Maranathà
Vieni nel mio giardino. L'inverno se ne andrà. Il fico metterà fuori i primi frutti. Sulle viti sbocceranno le gemme. E la voce della tortora si farà udire di nuovo nella campagna. Ti aspetto, Signore. Non tardare. Ora la pioggia è cessata. Ma il vento mi riporta insieme flebili belati, ululi lontani, e riverberi di muggiti. Chi sa che non siano l'agnello e il lupo, o la pantera e il capretto, o la mucca e l'orsa, che cominciano a far le prove della convivenza? Può darsi. Dal suolo si leva una fragranza di polvere spenta. Nella pozza qui accanto si riflette ancora un corteggio di nuvole. Ma a Sud, l'orizzonte si è schiarito. E sulla curva del cielo splende l'arcobaleno. Maranathà. Arrivederci Gesù