Recupero Password
La Fiera, festa caratteristica a Molfetta
15 settembre 2012

Puntualmente come ogni anno, il corrispondente locale Giuseppe Poli del Corriere delle Puglie riportò la cronaca della Fiera e dei festeggiamenti in onore della Madonna dei Martiri svolti nel lontano 1911. Questa volta il Poli intitola la cronaca apparsa il 12 settembre 1011 con: Una festa caratteristica a Molfetta. E’ una calma deliziosa, e pare di essere a mare chiaro, la banchina è già gremita di popolo, specie di forestieri, e dal santuario con diversi colpi di cannone si annuncia la partenza delle bilancelle, che trasportano la Madonna dei Martiri. Sono innumerevoli le imbarcazioni dei devoti, che vanno incontro alla Vergine, ve ne sono di tutte le dimensioni, tra le quali lancie a vela e tra queste ne vedo una tutta carica di monaci paffuti, che sono bersaglio di monelli, che gettandosi a nuoto tentano bagnarli. Verso le 3 mette un vento sciroccale e lo sbarco diventa un po’ più difficoltoso, per la forte corrente del levante, che sospinge la imbarcazione della Madonna verso il Santuario. Ma le centinaie delle barche, che tirano a rimorchio si mettono tra loro in emulazione e con grida ed urrà, qualche volta anche selvagge, riescono a fare entrare la Madonna all’altezza del molo foraneo, gremito di una folla immansa e varia, che dalla riva contribuisce con altre grida ad incitare i marinai a vogare con maggior lena. Lo spettacolo è assai pittoresco ed anche emozionante. Le bilancelle della Madonna, attaccate tra loro in fraterno amplesso trasportano una infinità di gente, devoti, preti, monaci, carabinieri, confraternite, e poi la commissione e parte della banda, che alterna a inni religiosi la marcia reale. Vi sono poi lungo le murate centinaia di devoti in costume da bagno, che di tratto in tratto si slanciano a nuoto, precedono, seguono e fiancheggiano le imbarcazioni della Vergine. Non manca la nota comica ed anche qualche incidente di rivalità tra le diverse imbarcazioni. La nostra lancia elegantissima che è pilotatta dall’ufficiale di porto Renato Flaminio, un assai simpatico e distinto giovane, serpeggia tra tutte le imbarcazioni per la tutela dell’ordine e intervenendo ovunque, è il caso per fare rigorosamente rispettare le disposizioni regolamentari emanate per la occassione del capitano del porto. Con noi sono imbarcati il simpatico dottor Salvatore Starace, l’allievo ufficiale Fontana Gustavo e Antonino Balacco. Ai remi vi sono dei buoni marinai tra i quali ne vedo uno decorato con due medaglie al valore, per importanti salvataggi operati. Ma la Madonna è già entrata nello specchio del porto, si centuplica l’ardore e con esso la vigorìa, l’entusiasmo e la nuova lena dei marinai. Siamo già alla banchina e la Madonna è accolta con grida festanti di gioia, da urla e da alti pianti, imploranti grazie, mentre la musica di bordo e di terra insieme intonano l’inno reale, tra il lancio ed il fragore dei razzi. I marinai, vere statue di bronzo in moto, a piedi scalzi sbarcano la Vergine tutta stracarica di oro e di doni votivi tra i quali spiccano in preferenza grossi pesci in oro ed in argento. La processione si forma presto, seguita dalla commissione e fa il giro della città, tra una folla immensa di popolo che fa pensare a tante cose e a tante considerazioni diverse. Quando la statua arriva al palazzo Poli si dà principio alle tradizionali batterie infernali, che sono quest’anno di un fragore e di una magnificenza artistica per la ridda dei colori e per il lancio fantastico dei razzi. Sono batterie fatte a spese dei pescatori l’una, dei pescivendoli l’altra, e l’ultima dei lontani emigranti, che quest’anno si sono ricordati anche del nostro Ospedale, ah se tutto quel danaro incendiato in poco tempo si fosse dato a vantaggio dei sofferenti e dei bisognosi. Ma ogni tempo viene e finirà anche questo avanzo di barbarie. Alla sera vi è stato passeggio animatissimo ed i vari circoli erano gremiti di belle ed eleganti signore e signorine, specie al club degli amici, che continua a mantenere le nobili tradizioni di una finissima e cortese ospitalità. Rompe l’alba, mentre le nostre bilancelle tornano al lavoro con la fede nell’anima e con la speranza di fare pesche miracolose, benedette dalla Madonna. un marinaio mi dice: stasera la barca della Madonna porterà lo storione! E perché nò. E’ la Fede. Oggi lo scenario è cambiato, i motopesca hanno sostituito le bilancelle. Lo specchio del porto una volta era gremito di diverse imbarcazioni tutte a vela e a remi e tutte stavano vicine alle due bilancelle che portavano il simulacro della Madonna e partecipavano al loro traino. La classe marinara si sentiva orgogliosa di essere la prescelta a svolgere la manifestazione a mare. Oggi per diversi motivi i motopesca locali, essendo molto diminuiti di numero, non affollano più lo specchio del porto. Rimane sempre dopo la festa la speranza di una buona pesca e per le barche che avevano portato la Madonna l’auspicio della pesca dello storione.

Autore: Corrado Pappagallo
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet