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Molfetta, allarme sicurezza: altro incendio di auto nella notte
25 settembre 2010

MOLFETTA - Gli incendi delle auto sono diventati all’ordine del giorno a Molfetta. Si tratta di messaggi della criminalità, anche se gli inquirenti tendono ad attribuirli a corto circuito.

Questa notte c’è stato un altro incendio in via Zuppetta nella zona di Ponente della città, vicino alla chiesa di S. Giuseppe.

Proprio qualche giorno fa altre due auto sono state bruciate in via Giaquinto, in pieno centro, nei pressi di corso Umberto.

Sempre corto circuito? La città attende risposte meno superficiali dalle forze dell’ordine e dall’amministrazione comunale sulla sicurezza in città.

“Quindici” sta lanciando da tempo l’allarme sicurezza, che viene sottovalutato, ma i segnali continuano e l’illegalità diffusa la fa da padrone a Molfetta. Fino a quando? Cosa c’è dietro questi episodi? Il racket? Messaggi mafiosi o trasversali?

La città attende risposte urgenti.

 

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che fanno i carabineiri...? e tutti quei finazieri in quel B&B??? e non parliamo dei Vigli Urbani!!!! Ma noooooo Molfetta e' citta' della Pace....i fuochi non centrano nulla! L'imprtante e' non spararsi addosso....quello no! non vale !! Il caro SSP (lo scheriffo) ritiene che tutto procede per il verso giusto...abulnati ok...commercianti avranno il loro corso nuovo (senza aver previsto zone adibite a parcheggi)i pescatori hanno avuto....avuto.....insomma qualcosa l'hanno avuto ..mo nn fatemi dire cosa....Agricoltori?....bhe' a Molfetta stanno bene.....come si dice SOTNN FORT....nn hanno bisogno...E SI IL PORTO!!! BISOGNA ULTIMARE IL PORTO!!! LA PIAZZA E' PRONTA...chiusa MA PRONTA...pronta a che?....scustaeci ma dobbiamo far fuori prima qualcuno perche' la piazza e' divetata leggermente piu' piccolina...E ADESSO?....tutti ambulanti...dopo la frutta...anche il pesce..... uhmmm MA COMPLIMENTI AL SSP...davvero COMPLIMENTI!!! Mi raccomando al Corso Umbero..Parcheggi niente nemmno uno...o quei pochi solo per i residenti..!!! E AL CORSO COME CI SI ARRIVA...?? Il Corso e' per chi vive in centro...gli altri...uhmmm....prendessero gli autobus...?? AUTOBUS? ma quelli ogni ora se va bene passano!!! ANDRETE CON QUALCHE MEZZ'ORA DI RITARDO AL CORSO!ahhh abbiamo capito...VABBE ' Fortunati i Commercianti del Corso...avranno il verde...avranno le luci nuove...le panchine...MA AVRANNO CHI ACQUISTERA'?? uhmmm.....belllo il negozio cinese....ma e' gandissimo....ma guarda 1€ !!?? FACCIAMO GLI AFAFRI A MOLFETTA!..ah vedi quello...ma saranno originali?Uhmmm quello fu preso.....ricordi l'anno scoroso...??? sain sain...idd e'!!!

(Gironzolando) - Se siamo persuasi che la sicurezza non è delegabile a una istituzione dello Stato, come può essere la polizia, se poi tutte le altre non si fanno carico di insegnare, diffondere e difendere tutte quelle forme di legalità che costituiscono il terreno naturale della nostra sicurezza, che senso ha chiedersi se "la legalità è un valore di destra o di sinistra"? L'impressione è che siamo entrati nell'epoca che segna la fine dell'uomo giuridico, a cui la legge fornisce gli argini della sua intrinseca debolezza, e la nascita dell'uomo sempre meno soggetto alle leggi del paese e sempre più costretto a fare appello a valori che trascendono la garanzia del legalismo. Non dimentichiamo che la regola è l'unico argine al sopruso, che tale rimane anche quando si presenta sotto le forme del bisogno, della necessità o addirittura della carità. Anche la mafia, fuori dalla legalità, dà lavoro ai figli della sua terra, viene incontro al bisogno, alla necessità e, se volete, anche alla carità. Più delle misure di sicurezza, che inevitabilmente limitano la nostra libertà, non è forse meglio praticare, attraverso la legalità, la difesa del territorio, con la specificità dei suoi usi, costumi e rapporti fiduciari, contro il processo di de-territorializzazione che diventa irreversibile quando il denaro, e solo il denaro, assurge a unico generatore simbolico di comportamenti, mentalità, relazione fra gli uomini? Abbiamo ridotto non solo gli spazi di libertà, ma anche incrementato il tasso d'ansia nche, per essere placata, invoca regole più certe, norme più restrittive, condotte ancor più regolate. (tratto e condensato da, I miti del nostro tempo - U. Galimberti)

