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Grandi manovre per riportare il calcio a Molfetta. Solo voci?
15 gennaio 2009

Nell'annata vacante del calcio giocato, tiene banco in città il calcio delle chiacchiere, con ipotesi e scenari di un possibile ritorno sul manto erboso del “P. Poli” di una squadra e di una società che si riappropri di un blasone sgualcito e sbiadito. Un grosso centro come Molfetta non può essere assente sul palcoscenico calcistico almeno regionale, quindi nei prossimi mesi qualcosa dovrà accadere. E' la convinzione di molti tifosi, suffragata da una serie di voci, quasi tutte di terza e quarta mano del tipo: “Ho sentito Tizio che ha parlato con Caio, il quale da fonte certa ha appreso che il Tal dei Tali, sta cercando di riportare il calcio a Molfetta”. Chiacchiere che hanno scatenato la fantasia dei più nostalgici che sognano addirittura un titolo sportivo di 2ª Divisione (ex Serie C2). Ci sembra un po' troppo esagerato e da Fantacalcio immaginare che una società professionistica si trasferisca a Molfetta. Spesso, però, le chiacchiere sono delle sovrastrutture fantasiose e bizzarre di qualcosa di concreto. Negli ultimi anni abbiamo visto personaggi esterni alle realtà locali, che hanno risollevato dall'oblio calcistico piazze importanti per dimensione e passato. Più della passione per il calcio costoro mostrano uno spiccato senso degli affari e quindi, attraverso una passione popolare, intravedono una chiave per entrare in relazione con le persone che contano nel territorio. L'ambizione è ampliare le proprie attività imprenditoriali. Quando poi il business ha raggiunto l'apice, mollano tutto e vanno altrove. Insomma, spendere nel calcio per ricavare utili da un'altra parte. Secondo questo assunto, Molfetta sarebbe una piazza appetibile, non tanto e non solo per il calcio, quanto per le opportunità che propone. Da qui le voci di forestieri che guarderebbero con interesse alla nostra città, in accordo con un gruppo di commercialisti intenzionati ad entrare in gioco. La strategia è quella consolidata di acquistare una società con un titolo sportivo significativo, fonderla con una società locale di categoria inferiore per poi cambiare denominazione e sede. Insomma, basta che ci sia qualcuno disponibile a mettere sul tavolo un pacco di centinaia di migliaia di euro e tutto si può fare. Per ora siamo a livello di chiacchiere che ci accompagneranno fino a giugno, anche perché i diretti interessati avranno tutto l'interesse a lavorare nell'ombra. Non mancheranno voci di disturbo come quella di un ritorno sulla scena di un dirigente che avrebbe già in tasca una società attualmente in Promozione. Naturalmente ai tifosi queste manovre interessano relativamente e saranno sempre disponibili ad osannare chiunque riporti Molfetta agli onori della cronaca sportiva, almeno regionale. Insomma nella prossima stagione Molfetta starà ai nastri di partenza? Yes we can!
Autore: Francesco Del Rosso
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