La Guardia di Finanza scopre altri lavoratori in nero anche a Molfetta in bar e ristoranti
BARI - Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, dopo una serie di interventi straordinari a contrasto del lavoro sommerso, condotti nelle ultime ore su tutto il territorio provinciale, hanno individuato, complessivamente, 75 lavoratori in nero.
I Finanzieri hanno battuto a tappeto gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, etc.) che operano sulla fascia costiera della provincia di Bari, individuando, complessivamente, sessantuno lavoratori “in nero” e quattordici lavoratori irregolari impiegati con svariate mansioni presso gli esercizi commerciali controllati.
In particolare, nel corso di un accesso presso un ristorante cinese sul lungomare di Molfetta per controllare la presenza di lavoratori in nero, i militari della Guardia di Finanza hanno riscontrato la precarietà delle condizioni igienico sanitarie del locale e degli alimenti, risultati gravemente pericolosi per la salute umana, per cui hanno provveduto al sequestro dell'esercizio commerciale ed alla denuncia del titolare.
La maglia nera dello sfruttamento del lavoro nero va al nord barese, dove sono stati ben 37 i lavoratori individuati nei locali di Barletta, Andria e Molfetta, 18 sono stati invece scovati nel capoluogo, mentre 8 sono stati scoperti ad Altamura, 7 a Conversano, 3 a Putignano e 2 a Turi.
Sono state altresì contestate numerose violazioni in materia di rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale.
Sono al vaglio dei Finanzieri i connessi aspetti fiscali, mentre i titolare degli esercizi commerciali, per l'impiego dei lavorati “a nero”, sono stati segnalati all'Ispettorato Provinciale del Lavoro che provvederà all'irrogazione delle relative sanzioni.
Dall'inizio dell'anno, nella sola provincia di bari le Fiamme Gialle hanno già scoperto, complessivamente, nr. 548 lavoratori in nero e/o irregolari. un fenomeno di ampia rilevanza che, dall'inizio del 2007, ha permesso di individuare – sull'intero territorio della regione puglia – oltre 1.300 lavoratori in nero e/o irregolari.
Le attività a contrasto del sommerso da lavoro proseguiranno senza soluzione di continuità e saranno accompagnate da controlli fiscali finalizzati a recuperare le ritenute fiscali non operate sui compensi corrisposti in nero; contrastare, con l'emersione del lavoro nero, il fenomeno distorsivo della concorrenza sleale che penalizza fortemente i datori di lavoro onesti; che nell'anno in corso hanno visto le fiamme gialle del comando regionale puglia della guardia di finanza contestare due milioni di euro di ritenute non operate sui compensi corrisposti.