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Il dirigente sanitario Delzotti si difende e nega ogni addebito
27 gennaio 2006

MOLFETTA 27.1.2006 - Si è difeso negando ogni addebito il molfettese Antonio Delzotti, dirigente dell'ufficio sanità marittima, aerea e di frontiera del porto di Bari, accusato di omissione di atti di ufficio, abuso d'ufficio e falso ideologico nell'ambito dell'inchiesta sul presunto grano cancerogeno che ha portato all'arresto, nelle scorse settimane, di Francesco Casillo. Secondo il dottor Delzotti le procedure seguite prima di sdoganare il carico contenuto nella nave canadese “Loch Alyn” sono state assolutamente regolari, anche perché prima dell'approdo del cargo incriminato si erano già fatti controlli su un altro carico contenuto in una nave russa, e si era così raggiunta la soglia del 5% settimanale fissata dalle norme sui controlli di laboratorio per i prodotti alimentari provenienti da paesi extracomunitari. Dunque i controlli sulla “Loch Alyn” potevano per legge limitarsi all'esame della documentazione, come effettivamente fu fatto. Delzotti avrebbe anche negato, nel corso dell'interrogatorio di garanzia avvenuto nei giorni scorsi davanti al Gip del Tribunale di Trani, Roberto Oliveri Del Castillo, ed al pm Antonio Savasta, di aver avuto qualsiasi contatto con Casillo in merito ai controlli da effettuare sui carichi di grano.
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