Gli alunni del Liceo Scientifico di Molfetta in visita alla Banca del sangue cordonale di S. Giovanni Rotondo
MOLFETTA - Una nutrita rappresentanza di alunni delle classi quinte del Liceo Scientifico "Albert Einstein" di Molfetta ha visitato la Banca del sangue cordonale presso i poliambulatori della "Casa Sollievo della Sofferenza" a San Giovanni Rotondo (FG).
Accompagnati dalla professoressa Mina Raguseo presidente dell' Adisco di Molfetta (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale), dall' ostetrica e volontaria Adisco sig.ra Porzia Ayroldi e dai docenti Giuseppe Grazioso, Anna Laudisa e Natalizia Spadavecchia, gli studenti hanno avuto saggio di come il sangue cordonale possa essere raccolto e sfruttato al fine di salvare vite umane.
Il Dott. Michele Santodirocco ha proposto un filmato esplicativo riguardante le proprietà di incommensurabile valore dello stesso e dei suoi variegati utilizzi medici.
Esso, ricco di cellule staminali, arriva in sede dai punti nascita preposti alla raccolta e dopo numerosi e minuziosi controlli ed accertamenti, viene eventualmente "bancato". In media solo un campione su dieci risulta idoneo ed i restanti vengono utilizzati per la ricerca o per la produzione di uno specifico gel piastrinico fondamentale per la cura di ulcere del piede diabetico e malattie a livello epiteliale (epidermiolite bollosa nei neonati).
Le sacche di sangue prescelte, secondo una serie di norme vigenti, devono essere negative ai controlli microbiologici e infettivologici per poi essere sterilizzate mediante l'utilizzo di radiazioni ultraviolette e mappate secondo le loro caratteristiche costitutive su un database che le mette a disposizione su scala mondiale.
A questo punto le cellule staminali vengono criopreservate in azoto liquido a temperatura di circa -160°C nell' attesa che una richiesta d' aiuto giunga al Centro.
Come già precisato, il SCO (Sangue Cordone Ombelicale) è ricco di cellule staminali emopoietiche e può essere utilizzato per i trapianti in alternativa al midollo osseo sia nei bambini sia negli adulti, nel caso in cui non si trovi un donatore compatibile. Si tratta, di fatto, di una nuova alternativa di grande efficacia per far fronte a gravi patologie come la leucemia.
In questi anni sono pervenute diverse richieste da nazioni quali Francia, Inghilterra, Danimarca, Olanda, Israele e Stati Uniti, ed in ben 12 casi su 14 una donazione tempestiva ha portato al recupero e alla piena guarigione dei soggetti. Talvolta un semplice gesto di generosità può avere conseguenze straordinarie. Bastano pochi centimetri... per una vita.
Gianluca Raffaele
Classe 5ª E del Liceo Scientifico