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Guglielmo Minervini: “Segni di accoglienza per i migranti” Oggi intitolazione della sala della Giunta Regionale a Ester Ada, giovane vittima del Pinar, l'invito a moltiplicare spazi di accoglienza anche nella nostra città
26 maggio 2009

MOLFETTA -Come annunciato dal palco del Partito democratico su Corso Umberto qualche giorno fa e anticipato sul suo sito internet, Guglielmo Minervini, riferendosi alla pratica dei respingimenti messa in atto dal governo, ribadisce: “Non voglio, col mio silenzio, essere complice di questa volgarità. Non voglio restare indifferente a una politica che usa la disperazione di persone vere come mezzo per raggiungere la pancia del consenso elettorale”. Dunque questa mattina sarà protagonista alla riunione straordinaria aperta al pubblico della Giunta Regionale, con all'ordine del giorno l'approvazione della delibera con cui si intitola la Sala Giunta alla diciassettenne nigeriana Ester Ada, giovane vittima della discriminazione e dell'intolleranza umana, morta di stenti lo scorso aprile al largo della costa di Lampedusa, con un bambino in grembo a causa dei ritardi nelle operazioni di soccorso della nave “Pinar”. “Una targa accoglierà d'ora in poi l'ingresso nel luogo più nevralgico della politica regionale, la sala giunta. Impresso un nome, uno soltanto, Ester Ada, per dire che dentro la migrazione non ci sono numeri o categorie sociologiche ma persone, volti, storie, affetti, domande di vita. Per dire che il grido di dolore e di sofferenza, e forse anche di speranza, lanciato da Ester Ada, non è caduto nel vuoto. Vogliamo raccoglierlo perché ci riguarda, riguarda le nostre coscienze, la nostra umanità”, spiega l'assessore alla trasparenza e cittadinanza attiva, promotore dell'iniziativa che ha subito trovato il consenso del presidente Vendola e la condivisione degli altri colleghi in giunta. A Bari alle 11 ci saranno anche don Ciotti, presidente di Libera e la portavoce in Italia dell'Alto Commissariato ONU per i Diritti dei Rifugiati, Laura Boldrini, oggetto nei giorni scorsi di pesanti critiche da parte del ministro La Russa. Guglielmo Minervini aveva già scelto il suo sito web per manifestare fino in fondo la sua inquietudine e per depositare il suo sfogo contro "una violenza stabilita ed esercitata dalle istituzioni del nostro Paese". Poi dal suo blog l'appello al quale hanno aderito alcuni lettori è stato rilanciato da uno di loro su Facebook e in pochi giorni sono stati centinaia coloro che hanno condiviso questa idea nel gruppo “per una nuova obiezione di coscienza” e che hanno ribadito che come cittadini si rifiuteranno di “collaborare con qualunque iniziativa che non sia di accoglienza”. Un segno importante che non vuole restare isolato. “Sarebbe bello – ha rilanciato Guglielmo Minervini - che ricordando il sogno finito di Ester, o quello di altri migranti, a Molfetta e in altre città sorgessero altri luoghi, tante e tante sale giunta, sedi di associazioni, saloni parrocchiali, aule scolastiche, spazi pubblici e privati che insieme dicano: in questi luoghi ogni immigrato trova accoglienza”.
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