Locali centro antico: concessioni per finalità pubblica o private?
Il centro antico di Molfetta si riempie di nuove associazioni. Anzi, sono alcune associazioni che “occuperanno” una serie di locali e aree di pubblico servizio della zona. È quanto sancito da una delle ultime delibere giuntali dell’amministrazione Azzollini: una di quelle che a valanga (per finalità elettorali?) sono state sfornate lo scorso 29 ottobre 2012, giorno in cui le dimissioni di Antonio Azzollini dalla carica di sindaco avrebbero avuto il canone dell’ufficialità. Di fronte alla dubbia opportunità amministrativa di alcuni di quegli atti approvati dalla giunta Azzollini il 29 ottobre 2012 (basti pensare alle nuove Norme Tecniche di Attuazione per i dehors, di cui Quindici ha già ampiamente discusso nel numero di gennaio 2013), alcuni hanno letto in questa delibera (la n.246) una manovra pre-elettorale. Sarà una giusta intuizione “politica”? Di sicuro, l’impostazione politico-amministrativa di base per l’affidamento di locali e aree verdi all’interno del centro antico riprende in toto quanto sancito dalla delibera giuntale n.41/05 che destinava a sede di laboratori comunali alcuni immobili di proprietà comunale siti nelle vie Termiti, Preti, Macina, S. Pietro e Forno, compresi negli isolati 6, 7, 16 e 17 del centro antico. Assegnando questi immobili ad associazioni e privati per finalità culturali, sociali, turistiche e di laboratorio artigianale, s’ipotizzava di rivitalizzare l’area come strumento di aggregazione sociale, di frequentazione di eventi culturali, di richiamo del movimento turistico, di valorizzazione di arti, prodotti e manufatti locali. Ad ottobre, l’amministrazione Azzollini ha confermato non solo l’utilizzo per l’Associazione Fidapa degli immobili di proprietà comunale di via Termiti 8 (condiviso con l’Associazione Fotografica F64), via Preti 11-13 e 17 e via Piazza 27-29 per il proseguo delle attività culturali, ma ha assegnato all’Associazione La Voce di S. Andrea l’immobile di via Piazza n.33. Sempre all’Associazione La Voce di S. Andrea ha affidato l’area comunale pubblica “Giardino di via S. Girolamo”, condivisa con l’Associazione Antiqua Mater. Infine, ha accolto l’istanza del B&B Resort Bufi affidando l’area comunale “Giardino delle Aloe”. Questi affidamenti riprendono le finalità della delibera n.41? secondo la delibera n.246, Antiqua Mater e La Voce di Sant’Andrea hanno chiesto in concessione il giardino pubblico sito in via S. Girolamo per «far rivivere e rendere accessibili e fruibili ai cittadini gli spazi pubblici attraverso manifestazioni ed eventi volti alla promozione del turismo», impegnandosi alla sua custodia e manutenzione ordinaria. In particolare, l’immobile richiesto e ottenuto da La Voce di Sant’Andrea «servirà essenzialmente per garantire un servizio info per turisti, viste guidate a cura di dottori in storia dell’arte e beni culturali, attività culturali in genere ivi comprese esposizione di quadri e fotografie». Infine, il Gruppo Fotografico F64 punta a «svolgere le proprie attività di promozione del territorio e di servizio per la comunità», mentre il B&B Bufi garantisce per il Giardino delle Aloe «l’apertura al pubblico, la custodia e la manutenzione ordinaria, senza oneri per il bilancio comunale ». Finalità private o pubbliche? O tra il pubblico e il privato? Border line, se si leggono con attenzione le motivazioni e le richieste, come riportate nella delibera. Sarebbe stato quanto meno opportuno specificare se fossero state ricevute dal Comune di Molfetta altre richieste similari e, nel caso, le motivazioni sociali, culturali e turistiche dell’affidamento. Di questo piccolo, ma determinate dettaglio, il nulla. Perché trasformare il Giardino delle Aloe in area privata, benché nata come pubblica? Un resort non è un’associazione, tantomeno un’azienda che si occupa della gestione di aree verde. Perché non tentare con un servizio pubblico? Perché inefficiente, perché il pubblico è sempre inefficiente, risponderebbe qualcuno. Ma, di questo passo, si potrebbe privatizzare gran parte della città e, alla fine, anche la pubblica amministrazione (se non già avvenuto in questi anni). Il sospetto di un’operazione elettorale alla ricerca del consenso per il centrodestra resta forte.