Chiesa di San Domenico, illuminata all’esterno, d’ora in poi diffondi tutt’intorno la luce della salvezza. Questo il commosso augurio del parroco emerito Don Franco Sancilio rivolto alla comunità parrocchiale accorsa numerosa domenica 27 maggio alla cerimonia di inaugurazione del nuovo impianto elettrico artistico esterno della Chiesa di San Domenico. Erano presenti, oltre al parroco Don Silvio Bruno, anche il Vescovo della Diocesi Mons. Domenico Cornacchia, il Sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, Don Michele Amorosini e le maestranze che hanno realizzato l’opera. Ore 21 di domenica 27 maggio 2018: all’improvviso, nel buio di una serata quasi estiva mentre la luna faceva capolino incredula di quanto stesse accadendo, tante luci provenienti dalla facciata esterna della Chiesa di San Domenico hanno illuminato i volti di tanta gente presente nel piazzale antistante la Chiesa che con lo sguardo rivolto verso l’alto in coro ha emesso un grido di meraviglia oh! oh! oh! e subito è partito un caloroso applauso. Era stato inaugurato il nuovo impianto artistico esterno della Chiesa di San Domenico, dono personale del parroco emerito Don Franco Sancilio, che visibilmente commosso ha ricordato la genesi e le motivazioni di questa iniziativa. Nell’imminenza del compimento dell’età che il Diritto Canonico e la volontà del Vescovo volevano il suo congedo da parroco di San Domenico dopo ben 44 anni, il suo cuore – ha detto Don Franco – ha subito pensato di lasciare alla comunità parrocchiale un segno tangibile del suo affetto e riconoscenza per il bene ricevuto da tutti i parrocchiani. Ora l’austera e antica Chiesa di San Domenico – ha proseguito Don Franco – illuminata all’esterno diffonda tutt’intorno la sua luce, che oltre ad essere un riverbero fisico, sia soprattutto icona del Cristo Risorto che ha donato a tutti – credenti e non – la luce della salvezza. Quindi, ha ringraziato il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia non solo per la sua presenza benedicente di questa sera ma anche per il suo fattivo coinvolgimento nella fase di preparazione svolta con l’ausilio dell’architetto Mariangela Ciliberti dell’Ufficio Tecnico Diocesano e del Direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali e Arte Sacra, don Michele Amorosini, presente alla cerimonia. Un ringraziamento particolare ha rivolto anche alla Ditta Elettroindustria di Franco Mastropasqua affiancato dall’ing. Paolo De Gennaro e alla Ditta Costruzioni Giuseppe Valente e Michele Maldera, che hanno portato a termine questo lavoro con competenza e pazienza. Infine, Don Franco, rivolgendosi al suo successore Don Silvio Bruno, parroco di San Domenico da appena un anno, gli ha augurato di far risplendere a tutti la luce elettrica della facciata esterna ma soprattutto la luce di Cristo. Da parte sua Don Silvio ha ringraziato don Franco per questo suo dono segno di affetto e di attaccamento alla comunità di San Domenico. Don Franco Sancilio – ha detto il Vescovo Domenico Cornacchia nel suo intervento – è un uomo generoso che ha servito per 44 anni questa comunità con affetto, dedizione e amore verso tutti – specialmente i più bisognosi – ed oggi con questo suo personale gesto conferma ulteriormente la sua bontà d’animo. Ora, però, ha concluso mons. Cornacchia dobbiamo farci avvolgere da queste luci per diventare noi stessi luce di santità nel mondo come lo sono stati San Domenico e Santa Rita tanto venerati in questa parrocchia. Il Sindaco Tommaso Minervini ha sottolineato la professionalità della maestranze locali che hanno realizzato l’impianto di luci a led sulla facciata principale e laterale della chiesa e di cui dobbiamo essere fieri per la cura e la meticolosità poste nell’esecuzione dei lavori. Dopo la cerimonia l’abbraccio fraterno dei presenti a Don Franco e a Don Silvio ha suggellato ancora una volta la continuità dell’impegno pastorale del parroco emerito e del nuovo parroco. A margine della cerimonia di inaugurazione di questo impianto di