Giovani autori pugliesi raccontano la Puglia pro Vendola
Un modo diverso di declinare la partecipazione, che è poi il cuore del fare politica, così come la intende chi è genuinamente e quotidianamente democratico. È quello espresso dalla Kora, piccola ed emergente casa editrice di Bari, pubblicando in occasione della candidatura di Nichi Vendola a presidente della Regione “Qualcosa da dire”, “piccola antologia di voci che abbiamo definito, quasi come un augurio, da una Puglia migliore”, si legge nella presentazione del volumetto. Hanno risposto all'appello a raccontare la loro Puglia poeti, scrittori, giornalisti, ognuno dei quali con qualcosa da dire sulla sua terra, vissuta quotidianamente, spesso dolorosamente, oppure guardata da lontano, là dove il caso, la scelta o la necessità li hanno portati.
Gli sguardi e gli approcci sono i più diversi, così come gli angoli e i problemi della Puglia che vengono ricordati o denunciati. C'è l'accusa di quello che la presenza dell'Ilva ha voluto dire per Taranto, in termini di occupazione e poi dis-occupazione e di contaminazione dell'ambiente, con la politica che non ha saputo o voluto governare questi processi. C'è l'aspirazione dolorosa ad un lavoro, soprattutto da parte di una generazione di trentenni che scopre che non c'è posto, non c'è più il mitico “posto” per loro, in questa Puglia. Laureati, con un titolo di avvocato che serve proprio a poco, c'è spazio anche per denunciare quanto ancora funzioni, nel mondo del lavoro e dell'università, la raccomandazione.
Nel volumetto, di 40 pagine e del costo di 3 euro, trova posto anche una Puglia vissuta da altri, da quegli albanesi che tentano di trovarvi un destino migliore, anche in questo caso la necessità della narrazione è quasi soverchiata da quella della denuncia, quello della “galera etnica” in cui si sono trasformati i Centri di Permanenza temporanea dove gli immigrati sono rinchiusi. C'è anche l'analisi del “fenomeno Nichi Vendola”, la ricostruzione del percorso che l'ha portato a poter aspirare alla presidenza della Regione. Perché Angiuli, Bellucci, Capraro, Cassano, Desiati, Dezio, Lagioia, Leogrande, Massari, Palmisano, Ranieri, Sciancalepore, Talamo, Vastarella, Zampetta, gli autori di “Qualcosa da dire”, queste “voci da una Puglia migliore”, come recita il sottotitolo, sanno che “il momento ora è qui”.
Lella Salvemini
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