Le politiche della Salute per Molfetta, al centro dell'attenzione del Partito Democratico
MOLFETTA - Riportare Molfetta a livelli di eccellenza. Anche dal punto di vista della sanità. Mino Salvemini(foto), candidato sindaco per il PD, descrive come la situazione attuale della città influisca sulla sanità.
Il Comune di Molfetta è “impegnato” nel pagamento di un milione di euro di rimborsi a seguito di danni per insidie stradali, cioè le buche che minacciano passeggiate di anziani e traffico cittadino, e a cui “Quindici” ha spesso volto l'attenzione.
Ad influire sulla salute dei molfettesi sarebbe anche la qualità dell'aria, che in alcune zone della città presenta concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici (derivati dalla combustione del benzene, quindi dai motori delle automobili) di molto superiori rispetto ai valori consentiti. Non poteva mancare la menzione della prevenzione sul lavoro, dopo l'immane tragedia di cui Molfetta è stata protagonista.
Viene affrontato il problema degli anziani, che aumentano senza che vi sia un corrispettivo incremento dei servizi sanitari loro offerti, come l'assistenza domiciliare. Intervenire su aspetti della vita quotidiana, come riassettare le strade, creare una rete di parcheggi nei pressi del centro in modo da evitare il peregrinare di vetture in cerca di loci presso cui sostare, entrare nelle scuole e spiegare cosa significhi prevenzione sul lavoro, tutto questo sarebbe un grande contributo al miglioramento della Sanità locale.
Gugliemo Minervini, assessore regionale alla trasparenza, sottolinea il declassamento subito dall'ospedale di Molfetta e la percezione che nel tempo i cittadini ne hanno maturato. A chi non è capitato di sentir gente lamentarsi dell'ospedale di Molfetta e preferire il ricovero in strutture di città limitrofe o presso enti privati?
Guglielmo Minervini incentra il suo intervento sulla descrizione di un concetto di sanità pluriprospettico, nel quale intervenga sia il punto di vista di chi opera per la sanità dal suo lume, sia di chi ne usufruisce e in un certo senso la guarda esternamente. Compito della sanità è quello di coinvolgere il cittadino prima ancora che si manifesti una patologia, abbandonando il concetto di cura della malattia a favore della cura della persona. E aver cura della persona significa rapportarsi umanamente, cioè chiamando il paziente per nome e non con il numero della cartella clinica o col nome della patologia. Quest'ultimo fattore, infatti, comporterebbe una percezione negativa dell'ospedale di Molfetta, di cui gli utenti lamentano non tanto la qualità in sé delle prestazioni, quanto il rapporto operatore – utente.
Su quest'argomento ci sia consentita una piccola correzione: contrariamente a quanto detto dall'assessore Minervini, il rapporto medico-paziente e operatore-paziente è argomento di esame presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari e professioni sanitarie annesse; la facoltà è infatti cosciente dei problemi della sanità derivanti dal pessimo relazionarsi con gli utenti del servizio sanitario e a tale problema si cerca di ovviare introducendo discipline che indaghino sulle relazioni umane all'interno del servizio sanitario.
Ritornando alle parole dell'assessore Minervini, egli auspica il ritorno a livelli di eccellenza del presidio ospedaliero di Molfetta, che troppo spesso è stato abbandonato a se stesso.
Il medesimo auspicio, seppur su scala regionale, era già stato espresso dall'on. Gero Grassi, responsabile nazionale del Dipartimento Salute del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati, il quale ha descritto come violazione dell'articolo 3 della Costituzione il concetto di sanità del PdL, che vorrebbe privatizzare la sanità.
Ma quanti sarebbero i cittadini a potersi realmente permetter di pagare per essere curati? A tal proposito viene sottolineato come per l'OMS il servizio sanitario italiano sia il secondo nel mondo, preceduto dal sistema francese che procede per anticipazioni a rimborso, escludendo fette di cittadini impossibilitati ad anticipare quanto richiesto per le cure mediche.
Ma cosa è stato già fatto per la sanità dal consiglio regionale? come spiega l'assessore regionale Alberto Tedesco, candidato del PD per il Senato, si è operato sul piano della prevenzione: su scala regionale è stato avanzato un progetto di prevenzione dell'infarto al miocardio, si è incrementata l'attività di osservazione epidemiologica, è stato incrementato il circuito della radioterapia (il policlinico di Bari accoglierà a breve un centro per la radioterapia presso il reparto oncologico). Si sottolinea come il contratto tra medici di base e regione Puglia sia il migliore su scale nazionale.
Viene citata l'iniziativa nazionale del governo Prodi riguardante la vaccinazione obbligatoria somministrata gratuitamente alle dodicenni per il tumore al collo dell'utero.
E cosa fare ancora? Accorpare centri ospedalieri, così da evitare l'attuale fragilità del sistema sanitario, giacché spesso in ogni ambulatorio vi sono solo 3 o 4 specialità. Riunire più ospedali in nuove sedi incrementerebbe il numero e la qualità dei servizi offerti.