Immigrazione e integrazione nel passato e nel presente, l’esperienza dei giovani liceali di Molfetta
Studenti che si relazionano
MOLFETTA - A lezione di trasparenza. Se l’esperienza che ha visto protagonisti otto studenti dell’IISS Liceo Classico “Leonardo da Vinci”- Liceo Scientifico “Albert Einstein” di Molfetta, accompagnati dalla prof.ssa Mara Mezzina, dovesse essere racchiusa in una sola frase, sarebbe senza dubbio questa. Anche se è davvero difficile esprimere in poche parole il progetto di Erasmus Plus “Crossing Borders- flight and integration in the past and today”, incentivato dalla German War Graves Commission, dall’Associazione InCo, dall’associazione Crossing Borders e dal Varda Museum e mirato a trattare i temi dell’immigrazione e dell’integrazione nel passato e nel presente.
Proprio per favorire l’integrazione gli studenti molfettesi hanno trascorso dodici giorni, dal 9 al 20 luglio 2018, assieme a studenti provenienti dalla Danimarca e dalla Germania in città per cui le tematiche trattate non sono affatto sconosciute.
Oskbøl, nel sud ovest della Danimarca, è stata scelta come meta per aver ospitato dal 1945 circa 35000 tedeschi in un campo di profughi, dal cui ospedale il Varda Museum è in procinto di costruire il “Museo Nazionale delle migrazioni”, relativamente al quale i giovani hanno potuto proporre indicazioni che andranno a raccontare quelle storie che loro stessi hanno potuto toccare con mano. Sia grazie alla toccante visita del campo profughi, con annesso cimitero, sia grazie all’avvincente racconto di Jorg Balen, portavoce di una storia sofferente di cui, pur essendo allora solo un bambino, porta nel cuore gli insegnamenti di matematica di suo padre all’interno del campo e la sua perseveranza nel rifiuto al totalitarismo.
Altrettanta importanza ha la città di Flensburg, al confine tra la Germania e la Danimarca, nota per il commercio navale ma soprattutto per aver subito continuamente pressioni dal dominio tedesco e da quello danese. La tappa è stata scelta proprio per dare ai ragazzi l’opportunità di riflettere su come il conflitto sia stato risolto e, più in generale, sull’importanza dell’Unione Europea nel rapporto fra i diversi Paesi. Il tutto attraverso attività che hanno riguardato l’Europa dal punto di vista storico, politico e culturale per poi sfociare in giochi teatrali sui temi della tolleranza e dell’accoglienza. Le stesse prerogative di un cammino tanto lungo quanto intenso, alla scoperta degli altri quanto di se stessi.
Così racconta Vincenzo Ciccolella, uno degli studenti partecipanti: «Mi sono affezionato molto alle persone che ho conosciuto. Nei giorni trascorsi sono riuscito ad essere veramente me stesso. É proprio la trasparenza che ha reso tutto così speciale: se fossimo stati solo fra italiani avremmo trascorso giornate in cui ognuno avrebbe indossato una maschera pur di sembrare una bella persona. Invece tutti siamo usciti allo scoperto, mostrando ogni lato di noi stessi, specie gli aspetti negativi e le imperfezioni. Se non fossimo stati in grado di manifestare le difficoltà, se non avessimo discusso e avuto qualche incomprensione non saremmo mai riusciti a volerci bene veramente e ad instaurare un legame».
Un legame nato fra la cultura, la natura, la conoscenza reciproca, il divertimento. Un legame all’inizio difficile da instaurarsi, ma ora impossibile da spegnersi, tanto da aver portato i ragazzi stranieri ad inserire tra i progetti futuri una visita in Italia, proprio a Molfetta. Per coltivare i rapporti e per ricambiare l’accoglienza, quella facile da propugnare, ma vera solo se realizzata.
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