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I Giovani democratici di Molfetta, alla politica preferiscono le chiacchiere. Colpevole silenzio sul passaggio dal centrosinistra al centrodestra del candidato dell'amministrazione comunale
La passerella di accesso al mare dell'ex Park Club
14 agosto 2020

 MOLFETTA - Toh, chi si rivede: i Giovani democratici di Molfetta. Quelli insofferenti alle critiche dei giornali non amici (altro che democratici) e quelli al servizio del padrone di turno del Pd, senza vergogna e privi di autonomia.

Ma esistono ancora? Per dare prova della loro presenza hanno scelto il tema della cosiddetta riapertura della spiaggia del Park Club per proporre “l’installazione di reti da pallavolo, da tennis o canestri da basket nelle aree dove sono attualmente presenti i due campi in cemento ad ora non utilizzabili, rendendo così maggiormente vivibile l’intera struttura anche ai giovani, destinandola ad attività ludico-sportive libere sin da subito".
Non dicono nulla sul fatto che i lavori sono stati fatti male, che la passerella, come “Quindici” (quello che gli altri non dicono) ha pubblicato, ha ceduto dopo meno di 24 ore.

Ma quando non si hanno idee, cose si vuole proporre?

Ci piacerebbe sapere, invece, cosa ne pensano dell’ultimo pasticcio del passaggio dal centrosinistra al centrodestra del Pd, loro partito di riferimento? A loro va bene che il Pd sostenga il candidato voltagabbana Saverio Tammacco passato dal candidato presidente del centrosinistra Michele Emiliano al candidato del centrodestra Raffaele Fitto?

Su questo non si indignano, perché l’ordine di scuderia è “obbedir tacendo”. La politica non è per ragazzini da circolo ricreativo, agli ordini del padrone di casa. I Giovani Democratici devono crescere ancora. Ma, per favore, non utilizzate più quel nome (e ci meravigliamo come nessun dirigente provinciale o regionale del Pd sia finora intervenuto in merito): sarebbe più serio e credibile chiamarsi “i giovani del ciambotto” (rancido del centrodestra). Forse non è colpa loro se nel Pd non ci sono più maestri e tantomeno esempi da seguire.

La politica è un’altra cosa, che un circolo ricreativo di ragazzini che propongono l’installazione di due canestri di basket.

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