1 - I magistrati hanno un orario di lavoro indicato da precise tabelle ministeriali che fissa in 40 ore settimanali il tempo da dedicare all'amministrazione della giustizia, compresa la stesura delle sentenze. I giudici ne depositano di lunghissime, vere tesi di laurea (per scriverle ci vogliono mesi) anche se poi spesso sano lavori quasi autoreferenziali. Il sabato non si lavora in quasi nessun tribunale d'Italia e d'estate è previsto un periodo di riposo di 45 giorni. In un anno lo stop ai processi dura, mediamente, 3 mesi. In Australia, il 1° maxi-processo è cominciato a Melbourne il 13 febbraio '08 con 12 indagati e 25 avvocati. 9 mesi i tempi previsti per arrivare alla sentenza. Il processo per il crac della Parmalat conta 66 imputati, 35mila cittadini tra le parti civili, 6 milioni di atti: alla vigilia della prima udienza non si trovavano nemmeno i giudici per comporre il collegio. All'interno dei nostri palazzi di giustizia non si contano i casi di parentele «illecite». Solo a Palermo sono 23 i magistrati imparentati tra loro e con altri dieci legali che esercitano in quei tribunali, IN CONTRASTO CON LA LEGGE SULL'ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E LA NORMA PREVISTA SUL GIUSTO PROCESSO. Troppi errori, sviste, dimenticanze sospette che si compiono nelle aule dei tribunali. Dal 2003 al 2007 lo Stato ha sborsato 213 milioni di euro per risarcire carcerazioni illegittime e sentenze errate. Le statistiche dicono che non accade quasi mai che un organismo di controllo - il Csm o la Corte dei Conti - contesti alla toga «incriminata» il danno erariale dovuto a un suo errore. E ancora. Per recuperare un credito rivolgendosi alla giustizia tricolore occorrono mediamente 1.400 giorni che al debitore costano un 17,6 per cento in più calcolato sul credito da incassare.
2 - Nei primi tre mesi di quest'anno è successo di tutto. Peschiamo a caso. Il 25 gennaio un gup che doveva decidere se rinviare a giudizio o meno cinque imputati per truffa e falso, ha emesso direttamente la sentenza diversificando pure le singole posizioni: tre condanne per pene complessive di cinque anni e sei mesi, due assoluzioni. Di lì a poco, a Roma, un giudice monocratico rinvia per la terza volta un processo per «rapina aggravata», a causa di un difetto di notifica e per altre questioni procedurali. Si prolunga così per altri sei mesi un processo cominciato quattro anni prima: l'imputato era accusato d'aver sottratto una siringa (valore 0,30 centesimi) durante una visita oculistica. Un detenuto nigeriano di 39 anni, ritenuto un trafficante internazionale di droga, dopo 4 anni e mezzo è stato assolto con formula piena da ogni accusa. In compenso, aspettando i tempi biblici del suo processo, in carcere ha avuto il tempo di iscriversi alla facoltà di ingegneria informatica online di Tor Vergata e di laurearsi con lode (a spese dello Stato). Al contrario, il 21 febbraio a Bologna, in attesa del processo per direttissima, un pusher marocchino finisce in camera di sicurezza insieme a un immigrato clandestino. Dopo aver letto il fascicolo, prima dell'udienza, il pm ha ordinato la scarcerazione del clandestino perché la legge prevedeva per lui solo l'arresto facoltativo. Per un disguido, però, il detenuto a tornare in libertà è stato l'altro. Lo spacciatore. Follie. Un giudice di Gela in 8 anni non è riuscito a scrivere una sentenza su alcuni boss mafiosi, poi scarcerati per decorrenza termini. Poi c'è il giudice che sta in malattia, e viene scoperto in barca a vela. Quello che, per fare uno scherzo, cosparge di nutella il bagno dell'ufficio. Quell'altro, in Liguria, che per problemi di parcheggio taglia le gomme dell'auto di un suo collega. La lista è lunga, purtroppo... --- Che ci azzecca con questa notizia??? Giudicate Voi...


