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Molfetta, campagna elettorale: slogan e autogol
02 maggio 2013

MOLFETTA - L’anno 2013 passerà alla storia come l’anno dei record!
 
Il Papa Benedetto XVI si dimette. Inaudito! Non succedeva da secoli.
Dopo un rapido Conclave viene eletto, alla Cattedra di Pietro, un Papa … “dell’altro mondo”. Francesco (apparentemente senza un attributo numerico ordinale: ed anche questo è molto insolito). Un Papa che già dal suo primo discorso, appena eletto, è parso essere una specie di fenomeno che sconvolgerà, si spera, la Santa Sede, portando delle novità che forse renderanno al Chiesa cattolica, quella Chiesa cristiana un po’ più vicina ai Vangeli; vedremo.
 
Il Gabinetto Monti vacilla (in anticipo) a causa di alcune scelte considerate non appropriate, da parte di uno degli schieramenti che ne avevano appoggiato la nascita; di conseguenza, si decide di ricorrere alle urne e le elezioni vengono celebrate il 25 e 26 febbraio. Tutti sappiamo come è andata! I “vincitori” in pectore non hanno vinto (anche se non hanno perso le elezioni: - grazie alla vomitevole Porcata, la legge elettorale concepita e varata dal Centro Destra – hanno vinto a metà!); i “perdenti” – dati per tali, da quasi tutti i sondaggisti – non hanno perso …a sufficienza; alcune formazioni politiche minori hanno riportato risultati con percentuali che iniziano con uno “zero virgola”: sparite dalla platea parlamentare; un terzo schieramento: il “Movimento 5 Stelle” ha riportato un risultato strabiliante, non tanto per i numeri in sé, quanto per il fatto che il risultato conseguito, ha fatto sì che il Movimento medesimo potesse fare da spartiacque, da zeppa fra i due contendenti di centro sinistra e centro destra, bloccando di fatto, con la sua politica …non politicante, ogni azione di aggregazione/apparentamento/coalizione, o come la si vuol chiamare, per formare un Governo di cui il Paese ha estremo bisogno, per barcamenarsi nella CRISI sempre più grave che lo attanaglia.
 
In quest’anno scade anche il settennato del Presidente Napolitano. Il Parlamento, insediatosi all’indomani del risultato elettorale, non riesce ad eleggere un Presidente condiviso? Ed allora, che si fa? Ma si forza la volontà del Presidente uscente e lo si rielegge. Il nuovo(vecchio) Presidente che fa?: Al discorso di insediamento fa un chiaro liscio e busso a tutti i partiti così litigiosi e inconcludenti e decide, pena le sue dimissioni da Presidente appena rieletto: non era mai successo in più di sessant’anni di repubblica, di dare l’incarico di formare un “Governo di necessità” (stranissimo attributo per un’Istituzione così importante) ad un Esponente della coalizione che ha (non) vinto le elezioni, coinvolgendo anche la coalizione che ha (non) perso; lasciando fuori la zeppa, il cui leader ed i suoi esponenti si sono lasciati andare, a torto e a ragione, ad un profluvio di insulti, offese, turpiloquio, minacce, ecc..
 
Ultimo evento dell’altro giorno, drammatico: mentre il neo Gabinetto Letta giurava al Quirinale, nelle mani del Capo dello Stato (rieletto), un uomo, disperato, spara ai Carabinieri di fazione nella zona di Montecitorio, ferendone due e dichiarando, una volta fermato, che non era sua intenzione sparare ai Militari, ma a qualche Politico!
 
La considerazione finale potremmo condensarla nel seguente concetto: per come la giriamo e la voltiamo, il sig. Berlusconi, tanto vituperato da alcuni, tanto osannato da altri, non ha perso nulla! Anzi, sembra ancora una volta l’ “arbiter” della situazione complessa che ha dato l’esito elettorale.
 
Questo prologo, forse un po’ prolisso, serve a formare il quadro della riflessione che segue. Siamo in campagna elettorale praticamente da gennaio 2013: altro record da registrare! Sì, perché a Molfetta e in altre realtà del Paese, il 26 e 27 maggio prossimi, bisognerà eleggere il sindaco e la giunta comunale.
 
La campagna elettorale: eravamo abituati a viverla, a base qualche riunione nelle sedi dei partiti, di mega/mini riunioni conviviali, enormi plance per affissioni interamente coperte di manifesti con i volti dei contendenti, pubblicità affidata a diffusione sonora per la Città ed attraverso i media. Sulle locandine venivano magnificate le doti dei candidati (salvo poi, verificare la realtà, a …cose fatte). Facce sorridenti, promesse, ammiccamenti. Nulla o poco di tutto questo, per questa Campagna! Pochi manifesti. Il trend della moderazione, continua anche nello strascico elettorale amministrativo che stiamo vivendo qui da noi, così come era accaduto per le Politiche: pochi manifesti ma …alcuni, diremmo, abbastanza curiosi.
 
Il centrosinistra candida una Signora che, nella sua sobrietà (dal punto di vista della cartellonistica) sembra voler raddrizzare Molfetta, se vincerà le elezioni, dopo tanti anni (oltre due lustri) di Amministrazione di centro destra. Qualcuno storce il naso chiedendosi: “ma come farà a mantenere tutte queste promesse e/o impegni?”.
 
Uno dei neo-candidati, così detti indipendenti, fa affiggere un manifesto che lo ritrae nell’atto di rimboccarsi, sportivamente, la manica della camicia, con lo slogan semplice: insieme. Ebbene, a prima vista, distrattamente e di sfuggita, sembra una persona che si stia scoprendo il braccio per una …endovena! Curioso.
 
Alcuni altri candidati di formazioni politiche minori, ma ben radicate nel Territorio, fanno affiggere manifesti un po’ più sobri, senza eclatanti pose o dichiarazioni di intenti: basta la presenza, come si dice.
 
Molto curiosi invece sono i manifesti di alcuni candidati che fanno capo alla coalizione di centro destra uscente. Ne descriviamo alcuni che ci sembrano per lo meno bizzarri; alcuni addirittura autolesionisti. Il candidato designato alla poltrona di primo cittadino, che ha ricoperto un’importante carica nell’Amministrazione uscente, viene presentato come un Signore che ama gli origami, nell’atto di far volare, con un largo, rassicurante sorriso, un aeroplanino di carta. All’apparizione di simili manifesti, qualcuno ha commentato in modo dissacratorio che al signore in oggetto piaceva (ancora) giocare con gli aeroplani di carta. Poi è stato presentato come un uomo dotato di una “straordinaria energia”!
Altri “concorrenti” ricorrono al classico: Famiglia, ecologia, sviluppo. Un altro ancora, un giovanissimo, non nuovo alla tenzone elettorale, si presenta dotato di “energia nuova”: tanta energia, fa ben sperare!
Infine, quello che ci è parso forse il più …curioso è quello di un assessore uscente che sul manifesto, accanto alla sua faccia sorridente e rassicurante, scrive: “stiamo costruendo una Città per bene”. Vi starete chiedendo la ragione della perplessità? Presto detto: considerato che il signore in questione era assessore nella giunta del senatore e sindaco Antonio Azzollini, di centro destra, il suo slogan induce facilmente un sillogismo del genere: se si sta lavorando (adesso) per creare una “città per bene”, vorrà dire forse che quella che gestivano durante la scorsa Amministrazione era, come minimo una Città per “meno bene”, se non addirittura una Città “per male”!
Se non è questo autolesionismo!
 
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Autore: Tommaso Gaudio
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