Il Comitato residenti Muraglia di Molfetta replica ai comunicati contrari all'ordinanza di regolamentazione degli accessi
MOLFETTA – La dott.ssa Valeria Tangari rappresentante de Comitato Residenti Muraglia di Molfetta ha diffuso un comunicato in replica a quelli pubblicati nei giorni scorsi.
«Nella mia qualità di rappresentante del Comitato Residenti Muraglia, ritengo opportuno replicare ai comunicati-stampa di partiti politici locali, in particolare quelli di RC, DeP e SI, con i quali si è inteso contestare la cd. "ordinanza Muraglia" del sindaco Tommaso Minervini con argomentazioni strumentali, capziose, artatamente fuorvianti, insinuanti e, in alcuni punti, diffamatorie.
Appare chiaro, sin dall'incipit dei comunicati, che le interpretazioni date all'ordinanza dagli estensori assumono carattere di aspra polemica politica verso l'operato del sindaco e verso "qualcuno" dei residenti (ritenuto "privilegiato" dall'ordinanza), ignorando completamente quale sia lo status giuridico della strada pensile che attraversa il sito storico denominato "Muraglia", e che ora qui si intende chiarire, per sgombrare il campo da qualsiasi gratuita illazione e da meschini attacchi "ad personam".
Dunque, la Muraglia è un sito di interesse storico e artistico, che va tutelato secondo quanto previsto dal D.lvo 22 gennaio 2004 n. 42. E' un sito storico particolare, perchè percorso in tutta la sua lunghezza e larghezza (200 m x 7 m. ca nella parte più estesa) da una strada pensile, accessibile solo dai pedoni, sulla quale sono ubicate abitazioni private.
Come risulta da due antiche delibere di giunta comunale del 30.1.1919 e del 25.6.1926, e da una più recente n. 10 del 18.1.2010, sulla strada pensile, coincidente con il lastrico solare di negozi e uffici sottostanti, il Comune, previ accordi con i proprietari dei locali, costituì una SERVITU' PUBBLICA DI PASSAGGIO, per cui parte della strada pensile è soggetta a tale servitù (per 2/3 della strada), mentre la restante parte (per 1/3) è di pertinenza delle abitazioni private che hanno accesso sulla Muraglia.
La strada pensile non è dunque "pubblica", secondo il comune significato che a tale termine si attribuisce, ma è sottoposta ai due diversi regimi giuridici della SERVITU' PUBBLICA DI PASSAGGIO e della PROPRIETA' PRIVATA.
E' invece "pubblico" il SITO STORICO denominato "Muraglia" nella sua totalità, sito che è quindi visitabile, ma soggetto, come tutti i siti storici e/o pubblici della Città (Villa comunale, Torrione Passari, giardini di via Mammoni e di via S. Girolamo, di piazza 1° Maggio etc.) a regolamentazione con orari di visita per quel che riguarda l'accesso, come avviene, ad es. per il Torrione Passari (al cui interno vi sono abitazioni private), al quale si può accedere solo dalle ore 18 alle 21, o per la Villa comunale, che chiude alle 23 nel periodo estivo.
Non si comprende, quindi, lo "scandalo" sollevato artatamente per la regolamentazione degli orari di accesso sulla Muraglia (qualche avversario politico del sindaco ha addirittura parlato di "coprifuoco"...).
NESSUN "IMPEDIMENTO" o "DIVIETO di ACCESSO" come si è voluto subdolamente lasciare intendere dai suddetti comunicati. L' "Ordinanza Muraglia" è un provvedimento di CIVILTA' e di ORDINE PUBBLICO. Con essa si è inteso regolamentare l'accesso dei visitatori al sito storico (regolamentazione che, chissà perchè, non era mai stata effettuata da alcuna amministrazione), soprattutto per tutelarlo e salvaguardarlo da quelli che (giovani e anche adulti), specie seralmente e nottetempo, come documentalmente provato agli organi di polizia locale, CC. e Prefetto, usavano trattenersi in gruppo per dare sfogo ad atti di inciviltà, con continuo disturbo della quiete, del riposo e delle occupazioni dei residenti (schiamazzi, urla, lanci di pietre e bottiglie contro le persiane, e ultimamente anche su passanti in via via Dante!), oltre che deturpare il sito storico con scritte e disegni osceni, incisioni sui muri e imbrattarlo con resti di cibo e bevande, orina ed altro.... Ogni sera di ogni giornata, da almeno 4 anni a questa parte!
L' ordinanza ha dunque una duplice finalità: salvaguardia e tutela del sito storico e tutela dei cittadini, residenti e NON. Una ordinanza che la passata amministrazione Natalicchio non volle mai adottare, nonostante le decine di istanze e denunce del Comitato Residenti, con le quali si segnalava la pericolosità di un sito lasciato alla "libera fruizione" (come vorrebbero i "compagni"), cioè alle scorrerie delle bande di vandali e di "birrieri" con spinello!
Quanto, infine, all'oggetto della subdola e diffamatoria contestazione circa i... vasi di piante e i pergolati che circondano le abitazioni private, qui va evidenziato, in sintesi, che la loro installazione presso la zona di pertinenza degli immobili di proprietà è del tutto legittima, in virtù di quanto stabilito anche da recentissime sentenze del Consiglio di Stato, secondo le quali "non occorre alcun permesso o autorizzazione comunale per installare strutture e coperture amovibili (quali fioriere, pergolati, recinzioni, stuoie in canna e bambù, tende), che siano poste a distanza legale secondo la normativa codicistica civile e del Codice della Strada e che siano funzionali alla migliore fruizione dello spazio esterno dell'immobile".
Una polemica, quella scatenata nientepopodimeno che sui... vasi di piante dai "compagni" (tra i quali spiccano alcuni "giureconsulti" di chiara fama...) e dagli avversari politici del sindaco Minervini, da definire senz'altro capziosa, strumentale, mistificatoria, fuorviante e... meschina. Questo è quanto».