La Fondazione ANT e il costante impegno in nome dell’eubiosia
La tutela del principio dell’“ eubiosia”, che dal greco significa “dignità della vita”, è la prerogativa della Fondazione ANT Italia Onlus, attiva dal 1978 nell’assistenza domiciliare gratuita di 3.000 malati di tumore in 11 regioni italiane, tra cui la Puglia. Proprio il fondatore di ANT, l’oncologo Franco Pannuti, ha racchiuso nel termine “eubiosia” l’impegno della Fondazione, finalizzato ad assicurare, nel miglior modo possibile, la qualità della vita anche nel momento della malattia. La redazione di “Quindici” ha incontrato la Delegata di Molfetta, nonché Delegata Regionale, per l’ANT, Rosa Vanda Triggiani, per mettere in luce l’impegno della Fondazione che non si è arrestato neanche in tempo di pandemia. Di cosa si occupa l’ANT? «Definiamo la nostra Fondazione come un ospedale senza muri. Grazie ad èquipe multidisciplinari che lavorano per ANT e che sono composte da medici, infermieri e psicologi garantiamo l’assistenza domiciliare ai malati. A livello nazionale sono complessivamente 515 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari etc.), cui si affiancano oltre 2.000 volontari impegnati nelle attività di raccolta fondi necessarie a sostenere economicamente l’operato dello staff sanitario. La Fondazione ANT rientra tra i pionieri dell’assistenza a domicilio nel nostro Paese. L’analisi SROI (Social Return on Investment) condotta da Human Foundation ha evidenziato il valore sociale dell’assistenza fornita da ANT per quattro gruppi di stakeholder: gli assistiti, i caregiver, i volontari e lo staff. La ricerca ha anche messo in luce come, per ogni euro investito nelle attività della Fondazione, il valore prodotto è quasi doppio». Quali sono stati i cambiamenti più significativi che il Covid-19 ha portato nel vostro operato? «Da quando è scoppiata l›emergenza sanitaria legata al coronavirus, il nostro impegno non si è mai fermato. Le richieste di assistenza da coprire sono anzi aumentate, soprattutto in aree come Molfetta, Trani, Foggia e Lecce». Quale ruolo ricoprono i volontari della Fondazione? «L›impegno dei volontari consiste nel diffondere la mission dell’associazione tramite attività di raccolta fondi e campagne di sensibilizzazione sul tema. La sensibilità e la profondità d’animo sono infatti le prerogative di chi sceglie di mettersi a servizio dell’ANT. Le nostre attività sono sostenute solo per il 15% da finanziamenti pubblici e da convenzioni con l’ASL: principalmente ci affidiamo alle donazioni private di aziende e cittadini». In che modo si può donare il proprio contribuito a sostegno dell’ANT? «Le donazioni liberali possono essere effettuate seguendo le indicazioni sul sito ant.it. In questo particolare momento storico il sito web svolge un ruolo decisivo nella diffusione del nostro impegno. Nell’impossibilità di organizzare eventi e manifestazioni per raccogliere fondi e per far conoscere la nostra realtà sul territorio, stiamo portando avanti l’iniziativa “Lotteria per ANT”. La partecipazione a quest’ultima, per cui sono in palio premi speciali ed esclusivi, avviene tramite il sito www.lotteriaperant.it. Un altro modo per donare a favore dell’ANT è quello di destinare alla Fondazione il proprio 5x1000, indicando in dichiarazione dei redditi, nell’apposito spazio, il nome “Fondazione ANT Italia ONLUS e il codice fiscale 01229650377». La Fondazione ANT deve il suo nome alla resa in inglese del termine “formica”, l’animale simbolo di sacrificio e di instancabile dedizione. Gli stessi valori che l’ANT mette da sempre a servizio del prossimo. © Riproduzione riservata