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Le spoglie di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta donate dalla famiglia alla Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca Un passaggio obbligato, previsto dalla legge canonica per procedere alla venerabilità dell’amato vescovo servo di Dio
Don Tonino Bello
19 aprile 2021

 MOLFETTA – Le spoglie di don Tonino Bello potrebbero essere traslate dall’attuale tomba di Alessano alla Chiesa di Ugento - S. Maria di Leuca in un luogo che sarà deciso dal vescovo, probabilmente una delle Cattdrali della due città.

La decisione è potrebbe avvenire in seguito alla donazione dei resti mortali del vescovo di Molfetta avvenuta da parte della famiglia Bello per permettere l’ulteriore passo verso la venerabilità dell’amato vescovo. Infatti la legge canonica prevede questo passaggio con la ricognizione dei resti del venerabile.
Ecco quanto previsto da leggi e disposizioni canoniche in questa materia:

Art. 1. Competente ad effettuare tutte le eventuali operazioni sulle reliquie o sui resti mortali è il Vescovo della diocesi o dell’eparchia, dove sono custoditi, previo il consenso della Congregazione delle Cause dei Santi. Articolo 2 §1. Prima di intraprendere qualsiasi operazione sulle reliquie o sui resti mortali si deve osservare tutto ciò che è prescritto dalla legge civile locale e ottenere, in conformità a tale legge, il consenso dell’erede. § 2. Prima della beatificazione di un Venerabile Servo di Dio, l’erede sia invitato dal Vescovo competente a donare i resti mortali alla Chiesa tramite uno strumento giuridicamente riconosciuto dalle autorità civili ed ecclesiastiche, affinché si possa salvaguardarne la conservazione. Articolo 3 §1. Il Vescovo competente invii al Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi l’istanza con la quale chiede il consenso del Dicastero per le operazioni che intende svolgere. § 2. Nella stessa istanza il Vescovo specifichi il luogo esatto dove sono custoditi le reliquie o i resti mortali (città, nome della chiesa, cappella, cimitero pubblico o privato, ecc.) e l’avvenuto adempimento della prescrizione, di cui all’art. 2 § 1 della presente Istruzione. Articolo 4 §1. Se il Vescovo intende effettuare la traslazione (ossia il trasferimento permanente) entro i confini della stessa diocesi o eparchia, specifichi alla Congregazione il luogo della nuova collocazione delle reliquie o dei resti mortali (città, nome della chiesa, cappella, cimitero pubblico o privato, ecc.), accludendone il progetto. § 2. Nel caso di traslazione in altra diocesi o eparchia, il Vescovo invii alla Congregazione, insieme al progetto della nuova collocazione delle reliquie o dei resti mortali (città, nome della chiesa, cappella, cimitero pubblico o privato, ecc.), il consenso scritto del Vescovo che li accoglierà.

A comunicare la notizia ai fedeli sarà il vescovo della diocesi ugentina Vito Angiuli, domani nel corso della due giorni organizzata per il 28° anniversario della morte - il dies natalis - di don Tonino Bello.

Come ha pubblicato oggi “Il Quotidiano di Puglia”, «il doppio appuntamento, predisposto dalla curia insieme con la Fondazione don Tonino Bello, si aprirà questa sera alle ore 19,30 con un momento di preghiera nei pressi della tomba del presule nel cimitero di Alessano e proseguirà domani alle 18.30 nella chiesa collegiata del Ss. Salvatore ad Alessano, con una celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia e concelebrata insieme al vescovo di Ugento-Leuca. Il 23 febbraio scorso - riferisce il vescovo Angiuli - il fratello di don Tonino, Trifone, insieme ai nipoti Federica e Stefano, figli del defunto fratello Marcello, “hanno firmato l'atto di donazione dei resti mortali alla nostra Chiesa ugentina con atto notarile presso il notaio di Ugento, Alessandra De Blasi. All'evento ha partecipato, come testimone, il dottor Giancarlo Piccinni che si è adoperato e ancora continua a farlo, a mantenere viva la memoria del servo di Dio e a diffondere il suo messaggio di pace”».

Mons. Angiuli ha comunicato la notizia della donazione dei resti mortali di don Tonino Bello anche al vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia.

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