Lillino Di Gioia: conoscitore come pochi di fatti e persone della città
Il prof. Michele de Sanctis, che ho avuto anche la fortuna di avere da sempre come dirimpettaio di casa, era il classico rappresentante di uomo di vecchio stampo, apparentemente “modesto”, riservato, di poche parole, ma essenziale ed equilibrato in tutti i suoi atteggiamenti. Osservatore attento della realtà cittadina, conoscitore come pochi di uomini, cose e fatti della nostra comunità, ha raccontato attraverso i suoi “pezzi” giornalistici tutti i pregi e i difetti di una città e dei suoi abitanti per circa mezzo secolo sforzandosi di restare cronista, senza mai esprimere giudizi trancianti o di parte, con grande obiettività. Nei miei confronti ha sempre avuto particolare benevolenza, seguendo le mie vicende politiche e amministrative, non lesinando qualche paterno consiglio. Nell’89, quando ebbi, seppur per pochi mesi, l’onore di essere eletto sindaco, me lo vidi arrivare a casa per farmi gli auguri di buon lavoro e quasi con nonchalance mi lanciò una sapiente battuta: giacché devi scegliere, per incompatibilità, se restare a fare il Sindaco o continuare ad esercitare il ruolo di consigliere regionale, non innamorarti del Sindacato, continua a fare bene il consigliere e assessore regionale, e a collaborare con Enzo de Cosmo, che deve ritornare a fare il Sindaco, tutti e due operate per la città. E così fu, mai avuto un consiglio migliore. Michele non ho mai avuto dubbi a riguardo!