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Il dr. Spaccavento di Molfetta lascia il Progetto Ospedale Unico per protesta contro le lungaggini e il mancato rispetto degli impegni presi: Presidente, ora tutto è nelle sue mani
Politicamente innaffidabile Emiliano ha preso in giro tanti cittadini, dopo aver sottoscritto la carta di Ruvo che ora diventa carta straccia
Il dr. Felice Spaccavento
02 agosto 2018
MOLFETTA – Svolta clamorosa nella vicenda dell’Ospedale unico del Nord Barese, portata avanti dal dr. Felice Spaccavento di Molfetta.
Oggi lo stesso Spaccavento annuncia le sue dimissioni per protesta contro le lungaggini e il mancato rispetto degli impegni presi.
Una conferma in più del comportamento politico inaffidabile del presidente della Regione Michele Emiliano che ha preso in giro tanti cittadini, tirando per le lunghe una decisione che sembrava già presa, anche dopo la sottoscrizione della Carta di Ruvo, che ora rischia di diventare carta straccia.
Ma leggiamo la lettera di Spaccavento: «Come ho annunciato, essendo passato anche luglio senza che la decisione sia presa, confermo la mia decisione di abbandonare la responsabilità del Progetto Ospedale Unico.
Rimango ovviamente convinto della assoluta validità del
Progetto, unica soluzione possibile
per evitare il dissanguamento sanitario di questo meraviglioso Territorio. Ma devo trarre le
necessarie conclusioni
da questa attesa ormai quasi biennale, che oggi non ha neanche più le motivazioni del recente passato, come le campagne elettorali, da cui siamo giustamente restati fuori.
Il momento è perfetto. Il progetto è perfetto. Il clima partecipativo è perfetto.
Eppure non si decide.
Devo quindi prendere atto che sono in gioco fattori a me e a noi ignoti, capaci di fermare
un lungo e meraviglioso processo democratico
, di scelta e
partecipazione informata
dal basso. Pensavamo che la
Carta di Ruvo
potesse essere il
manifesto
di questo clima nuovo. Che la realizzazione dell'Ospedale Unico sarebbe stata una
pietra miliare
e in fondo solo il primo passo di questo nuovo processo decisionale nuovo, confortante, condiviso, esaltante.
L'entusiasmo
dello stesso Presidente Emiliano ce lo confermava. Forse ci siamo sbagliati. Forse siamo stati troppo idealisti. Forse abbiamo sperato ciò che non si deve sperare, in una terra condannata alla disperazione... O forse sono intervenuti fattori a noi ignoti, che hanno costretto e costringono il Presidente a questa
lunga
e ormai
opaca
e
incomprensibile stasi
. Fatto sta che ancora una volta c’è
qualcosa
che riesce a
frenare ancora una volta tutto quanto.
Ma noi non siamo qui per ogni stagione, e la misura ormai è colma. Abbiamo
firmato
col
presidente Emiliano
la
Carta di Ruvo
e l'abbiamo rigorosamente e fermamente rispettata. Ci aspettavamo e ci aspettiamo che questo valga per tutti i contraenti e non abbiamo perso la speranza che la autorevole controparte mantenga la sua parte di impegno. Ma tutto deve avere un fine e un
limite
, e il mio è arrivato. In questo due anni ho dovuto subire di tutto,
attacchi professionali e persino personali
, dettati magari da invidia, cattiveria, ignoranza - eppure resi possibili proprio da queste lungaggini, che ostacolavano noi, ma fornivano il pretesto a gente di bassa lega umana e culturale per attacchi di lega bassissima. Ho sopportato tutto per
il fine più alto dell'Ospedale Unico
, per avere finalmente sul nostro Territorio un presidio all'altezza del servizio che deve svolgere.
MA UN PRESIDIO DEFINITIVO, DOVE CHE SIA LA SEDE SCELTA. NON TEMPORANEO COME È SCRITTO NEL PIANO DI RIORDINO. NON PANNICELLI CALDI. PERCHÉ LA SITUAZIONE È DRAMMATICA. URGONO SOLUZIONI SERIE E DI LUNGO PERIODO
».
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""
giovanni petruzzella
02 Agosto 2018 alle ore 10:04:50
CARPE DIEM
Rispondi
Gatto Matto
02 Agosto 2018 alle ore 06:15:06
Come volesi dimostrare, il solito gattopardismo: cambiare tutto per non cambiare niente.......da fare!
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