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Laudati a Molfetta: legalità organizzata contro la criminalità Il Capo della Procura della Repubblica di Bari presenta il suo libro su iniziativa di Agorà
25 settembre 2010

MOLFETTA - Alzare la testa e guardare lontano. Il monito di Antonio Laudati, Procuratore capo di Bari, alla presentazione del libro «Mafia pulita» (scritto in collaborazione con Elio Veltri), nel Cineteatro Odeon di Molfetta. L'evento ha aperto la rassegna Agorà, voluta dalla casa editrice la Città. Abbinato alla rassegna il Premio Agorà, riconoscimento per coloro che si impongono alla e nella storia per la loro extra-ordinarietà. Eroi dei nostri tempi che alla legalità, alla ricerca, all'arte, alla scienza, dedicano la loro quotidianità. Conferiti al dott. Laudati ( al centro nella foto con Caponetti e Altomare) il Premio Agorà e il Premio Legalità, istituto dall'Associazione provinciale Antiracket, che nel 2010 ha compiuto già vent’anni di attività.

Un’occasione di cultura e di arricchimento per il sindaco-senatore-presidente Antonio Azzollini, sicuro della «necessità di ritrovare equilibrio tra i poteri della democrazia (magistratura vs politica, ndr) la cui assenza sviluppa degenerazioni socio-economiche come quella della mafia». La magistratura agisce per gli interessi e la protezione dei cittadini, la risposta del dott. Laudati.
Collaborazione necessaria, dunque, spesso non pervenuta a Molfetta, per stessa ammissione del sindaco Azzollini, che ha ricordato lo scippo con omicidio della 90enne Giulia Samarelli. E sembra essergli rimasto sulla punta della lingua il rimando al blitz «Piazza Pulita bis» di martedì 21 settembre.
 
Usura, estorsione, spaccio di stupefacenti, falsificazioni e contraffazioni, smaltimento illecito dei rifiuti: le attività della criminalità organizzata, al passo coi tempi. «La criminalità è oggi inserita nel tessuto economico sociale delle comunità, di cui gestisce le risorse» ha ribadito Maurizio Altomare, presidente dell’Associazione Antiracket provinciale e moderatore della serata.
La mafia dal colletto bianco, un parassita cancerogeno. Quella che scardina il rapporto aggressore-vittima: non è il tempo delle aggressioni fisiche, se beni e finanziamenti sono forniti a un mercato di persone conniventi e consenzienti.
Traffico di droga e di uomini, usura, prostituzione, lavoro a nero contrabbando, i reati più accertati in Puglia. La mafia pulita «che non può essere affrontata con le tradizionali misure di repressione - ha evidenziato un appassionato dott. Laudati - bisogna incidere sulla domanda, altrimenti non si riusciranno mai ad abbattere queste organizzazioni criminose». Repressione e prevenzione, soprattutto dialogo tra magistratura e cittadini - più difficile quello con la politica, se si legifera ad personam e si scade ancora nella divisione pleonastica tra magistratura di destra e di sinistra.
Inquinamento economico e pubblico, la mafia demolisce il principio democratico della Repubblica Italiana: 40 magistrati, 12 parlamentari e 5 ministri, ecc. corrotti dalla mafia; 4 banche chiuse per infiltrazioni mafiose, come anche le giunte di 500 Comuni e numerose Asl; acquisto e controllo dei mass media per manipolare l’informazione. È lo scambio politico-mafioso la metastasi che corrode le strutture pubbliche, ha ricordato il dott. Laudati. Legalità organizzata, lo scudo per combattere la criminalità, «perché coinvolge innanzitutto la società, i cittadini».
 
I tagli della Finanziaria a Gela, un danno dopo l’altro: lentezza della burocrazia, mancanza di magistrati, assenza di toner, di fogli, di benzina, straordinari mai pagati ai poliziotti. Muto elenco del dott. Renzo Caponetti, presidente dal 2005 dell’Associazione Antiracket di Gela, nata dopo un primo aborto nel 1992, con l’omicidio dell’allora presidente, Gaetano Giordano. Esecuzione a sorteggio (il nome del condannato fu estratto a sorte) e fallimento di quella prima iniziativa.
Atti intimidatori e aggressioni fisiche (due costole rotte per Renzo Caponetti) non hanno fermato l’attività dell’associazione che in 5 anni ha raccolto l’adesione di 113 imprenditori e permesso l’arresto di oltre 900 criminali. Il risveglio delle coscienze, se non fosse per i tagli alla sicurezza pubblica, come un acino da buttare.
Il distretto di Bari non è da meno. Dal gennaio 2010, 48 omicidi e solo 28 sostituti procuratori, sulla carta, chiarisce con un sorriso amaro il dott. Laudati. Disomogeneità dispersiva sul territorio, già sofferente per la frequente omertà e i suoi atavici problemi strutturali nell’organizzazione della giustizia.
Cresce la mafia pugliese, la magistratura resta vecchia e risicata. Manca un Palazzo di Giustizia (l’archivio in un ex supermercato confiscato, uffici dispersi per tutta la città di Bari), manca una cultura, nonostante la provincia di Bari sia una delle prime ad aver introdotto un Assessorato alla Legalità. Insufficiente la fondazione dell’Agenzia dei Beni confiscati, la creazione di processi digitali e 23milioni di euro recuperati dagli enti pubblici criminosi come risarcimento danni ai cittadini. Bisogna prima riscattare le coscienze, «perché lo Stato siamo noi, i suoi cittadini».
 
Il libro. La Mafia Spa, la più grande azienda italiana per fatturato: non ha più bisogno di uccidere, compra. Un patrimonio di oltre 400miliardi che potrebbe colmare il debito pubblico italiano. Una multinazionale del crimine, un grande gruppo finanziario con dirigenti e quadri.
Cinque i personaggi simbolo della Mafia pulita, raccontati da Elio Veltri. Storie vere tratte dai materiali inediti dei processi: affiliati della 'ndrangheta, organici di Cosa Nostra e camorristi insospettabili. Una mafia invisibile nei salotti dell'alta finanza, con donne che dal carcere gestiscono il mercato del falso, avvocati che hanno fatto delle discariche un affare miliardario, brokers che trattano con i narcotrafficanti e fattorini che viaggiano in Ferrari organizzando traffici illegali alla luce del sole.
A ogni storia, la riflessione di Antonio Laudati, tra i massimi esperti di organizzazioni criminali in ambito transnazionale. La mafia si è irradiata come un golpe strisciante nel Nord Italia, infiltrata nelle banche, in ampi settori della vita pubblica, utilizza a suo vantaggio il flusso di denaro sporco proveniente da attività illegali, reinvestendolo in economia legale. Penetra nelle imprese sane, impone i propri metodi, cambia per sempre le regole del gioco.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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