Gli asini nei parchi comunali
L’articolo pacato di Giulia La Volpe (“passante occasionale”) ci spinge ad allargare l’orizzonte del problema. Da premettere che la presenza di quadrupedi su un parco dovrebbe allietare gli animalisti e quanti tollerano la presenza di cani randagi e pericolosi nella zona. Già nel passato, il responsabile del Parco in oggetto, come ha auspicato la creazione di un mini-zoo, ha denunciato vandalismi e depositi abusivi nel tunnel adiacente all’anfiteatro. Inoltre, lo stesso ha lamentato la scarsa attenzione riservata alle preesistenze dalla prevista progettazione dell’area adiacente. In realtà, il progetto a cui si riferisce l’articolista è stato modificato, perché la moderna villetta “da ampliare” insiste sulla lama Sedelle a pochi passi dalla 16 bis già al centro di infuocate polemiche. Per dimostrare la grande sensibilità del Camporeale ai problemi sollevati dall’articolista è utile richiamare alla memoria i vecchi messaggi gridati nel deserto, con particolare riferimento al Centro storico. “È stata denunciata la sistemazione di un balcone moderno accanto ad un edificio medievale in via S. Girolamo 49 ed è stata segnalata la presenza di un sito archeologico, son tracce di strada romana, in via S. Girolamo 48 (Centro storico). Altre presenze sono state segnalate alla Soprintendenza di Bari e al Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Dal Nucleo Carabinieri non è mai giunta la ricevuta di ritorno, anche dopo l’invio di un duplicato” (nr. 12467614289/4). “Per ridare a via S. Girolamo (già via Maggiore) l’antico splendore era necessario cedere ai privati S. Maria di Costantinopoli, S. Girolamo, S. Maria degli Angeli?”. “Segnalo un manufatto, sito nel Centro storico di Molfetta. Si tratta di una torre con base in marmo rosso-venato, addossata ad un tratto delle mura superstiti” (da una segnalazione alla Soprintendenza). “In particolare, la particella 1708 (Centro storico), liberata da detriti e liquami è apparsa come una ragnatela di antiche opere murarie. La zona è delimitata a sud da un alto muro doppio e a nord da un muretto con due appendici semicircolari alle estremità. All’interno si poteva osservare il rudere di una scala, una cisterna con rivestimento interno in pietra ben lavorata, una grotta con volta a sesto acuto, menzionata in un antico atto notarile”. Tutto è stato coperto con ghiaia! “Si osa sperare che il dolmen nel locale n. 46 di via S. Girolamo (Centro storico), la tomba della signora Dorotea Passari nel locale n. 47,risalente al XVII secolo ed altri manufatti non cadano nel dimenticatoio” (da una nota alla Dogana di Bari). I resti scoperti nel locale n. 48 confrontati con altri reperti sparsi sulle coste fi no a Brindisi fanno pensare ad un villaggio costiero, con un piccolo molo, una fornace, una vasca ecc... Il torrino realizzato su un’abitazione adiacente al Duomo ha suscitato grande scalpore. Si è trattato di una licenza coperta dalla necessità di un vano tecnico. Sul versante opposto sono state realizzate due opere simili, senza suscitare clamore! “Il sottoscritto Camporeale Michele, in qualità di custode del Parco di Mezzogiorno, lamenta la scarsa attenzione alla nota del 9.12.2006 e del 7.5.2008. Il sottoscritto, dopo aver segnalato l’irrigazione durante i giorni piovosi e un cancello incustodito, ha provveduto a chiuderlo con lucchetto e catena. Inoltre, il 27.4.2008, ore 16.30, durante il solito sopralluogo, ho sorpreso un gruppo di adolescenti, i quali, entrati furtivamente nel Parco, procedevano a demolire un ponte di legno. Inseguiti e denunciati ai Carabinieri, gli autori dell’atto vandalico erano subito rilasciati dall’Arma. La seconda nota si riferisce all’azione vandalica di un branco di cani. Mentre il sottoscritto è stato costretto a tenere legato un cane innocuo, altri cani si muovono indisturbati nella zona, seminando strage” (da una nota). Si auspica che i messaggi di Giulia La Volpe e Michele Camporeale siano raccolti dalle Autorità competenti, del WWF, da Legambiente, da AdB ecc. Nelle vicinanze del parco di Mezzogiorno una vasta area è stata occupata da numerosi nuclei di nomadi con conseguenti attività inquinanti e prelievo abusivo di energia elettrica. Una indagine accurata accerterebbe altrove la presenza di stalle e canili.
Autore: Michele Camporeale