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Il Molfetta si ferma due dita sotto il cielo Calcio
15 maggio 2007

Ventidue aprile, stadio “G. Ventura” di Bisceglie, gara di ritorno 1° turno Play-off, Cerignola-Molfetta. Al 38' della ripresa si chiudeva l'avventura del Molfetta Calcio. Il Cerignola in mischia pareggiava i conti con lo stesso 2-1 con cui era uscito sconfitto dal “Poli” e grazie al 3° posto nella classifica finale, accedeva alla doppia finale con il Noci. La sfida con il Cerignola è stata l'emblema di una stagione vissuta tra buona e cattiva sorte, problemi e inaspettate soluzioni, momenti critici ed esaltanti. Nel mezzo una squadra che, al cospetto di tutto e di tutti, trovava sempre le energie morali e tecniche per trasformare ogni avversità in opportunità. Dopo il negativo epilogo di campionato chiuso al 4° posto, con le 4 sconfitte nelle ultime 4 gare, costate il 2° posto che dopo la 30ª giornata sembrava in mano ai biancorossi, il Molfetta si presentava all'appuntamento con il Cerignola, completamente trasformato sul piano fisico e mentale. Il pronostico era tutto per il Cerignola sia per la miglior classifica, sia per l'organico esperto e di qualità, mentre il Molfetta accusava l'assenza dei pezzi pregiati Carlucci, Tridente, Di Bari e con D'Aloia, Paparella e Uva non ancora ristabiliti da precedenti acciacchi. Nel match d'andata al “P. Poli”, al cospetto di una cornice di pubblico non certo delle grandi occasioni, con circa 1.500 spettatoti tra cui 400 ospiti, si assisteva ad una gara emozionante. Primo equilibrato anche se i biancorossi creavano diverse situazioni di pericolo, che mettevano a nudo la penetrabilità della lenta difesa ospite. Nella ripresa il Cerignola metteva in mostra tutto il potenziale tecnico. Dalla continua pressione nasceva la punizione del vantaggio, con una perfetta esecuzione dal limite dello specialista Maurizio Carlucci. Sembrava tutto finito, ma i biancorossi reagivano alla grande. D'Aloia prendeva per mano la squadra e con due punizioni confezionava due assist aerei per Uva per il 2.1 finale. Da manuale il secondo gol: punizione dalla ¾ di sinistra, stacco perentorio ad incrociare la traiettoria e colpo di testa con palla spedita nell'angolo opposto. Nel finale la fortuna aiutava il Molfetta, per due volte i legni graziavano Loporchio. Sette giorni dopo, sul neutro di Bisceglie e a porte chiuse andava in scena il ritorno. Al Molfetta bastava il pareggio, il Cerignola doveva vincere. Il tema tattico era scontato: i foggiani a fare la gara, i molfettesi a contenere. Ancora una volta Di Giovanni mandava in campo una formazione rimaneggiata senza Magrone e D'Aloia, con Tridente e Di Bari che rientravano dopo mesi, Paparella non al 100% in panchina. Primo tempo mediocre, ma il pathos era palpabile. Il Molfetta impediva agli avversari di ragionare. In una sola occasione Loporchio dimostrava d'essere in giornata di grazia, con una chiusura su Carosella, un duello che si ripeterà a più riprese nel 2° tempo. Da cardiopalmo la ripresa. Entrambe le squadre si aprivano e la gara si vivacizzava. Nei primi 20' il Molfetta con una serie di verticalizzazioni, dava la sensazione di poter far male. Al 5' Lobascio, su assist di Uva, in corsa impegnava il portiere. In quella fase ai biancorossi è mancata l'intuizione risolutiva. Successivamente era Loporchio ad opporsi a Carosella. Poi una serie di eventi incredibili con l'adrenalina che impazziva come maionese. Al 18' rigore per il Cerignola, batteva Carosella, Loporchio intercettava di quel tanto per far rimbalzare la palla sulla traversa. Di Giovanni intuiva che era il momento di osare e gettava nella mischia Paparella. Al 28' altro rigore per il Cerignola, Carosella cambiava angolo, Loporchio lo seguiva e per la seconda volta strozzava nelle gole dei foggiani l'urlo del gol. Dopo sei minuti era il Molfetta a beneficare di un rigore. Uva con freddezza mandava portiere da una parte a palla nell'angolo opposto. Il Cerignola sembrava rassegnato e il Molfetta vedeva la finale. Il calcio però è bello o brutto per la sua imprevedibilità: in pochi minuti cambiava tutto. Al 36' rinvio del portiere, dopo una deviazione, la palla perveniva a Pezzulli, libero di girarsi in area e di realizzare il pareggio. La rete galvanizzava i foggiani, mentre i molfettesi si lasciavano assalire dal panico. Dopo due minuti da una palla persa da Uva, nasceva la punizione del raddoppio. Ponte di Carosella e il difensore Colangione si faceva trovare al posto giusto al momento giusto e con una pedata bissava il 2-1. Si giocavano altri 13 minuti, ma i biancorossi non trovavano le energie nervose per la reazione. I sogni muoiono all'alba. L'alba per i Molfetta è spuntata al 38' del secondo tempo, gara Cerignola-Molfetta, stadio “Gustavo Ventura” di Bisceglie. The end.
Autore: Francesco Del Rosso
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