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La Pietà col cellophane e una pioggia di polemiche
15 aprile 2012

Di sor g ani z z a z ione all’uscita della processione della Pietà il Sabato Santo polemiche fra congreghe e confratelli e la statua della Madonna coperta con un cellophane. Questo lo scenario dell’edizione 2012 della manifestazione religiosa. Non si è voluto ritardare l’uscita delle statue di un’ora e si è dovuti ricorrere ai rimedi estemporanei (copertura con cellophane), un’improvvisazione dovuta all’inesperienza del nuovo priore della confraternita della Morte, Ilarione Azzollini, che, assente per sua stessa ammissione per qualche decennio dall’associazione religiosa, si è intestardito a fare di testa sua, mettendo a rischio le pregevoli statue di cartapesta del Cozzoli. L’84enne priore della Morte, la cui elezione ha spaccato in due la confraternita, ha rifiutato perfino i consigli della terna che fa parte dell’amministrazione, sostenendo: “il priore sono io e comando io”. Così la Pietà è stata fatta uscire sotto la pioggia e qualche minuto dopo ricoperta con un brutto cellophane azzurro (anche sul colore sono scoppiati contrasti) che si vede nelle foto di Davide Pischettola. L’immagine non è certo bella, ma al di là dell’estetica, si è corso il rischio di danni irreparabili ai simulacri, cari ai molfettesi. Sarebbe stato più utile attendere un’ora evitando di far uscire la Pietà dalla chiesa, evitando rischi e polemiche che si sono accese sia tra i fedeli, sia tra i confratelli che hanno fortemente contestato la decisione. Insomma, molta improvvisazione, frutto di presunzione. Dopo un percorso sotto la pioggia, di fronte alla fitta pioggia, si è deciso di ricoverare le prime 6 statue nella parrocchia di san Gennaro, mentre i confratelli che portavano la Pietà hanno continuato la “loro” processione fino a quando un sacerdote non li ha invitati ad accelerare il passo, nonostante gli stessi avessero obbligato le altre confraternite a “muoversi”. Alla fine anche la Pietà è stata “ricoverata” nella chiesa di S. Gennaro. Notevoli i disagi per la banda e per gli agenti del Comando di Polizia Municipale, intervenuti per deviare la circolazione stradale. Sul sagrato della parrocchia di S. Gennaro sono continuate le polemiche, con un curioso e inopportuno battibecco tra confratelli. Poi due ore dopo, terminata la pioggia, la processione è ripresa e ha ritardato di un’ora, alle 22, la ritirata. Insomma, con un po’ di buon senso si sarebbe potuto evitare tutto questo trambusto, anche se la processione del sabato santo, come quella del venerdì, rappresenta una dei totem delle tradizioni pasquali locali. Quindici ha seguito in tempo reale, sul quotidiano on line tutta la vicenda, che ha poi provocato un grande dibattito con commenti quasi unanimi sugli errori compiuti dall’amministrazione della Morte che, dopo questa spiacevole vicenda, come chiedono molti cittadini e confratelli, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, dimettendosi o facendo autocritica. Una brutta pagina da dimenticare.

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