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Il Senato taglia i deputati da 630 a 508, cresce il nervosismo del sindaco-senatore di Molfetta, Antonio Azzollini Il nostro concittadino teme di non essere ricandidato e cerca altre sponde, ma la strada è in salita
22 giugno 2012

MOLFETTA - Il Senato ha dato via libera al taglio dei deputati. Un sì quasi unanime. L'assemblea di Palazzo Madama ha approvato con 212 sì, 11 no e 27 astenuti il primo articolo delle riforme costituzionali, che prevede che il numero dei deputati scenda dagli attuali 630 a 508, otto dei quali eletti nella circoscrizione estero.
Hanno votato a favore Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api-Fli. Si sono astenuti i senatori della Lega Nord.

Ecco uno dei motivi (oltre quello di possibili azioni giudiziarie per la vicenda del nuovo porto) del nervosismo del sindaco-senatore incompatibile Antonio Azzollini che recentemente si è anche scagliato contro due giovani al concerto di Piovani (uno dei due, particolare appreso qualche giorno fa, aveva la maglia rossa e il sindaco di Molfetta che ha rinnegato il suo passato comunista per approdare alla destra di Berlusconi, quando vede rosso carica come un toro, confida a “Quindici” uno dei suoi collaboratori).
Il taglio dei parlamentari, come “Quindici” ha anticipato, creerà non pochi problemi al sen. Azzollini, che quasi sicuramente non verrà ricandidato dal suo partito, il Pdl, e quindi per non restare “appiedato” (non può fare più nemmeno il sindaco) sta cercando altre sponde.
Come “Quindici” ha rivelato in esclusiva nel numero della rivista in edicola questi giorni, è in atto una trattativa per aderire alla nuova formazione politica di Luca Cordero di Montezemolo abbandonando il Pdl al suo destino (notizia che sta facendo il giro della città). Si sa, quando la barca affonda, tutti cercano di mettersi in salvo e lui, come il comandante Schettino della Costa Concordia, cerca la prima scialuppa di salvataggio disponibile per abbandonare la nave.
La trattativa appare in salita, in quanto lo stesso Montezemolo, non gradirebbe la partecipazione di persone che già hanno fatto più legislature, per puntare su volti nuovi e giovani. E questo rende ancora più nervoso Azzollini, che rivolge la sua rabbia contro “Quindici”, unico media libero che racconta la verità ai cittadini di Molfetta: quello che gli altri (controllati) non dicono.
Fare il pensionato politico, sia pure con una pensione elevatissima, non piace ad Azzollini che del culto del potere assoluto ha fatto una ragione di vita e il fatto che molti di coloro che lo avevano sostenuto fino a ieri, lo abbiano abbandonato o si preparino a farlo, non rende più sereno l’epilogo politico di Azzollini, che non sa uscire di scena con dignità, anzi accentua i suoi comportamenti antidemocratici, che si riveleranno per lui come un boomerang, costringendolo ad uscire in retromarcia.

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Autore: Q
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