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Il Grido d’Amore delle donne in due appuntamenti. Torna la Rassegna Rosso Porpora a Molfetta
L'assessore alla cultura Sara Allegretta
10 febbraio 2019

MOLFETTA - Due iniziative per raccontare il “Grido d’amore” delle donne. Riparte la Rassegna Rosso Porpora, che quest’anno è giunta alla seconda edizione. Domenica 24 febbraio al Museo Diocesano, alle ore 19, presentazione del libro dal titolo: Aglaia, Diario segreto di uno scrittore impunito, di Mauro Mastrofilippo. Ingresso libero.

Il secondo appuntamento è previsto sabato 9 marzo 2019, nella Cittadella degli Artisti, alle 20.30, con lo spettacolo teatrale in forma di monologo: Di fuoco e di vento. Eleonora Duse. L’Imaginifica.

Dopo il successo riscosso lo scorso anno dalla Rassegna Rosso Porpora a Molfetta si torna a parlare dell’universo femminile.

Nella prima edizione la rassegna ha affrontato la violenza di genere attraverso un percorso di performance, in cui si sono alternati monologhi dedicati a grandi donne e momenti più intimi di poesia, teatro, danza e lirica, in un viaggio attraverso le arti che ha visto, nel suo appuntamento conclusivo del 2018, la prestigiosa presenza della Presidente Dott.ssa Livia Pomodoro.

«Sempre restando nell’universo femminile – afferma l’Assessore alla Cultura, Sara Allegretta – affronteremo l’argomento da un’altra prospettiva, ossia, il desiderio d’amore. “Grido d’amore”, titolo del tema, fortemente evocativo, sottolinea proprio quel bisogno d’amore, intenso o fugace, corrisposto o non corrisposto, realizzato o idealizzato, che spesso finisce per essere dipendenza, tormento, malattia o trasgressione. Quindi, attraverso l’arte faremo un percorso di riflessione e confronto per comprendere meglio quello che accade dentro di noi».

La rassegna riparte dunque con l’iniziativa del 24 febbraio. Un viaggio di andata e ritorno, dalla Puglia agli Stati Uniti, raccontato dall’autore, una delle icone della moda degli anni ’80, che in questo noir traccia i vari percorsi del bisogno d’amore attraverso le protagoniste del romanzo: Veronica, Wilma e Gabri.

Il romanzo, avvincente e ricco di colpi di scena, ha il pregio di mescolare uno stile lieve e a tratti scanzonato con una narrazione densa di significati, capace di coinvolgere il lettore fino al suo inaspettato e drammatico epilogo.

Le Tre Grazie del Canova, raffigurate sulla copertina del libro a simboleggiare la bellezza serenatrice femminile sono in contrapposizione con le tre protagoniste, ognuna con il proprio “grido d’amore”.

Il secondo appuntamento del 9 marzo vede il ritorno di Daniela Musini. Dopo la standing ovation dello scorso anno che il pubblico tributò allo spettacolo “Callas, La Divina”, l’attrice presenta un nuovo conturbante ed avvincente monologo sulla figura di Eleonora Duse, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Donna.

Il monologo è ambientato nella Suite 524 dello Schneley Hotel di Pittsburgh, nell’ultimo giorno di vita della Divina Duse: 21 Aprile 1924. Evocati dal racconto appassionato, veemente e coinvolgente della Duse, rivivremo i personaggi che, più di tutti, hanno costellato la sua carriera e la sua vita: Arrigo Boito, il grande librettista di Verdi e suo grande amore, Sarah Bernhardt, sua sfolgorante rivale, Lina Poletti, scrittrice, femminista e sua trasgressiva passione e, soprattutto, Gabriele d’Annunzio, con il quale visse un sodalizio artistico magico e vitalissimo (il famoso incantesimo solare) e una relazione innervata di desideri imperiosi e di crudeli disillusioni.

Daniela Musini in questo nuovo monologo, vestirà i panni di Eleonora Duse, con un impeto ed uno struggimento mai sperimentati prima, sia come autrice che come attrice. La recitazione si fa quindi franta e tormentata, ricalcando quella vibrante della Duse stessa, il suo modo magistrale di muovere le mani come disegnando arabeschi invisibili, la maniera innovativa e modernissima di muoversi sulla scena spesso ripiegata in sé stessa, a contenere l’urto delle emozioni e delle passioni.

Ecco che Eleonora Duse si fa interprete di momenti attoriali di grande impatto emotivo e scenico, diventando Ermione, la creatura terrestre di quel capolavoro assoluto che è La pioggia nel pineto di d’Annunzio e Mila di Codra, della tragedia dannunziana La figlia di Iorio che costituirà, nella vita della grande Tragica, il momento più alto e doloroso della sua relazione con il Vate.

Due appuntamenti imperdibili.

Per lo spettacolo del 9 marzo, è prevista, al costo di 1 euro, la prenotazione con assegnazione obbligatoria del posto direttamente al botteghino della Cittadella degli Artisti a partire dal 15 febbraio 2019, dal martedì alla domenica dalle ore 17 alle ore 21.

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