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L'emozione del ricordo di don Tonino nel recital Un'ala di riserva del Collettivo Dino La Rocca
15 luglio 2009

L’indimenticabile vescovo Don Tonino Bello continua a vivere in tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato e questa è la forza più grande del suo passaggio sulla terra. I suoi messaggi di fede e di pace continuano a percorrere il mondo, le sue parole continuano a vivere anche attraverso le immagini e il teatro può diventare un mezzo per animare i suoi scritti. E’ quello che ha fatto il Collettivo di teatro popolare molfettese “Dino La Rocca” con la realizzazione del recital “Un’ala di riserva” ideato e realizzato da Pino Sasso, “un sogno che si avvera”, come ha detto lo stesso autore. E nel suggestivo scenario dell’anfiteatro di ponente è stato rappresentato “uno spettacolo a fortissimo impatto emotivo”, che “in alcuni passaggi ha provocato lacrimoni” e ha “regalato emozioni e riflessioni” a tutti gli spettatori, grazie ai “fantastici artisti” che hanno recitato, cantato, danzato in modo straordinariamente efficace (come hanno commentato in tanti con sms inviati al Collettivo). Insomma, un successo indiscutibile e meritato. Un’ala di riserva è la splendida preghiera-poesia in cui l’amato vescovo invitava a non trascinare la vita, ma a stendere l’ala per coinvolgere nel volo chi non avesse la forza di spiccarlo. Parole di un angelo, di un uomo che amava Dio, ma anche l’impegno, la solidarietà, l’amore per il prossimo, la carità. La tenerezza. Nei tempi in cui si parla sempre più insistentemente di beatificazione per Lui, ricordarlo costituisce anche un modo per onorarlo, un modo semplice, che lui, simbolo della semplicità, avrebbe apprezzato. E condiviso. «L’idea è stata quella di offrire un ritratto del nostro vescovo – dice Francesco Lo Basso, presidente del Collettivo Dino La Rocca, nell’opuscolo di presentazione del recital – che possa arricchire l’esperienza di chi lo ha conosciuto e sedurre quanti lo incontreranno con questo spettacolo per la prima volta». L’opuscolo è arricchito dalle testimonianze, fra gli altri, di Marcello Bello, fratello di don Tonino, del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, del presidente della Provincia di Bari, Francesco Divella, del sindaco sen. Antonio Azzollini, del vice postulatore della causa di beatificazione, don Mimmo Amato. «Questo lavoro teatrale è stato un compito arduo e impegnativo per tutti – dicono a Quindici i componenti del Collettivo – e durante i lunghi mesi di preparazione non sono mancati momenti di tensione, difficoltà logistiche, organizzative ed economiche. Occorreva da subito credere in un progetto di grande e profonda portata; condividere “il sogno” dell’autore con coraggio per l’ardire e la passione per un teatro “diverso” dal nostro solito. Forse, con un po’ di presunzione, riteniamo di aver ampiamente superato la prova; crediamo di aver risvegliato molti ricordi, ma soprattutto trasmesso vere “emozioni”. In quelle due splendide serate, rese magiche dalla clemenza del tempo, eravamo tutti così coinvolti emotivamente da sentirci affiancati dalla presenza del nostro don Tonino, che ci ha aiutati a sostenere le nostre performance e, come molti tra il pubblico hanno dichiarato, sembrava proprio che Lui fosse seduto accanto a ciascuno. Insomma, è stata un’esperienza profonda di spettacolo, di vita e di fede». In conclusione, ci piace menzionare tutti i protagonisti di questo meraviglioso spettacolo, gli attori: Nicolò Aurora, Federica Bellifemine, Daniela De Pinto, Mariella Facchini, Alessia Garofano, Franco La Rocca, Giorgio Latino, Fabio Ragno, Giorgia Riccardi, Michele Ruggiero, Giovanni Saltarelli, Caterina Tattoli; i curatori delle musiche: Antonella Altamura, Ilaria Catanzaro, Paola De Candia, Maria Latino, Donatella Lisena, Fabio Ragno; il coro e le voci soliste: Antonella Binetti, Enzo Binetti, Pina Carboni, Anna De Pinto, Elisabetta De Trizio, Maria De Trizio, Alessandra La Piana, Nella Mancini, Raffaele Nappi, Antonio Ragno, Fabio Ragno, Catia Ruggiero; per le danze: Federica Catanzaro, Monica Cifarelli, Valentina Ragno, Giorgia Riccardi, Vincenzo Riccardi, Giuliana Squeo (autrice anche delle coreografie); per il progetto scenico e l’allestimento Michele Farinola.

Autore: Paolo Marzocca
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