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Marittimi condannati alla morte civile Si è costituito a Molfetta un Centro di tutela della categoria
15 luglio 2003

Si è costituito a Molfetta il Ce.Di.M., Centro difesa marittimi, associazione onlus (Via Domenico Picca, 96) che ha come obiettivo quello di difendere i diritti dei marittimi, una categoria scarsamente tutelata, anche per la presenza di una normativa complessa e poco conosciuta. La prima iniziativa sarà quella di organizzare un dibattito proprio sulla tutela della gente di mare. Il Cedim, per far comprendere la difficile situazione dei marittimi sul piano contrattuale e previdenziale, portano ad esempio un caso concreto di disfunzione giuridico-amministrativa. “Le Sezioni Lavoro, del Tribunale e della Corte di Appello di Bari – dice il presidente del Cedim Mauro Brattoli -, indicando in Contratto di lavoro, l'arruolamento del socio Pasquale, sul rimorchiatore, spedito alla navigazione costiera, dalle Capitanerie di Crotone e di Taranto, hanno rigettato la domanda di riconoscimento in Lavoro Marittimo dei 5 anni di navigazione che risultavano contribuiti in lavoro dipendente. Premesso che l'infortunio patito su tale nave minore, come anche la malattia, fondamentale e complementare, risultarono tutte assistite dalla Cassa Marittima Tirrena di Genova, esse determinarono la cancellazione del socio dalle matricole della Gente di Mare, a seguito del giudizio di “permanente inidoneità” alla vita di bordo, deliberato dalle Commissioni Mediche. Ciò avvenne nel momento che Pasquale compiva i 54 anni, ed oggi, deve attendere il compimento del 65° anno di età per vedersi riconosciuta la pensione. Ciò significa che per 11 anni, egli deve convincersi di vivere come morto-sociale; poiché, pur dimostrando il possesso di 22 anni di navigazione e 34 di contribuzione effettiva, non può far valere: il requisito contributivo richiesto per la pensione, ordinaria o privilegiata per inabilità alla navigazione; il requisito invalidante richiesto per l'assegno o la pensione di inabilità al lavoro; ed il requisito contributivo richiesto per la pensione di anzianità. Nel frattempo l'infermità, non gli permette di adempiere né al lavoro di marittimo né al lavoro in generale. In concreto, le Corti hanno inteso affermare che una parte di marittimi devono essere convinti di farsi costruire morti-civili per sanare gli errori (orrori) eseguiti (combinati) da agenti di altri rami della Pubblica Amministrazione? Sono migliaia i marittimi che hanno vissuto o vivono la condizione di morti-civili per essere stati equipaggi, regolarmente arruolati o ingaggiati, su false navi marittime (navi e natanti della navigazione interna, natanti e galleggianti iscritti nel Registro Galleggianti del Consorzio Autonomo del porto di Genova, abilitati a sostare ed operare nelle sole acque dello stesso porto), navi minori, galleggianti, pontoni, panfili e navi maggiori della Dragomar (navi maggiori armate dalla Dragomar Spa, poi dal fallimento Dragomar Spa, e oggi dalla Boskalis, con omissione della stipula della convenzione di arruolamento nel territorio dello Stato per imbarchi sulle stesse navi ferme in porto estero), nazionali e straniere. Poiché in tutti i casi risulta sottoscritto il formale contratto di arruolamento, l'Associazione ritiene erronee le decisioni delle Corti di Bari, intendendo perciò offrire ogni assistenza necessaria a Pasquale fino al riconoscimento del suo diritto; così come lo si intende offrire agli altri marittimi che vivendo o avendo vissuto tale ingiustizia, ritenessero di chiedere tale assistenza al CE.DI.M. Se tanto succede per il fatto che il diritto dei marittimi è poco conosciuto e spesso travisato, l'Associazione intende proporre un contributo per una migliore conoscenza della materia disponendo a tal fine per l'autunno un incontro-dibattito con a tema le seguenti domande: Cosa è il contratto di arruolamento?; E' possibile la conclusione del contratto di arruolamento? E quando?; Cosa è il rapporto di lavoro nautico?; Cosa è la nave della navigazione marittima?; Cosa è l'equipaggio della nave mercantile?; Cosa è il comandante della nave mercantile?; Cosa è l'armatore? E' definibile il contratto di arruolamento? Le risposte facili, scontate ed immediate, sono il bagaglio delle argomentazioni che giustificano tutte le ingiustizie che soffrono i marittimi. Pertanto alcune risposte, possibilmente logiche, congrue e sufficienti, saranno predisposte dalla stessa Associazione che le distribuirà all'apertura dei lavori”. L'associazione invita, infine, tutti coloro che fossero interessati a questi problemi a collaborare con il Cedim.
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