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Guerra all’Afghanistan timori anche a Molfetta
08 ottobre 2001

MOLFETTA – 8.10.2001 La guerra al terrorismo è cominciata ieri alle 18,28 con una pioggia di fuoco sulla capitale afghana Kabul: il cielo di Kabul (nella foto) è stato illuminato da lampi di fuoco. Aerei americani e inglesi hanno sganciato il loro micidiale carico di bombe sul paese che ospita Bin Laden, capo dei terroristi islamici. Missili sono partiti anche da navi e sommergibili alleati (nella foto). Ci sono state varie ondate di missili (fino alle 4 del mattino ora italiana) sulla capitale dell'Afghanistan e sulle basi degli integralisti di al-Quaida, bersagliati aeroporti, radar, basi della contraerea dei Talebani. E' la prima risposta militare degli americani (e degli inglesi) alle migliaia di morti che hanno insanguinato New York e Washington. Si tratterà di “una campagna lunga, sanguinosa e defatigante” che, dice il ministro Usa alla Difesa Donald Rumsfeld, “durerà quanto la Guerra Fredda”. Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, (nella foto) in un messaggio alla tv ha dato l’annuncio dell’attacco e ha aggiunto: “Non falliremo. Chi aiuta i fuorilegge diventa fuorilegge e assassino anch’egli”. Durante l’attacco gli americani hanno lanciato anche viveri e medicine per la popolazione civile. Il terrorista Osama Bin Laden in un messaggio televisivo (nella foto) registrato in precedenza ha rivendicato l’attentato alle Torri gemelle e ha minacciato gli Stati Uniti: “Non dormirete tranquilli”, un messaggio di paura che ha lasciato sgomenti tutti nel mondo. Anche a Molfetta i cittadini hanno seguito le varie notizie incollati alla tv. Alcuni dopo essere andati a votare per il referendum hanno rinunciato alla passeggiata domenicale per seguire la guerra in tv. Strade quasi deserte ieri, l’unico movimento era quello attorno ai seggi elettorali. Due gli stati d’animo dei molfettesi che abbiamo potuto registrare in giro per la città: indifferenza e paura. “Abbiamo paura che colpiscano anche l’Italia”, così ci ha detto una signora all’uscita del seggio. “Temo per i miei figli, non voglio un’altra guerra”, ha dichiarato un’altra donna. “E’ bene colpire i terroristi, ma c’è il rischio che la guerra infiammi tutto il mondo: ho paura”, dice un impiegato di 50 anni. “Io ho i miei fratelli in America, temo anche per loro, dopo la minaccia di Bin Laden”, afferma una signora. “La guerra? Ma quella la vedi solo in tv. Non ho alcun timore. E’ una faccenda tra americani e talebani”, questo il commento di alcuni giovani davanti a un pub cittadino. “La nostra vita da oggi cambierà, io sono vecchio, ormai mi resta poco da vivere, il vero problema sarà per i giovani, ma loro non se ne rendono conto. Occorre sensibilizzare anche i musulmani presenti a Molfetta, che noi non siamo nemici e fraternizzare con loro, altrimenti non c’è futuro”, sono queste le parole di un anziano che abbiamo visto scrutare il cielo con preoccupazione. Michele de Sanctis jr.
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Autore: Luca1 (---.15-151.iol.it) Data: 08-10-01 17:32 ..non vorrei prendere le difese di nessuno, ma visto che mi sono sentito in causa più di una volta, offeso per il mio apparente anti-americanismo, cercherò di spiegare brevissimamente perchè gli anti-americani non sono pro-talebani, e non odiano davvero gli yankee. Gli anti.americani vogliono finirla con questo sistema economico ingiusto per la maggior parte degli abitanti del globo. Gli anti-americani vogliono un mondo più libero, dove le frontiere non siano un'ostacolo per l'uomo, come non lo sono per le merci. Gli anti-americani sono quelli che accettano nella loro compagnia ragazzi di colore, mentre chi predica le libertà, e vota la destra o il centrosinistra, molto spesso è chi fa gli UUHHUUH allo stadio, chi guarda con indifferenza gli extra-comunitari(che brutta parola!) presenti sul nostro territorio, chi vorrebbe chiudere le frontiere perchè pauroso di perdere quella tranquillità e benessere (apparente!) che ha mantenuto durante i suoi anni di vita. Gli antiamericani stanno bene con i loro "fratelli" americani, ma non sopportano quando uno yankee, o un tedesco che sia, o un italiano, vanno all'estero con i bigliettoni, e si sentono padroni del mondo. Gli antiamericani sono persone semplici, da tarallucci e vino. Gli antiamericani, hanno valori di pace e solidarietà che li contraddistinguono, hanno sì il telefonino, ma quando c'è da girare in ciabatte non si tirano indietro, e spesso fanno l'amore meglio dei fratelli filoamericani. Gli antiamericani riconoscono i valori della nostra società, ma criticano la non applicazione dei nostri principi. gli anti americani sono quelli che vedono Berlusconi in televisione, e pensano: " come posso fidarmi di uno che ha più soldi di mezzo mondo? Come posso fidarmi di uno che dichiara di essere alto un metro e settantasei? Gli anti-americani criticano D'Alema, e non sempre sono comunisti. Io sono antiamericano, ma amo l'America della musica, dei cow-boy, delle enormi e distese praterie, della libertà, degli spazi infiniti, dei grattaceli. Quello che non amo dell'America, sono le 2000 unità, che comandano il mondo, facendoci credere che viviamo in libertà. Aprite gli occhi, dietro ad un anti-americano, cè un amante della libertà.


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