Il Tribunale per i diritti del malato di Molfetta: il sindaco si dimette, a chi spetterà la tutela della salute dei cittadini?
MOLFETTA – Sulle dimissioni del sindaco di Molfetta, interviene anche Marta Pisani, presidente del Tribunale per i diritti del malato: «Le associazioni di volontariato sono soggette per vocazione ad un'unica regola: la solidarietà verso i deboli ed il loro mandato è quello di “dare voce a chi non ha voce”.
Pertanto devono essere apartitiche ma, nello stesso tempo, interloquire con le istituzioni che hanno le capacità e gli strumenti onde risolvere le problematiche di quelli che non ce la fanno da soli e soccombono, vittime di una società regolamentata da “vincenti”.
Il Tribunale per i Diritti del Malato, occupandosi della tutela della salute dei cittadini, si relaziona e si raffronta in primis con le istituzioni sanitarie ma, nel contempo, con il Sindaco della città in quanto primo responsabile del benessere della popolazione tutta.
In questi tre anni, in diverse occasioni, il Tribunale ha denunciato carenze, disservizi, tagli ingiustificati al sindaco, Paola Natalicchio, trovando un partner attento all'ascolto, pronto ad affrontare i problemi e a battersi con prontezza, coraggio, abnegazione per la loro immediata soluzione,
All'indomani della pubblicazione del Piano di Riordino, emanato dalla Regione Puglia, il sindaco è insorta, sostenuta esclusivamente dalle associazioni di volontariato, contro la soppressione di reparti e ambulatori che mortificavano il nostro ospedale e lasciavano i cittadini privi di servizi essenziali.
Ora che il Piano è stato congelato, c'erano tutte le premesse per una sua revisione a nostro vantaggio. Il Comitato Civico, costituitosi per la difesa dell'ospedale, si accingeva nei prossimi giorni ad avanzare proposte concrete per la soluzione di criticità che stanno alla base del cattivo funzionamento dei servizi, primo fra tutti, la piaga delle liste d'attesa.
Inutile aggiungere che i risultati si ottengono soltanto se ci sono validi e autorevoli interlocutori.
Ora che apprendiamo delle dimissioni del sindaco, andremo incontro ad un lungo periodo di empasse a discapito di quei cittadini che non possono ricorrere ad alternative valide per la soluzione dei problemi legati alla salute.
A titolo personale, provo amarezza, delusione, sconforto per un lavoro sinergico, ora drasticamente concluso».