illuminazione abbiamo raccolto informazioni sugli aspetti tecnici, architettonici e artistici seguiti nella realizzazione dell’opera. *** La realizzazione dell’impianto di illuminazione esterna della Chiesa di San Domenico ha avuto l’autorizzazione della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari N. 9248 del 26.09.2017, ed è opera del progettista ing. . Paolo F. De Gennaro e della Impresa Esecutrice “Elettroindustria s.r.l.” di Francesco Mastropasqua. L’obiettivo alla base della nuova illuminazione architetturale della chiesa di San Domenico, è stato quello di mostrare lo splendore delle facciate, per tutta la loro superficie, dando risalto a tutti gli elementi architettonici, facenti parte dei prospetti della chiesa. L’idea progettuale, che sta alla base, è stata, quindi, quella di far risaltare la chiesa rispetto all’ambiente circostante, come a farla uscire da un nucleo più oscuro. La nuova illuminazione si concentra sui dettagli: gli elementi degli archi, i portali, le statue, le finestre presenti sul prospetto principale, evidenziando, in questo modo, la plasticità e la struttura delle facciate. Una progettazione per essere di qualità, inoltre, ha tenuto presenti tanti fattori, fra cui il contesto ambientale, l’estetica e le caratteristiche degli apparecchi (grado IP, ottica, robustezza, durata della sorgente, semplicità nella manutenzione e l’inquinamento luminoso) per conseguire un buon risultato visivo in linea con gli obiettivi di risparmio energetico. La tipologia utilizzata è quella a led, in grado di offrire molti ed interessanti vantaggi in campo illuminotecnico e nella gestione economica dell’illuminazione, dove aspettative di vita sono circa da sei a dieci volte maggiori delle lampade oggi diffuse. Per consentire un adeguato grado di illuminamento delle facciate esterne, si è optato per un sistema di illuminazione proveniente prevalentemente dal basso ed adiacente al perimetro da illuminare. Il progetto è stato rivolto, esclusivamente, all’esterno e consiste in una illuminazione del porticato di ingresso, in grado di creare un effetto attrattivo dato da proiettori ad alta potenza, luce calda 3000K, montati sui capitelli seminascosti, a luce indiretta, con ottiche asimmetriche diffuse, per avere un’ottima uniformità di luce sulle volte. Si è voluto illuminare, nella parte interna, i pilastri di ingresso, con degli incassi a terreno, modello krio-in, luce calda 3000K, per sottolineare l’architettura della Basilica, nella parte esterna più importante, abbiamo proposto delle ottiche da 30°, con lenti zigrinate per limitare il più possibile, l’abbagliamento molesto, dato dall’illuminazione indiretta dal piano di calpestio. Con degli apparecchi Krio ad alta potenza, sempre a luce calda 3000K, fissati sul marcapiano, si è voluto valorizzare i 5 frontoni sopra le finestre, creando un effetto di trasporto ombra, che è, poi, smorzato dal secondo marcapiano che ospita l’orologio. Esso è stato illuminato dalla parete del condominio di fronte, con due proiettori a luce bianca neutra, 4000K, per farlo risaltare rispetto al resto della facciata, ad ottica a fascio stretto da 9°, per dar valore a questo bellissimo e storico elemento. Il prospetto laterale è stato illuminato, nell’interno dei 4 archi, con apparecchi a luce indiretta, inseriti all’interno di cubi in pietra, per l’alloggio dei corpi illuminanti, tipo inground 180, così da sottolineare l’imponenza e l’altezza della struttura, lasciando appositamente buia la restante porzione a vista. Ultimo e non da meno, si è voluto ridare luce al campanile, inserendo all’interno del vano campane, per illuminare le stesse durante lo scampanio, 4 proiettori a luce bianca, 4000K, per valorizzare le campane stesse in bronzo, punto di riferimento e guida nell’oscurità di antichi pescherecci che raggiungevano il porto. In conclusione si è trattato veramente di un’iniziativa meravigliosa sotto tutti gli aspetti: umana, sociale, artistica e tecnologica. © Riproduzione riservata