1 - mercoledì 22 apr 2009 00:00:00 NON E' UN'OPINIONE.... Ecco la la riostruzione degli ultimi anni. 27 FEBBRAIO 2008. - L'esplosione avviene prima che si faccia giorno. Qualcuno, nel silenzio e lontano da sguardi curiosi, sistema una bomba-carta davanti all'ingresso di un capannone industriale in costruzione in piena zona Asi, alla periferia della città. La deflagrazione manda in frantumi tutto ciò che è nelle immediate vicinanze dell'ordigno. I danni sono comunque contenuti. In seguito alle verifiche compiute sul posto gli specialisti dei carabinieri ritengono, con ragionevole certezza, che non sia stato impiegato tritolo. 3 MARZO 2008 - La deflagrazione viene avvertita da ponente a levante della città. Una bomba carta esplode, in piena notte, intorno alle 2, davanti all'ing resso di una salumeria in Vico V Crocifisso. L'esplosione, sulla base di quanto conferma il marito della proprietaria dell'esercizio commerciale, rientra nella lotta in corso tra le famiglie Cucumazzo e Campanale di Ruvo di Puglia. La salumeria è intestata proprio alla moglie di uno dei Cucumazzo. 30 MARZO 2008 - L'esplosione avviene intorno alle 3.30. Qualcuno, nel silenzio della notte solleva la saracinesca e sistema una bomba-carta davanti all'ingresso del bar Venere, nella zona 167. La deflagrazione manda in frantumi tutto ciò che è nelle immediate vicinanze dell'ordigno sia all'in - terno del bar che all'ester no. 17 NOVEMBRE 2008 - Le fiamme distruggono il pub Beatles, il locale è ancora chiuso. 23 NOVEMBRE 2008 - Una bomba carta di modesto potenziale viene fatta esplodere in Via Annunziata. Salta una Fiat Punto parcheggiata lungo la via. 28 - 29 DICEMBRE - Nella notte tra il 28 e il 29 dicembre esplodono quattro autovetture, una Kya Picanto in via Purgatorio, traversa di via Annunziata, una Bmw 530, in via Cavallotti, traversa di corso Umberto, una Renault Scenic ed una Ford Sierra in via Minervini, nei pressi di via Terlizzi.
2 - 31 DICEMBRE 2008 - Esplodono una Fiat Punto in via Sergio Pansini e un'Alfa 33 in via Cappellini. 3 GENNAIO 2009 - In Via Pietro Colletta viene sistemato un ordigno che, intorno alle 22.30, distrugge una Ford Fiesta, parcheggiata all'angolo della strada. Si teme che sia la stessa mano che il 17 ottobre precedente causò l'incendio di cinque auto, una Scenic, una Panda, una Saxo e una Megane, una Matiz, e di un cassonetto dei rifiuti. Sicuramente di tutt'altra matrice l'altra esplosione, avvenuta, sempre il 3 gennaio, circa un'ora dopo. In via Federico Campanella salta una Smart. Il proprietario dell'autovettura è il titolare di un bar. A Molfetta, negli ultimi mesi, oltre a saltare con regolarità le auto in sosta (ne sono saltate quattordici), qualcuno ha preso di mira i locali pubblici. A san Silvestro un ordigno danneggia la saracinesca di un bar all'angolo tra via Salvemini e piazza Alcide De Gasperi. 10 FEBBRAIO 2009 - Bomba piazzata sul gradino di ingresso di una salumeria in Via Immacolata. Restano danneggiate una Renault Scenic, una Yaris, e una Opel corsa, che al momento dell'esplosione stava attraversando proprio via Immacolata, con a bordo due donne, finite poi in ospedale in stato di choc. ...e poi "la ciliegina" (il proiettile)! FALKO ROSSO|mercoledì 22 apr 2009 00:00:00 E' la conferma che "i mafiosi" ci sono e, occorre stanarli! Tutta la ns. solidarietà, all'Associazione ed ai sui componenti che, assieme ad altri.. (Liberatorio), ha compreso la reale portata del "crimine organizzato", in questa città! I segnali (bombe, incendi...) erano tali e tanti che non potevano indurre in errore. Quest'episodio ultimo, + che un segnale, è la conferma che "qualcuno", nella ns. città, si è "affiliato" e mostra tutta la sua tracotanza. Trovatelo, e arrestatelo, con il suo Clan!
Buttarla in politica è sempre troppo comodo, e troppo facile per i pasdaran della Giustizia al 156° posto al mondo. Si eccepisce che mancano sempre uomini e stanziamenti, ma stranamente questi, invece sono analoghi a quelli di altri stati europei, per cui delle due l'una: o siamo lo stato più delinquente al mondo, oppure abbiamo un tasso di produttività, della "kasta sacerdotale" che lascia a desiderare (senza voler toccare il tasto delle sezioni fallimentari... ci sarebbe da scrivere molto...), e che, in molte parti d'Italia, viene camuffato come elevata produttività, attraverso azioni di mera facciata, eclatanti (ma solo dalpunto di vista mediatico), puramente di facciata, e non di sostanza, attraverso le quali si contrabbanda la repressione di piccoli inadempimenti amministativi, per grandi azioni di repressione del crimine organizzato. Non mi voglio ripetere, lo vado scrivendo da due anni, e non da oggi... per cui stiano tranquilli, i "bambini viziati", recentemente sbarcati in questo forum, alla maniera dei testimoni di geova (senza offesa per questi religiosi, è solo per rendere l'idea del "metodo"), purtroppo non è argomento di cui far propaganda, ma è semplicemente la verità che l'ultimo pedone di strada conosce... ci sono collusioni... Per il resto, non so perchè (non c'entra con l'argomento di che trattasi), le forze dell'ordine non debbano sottoporsi periodicamente ai test anti droga. Ripeto, non c'entra niente... ma rifletto spesso su questa stranezza tutta italica... Anche i politici dovrebbero sottoporsi? Certo... tutti, soprattutto quelli, però, che sono deputati dalle norme al controllo e alla repressione del crimine "nel settore" specifico. Se qualcuno è di contrario avviso, suggerisco un viaggio nel Paese di Alice... quella delle "meraviglie".



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