». Torri che, come ha proseguito lo stesso autore, al pari di braccia alzate verso il cielo hanno accolto chiunque venisse dal mare e, al tempo stesso, hanno difeso la città dai pericoli provenienti dal mare. Multiculturalità, identità e bellezza sono state le parole-chiave della cerimonia. Per Livia Pomodoro «il senso di quest’opera è il senso dell’identità che raggruppa la comunità ma è anche il monito perché questa comunità sappia essere più grande di se stessa» ma, negli auspici dell’autore, va considerata come la voglia di dare anche bellezza alla città, poiché senza bellezza non c’è cultura e non c’è bellezza senza cultura. Sulla stessa linea d’onda Gaetano Grillo che ha elogiato l’operato del sindaco Tommaso Minervini proprio per questa tensione ad abbellire la città che, a suo avviso, negli ultimi tempi si sta spegnendo. A sua volta, il sindaco Tommaso Minervini ha evidenziato come obiettivo della sua amministrazione sia la costruzione di una nuova città anche nei suoi aspetti immateriali, elementi che sono «l’anima della città e quindi la bellezza, l’accoglienza, una condizione di relazioni migliori». Per fare questo si ritiene, dunque, necessario avere dei segni distintivi e chiaramente visibili. Non a caso, questa riorganizzazione degli spazi ha preso il via da piazza Aldo Moro (antistante la stazione ferroviaria) con uno degli elementi primari: l’acqua. Il passo successivo è abbellire gli ingressi alla città. Il primo ad essere realizzato, con la rotonda abbellita con le due torri. Torri che consentono di riconoscere da lontano la città come luogo di accoglienza e di apertura alla novità, ai saperi, alla capacità di mescolare i saperi, come hanno fatto i nostri avi con l’emigrazione o con il lavoro sul mare. In quest’ottica, la scelta dell’alfabeto grillico pone l’accento sulla multiculturalità: sull’internazionalità, sull’universalità del linguaggio della cultura. L’idea della “porta nuova” per Molfetta e delle torri dell’antico Duomo ha richiamato, nelle parole del vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il riferimento evangelico del Cristo “porta di giustizia, di misericordia e di pace”. Dopo l’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro tricolore, l’attenzione si è spostava verso l’ex pastificio Caradonna che, nelle scorse settimane, ha ospitato l’esposizione Cultura torna Natura, una mostra antologica delle opere di Gaetano Grillo. Nella stessa serata si è, infatti, tenuto il finissage dell’esposizione che ha riscosso interesse e lusinghieri consensi da parte dei visitatori e della stessa Livia Pomodoro che non ha esitato a firmare la pergamena in cui sono riportati i nomi di quanti hanno reso possibile la realizzazione di questa iniziativa. © Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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