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Festa al trullo, fotografia della Puglia in salsa noir
15 febbraio 2020

Valle d’Itria. Chiara Laera, una delle più conosciute influencer in fatto di moda, decide di organizzare nella sua Puglia l’evento di punta dell’estate: una grande festa per il lancio del marchio ciceri&tria di Vanni Loperfido. Per avere il massimo risalto mediatico, decide di allestire un vero e proprio set felliniano 2.0, chiedendo alla gente del posto di essere semplicemente sé stessa. Conosciamo così i personaggi di Elisabetta, ottima pulitrice di cicorielle; mest’Luigi, artigiano delle ceste; Nicola il caso della masseria dell’Assunta; ultimo ma non per importanza Mimmo Montanaro il custode della proprietà di Chiara. Ogni cosa nel C-Trullo è organizzata nei minimi dettagli, ma non tutto filerà liscio. C’è chi, in questa terra che da pochi anni ha conosciuto il turismo di massa, non sopporta l’invasione dei portatori di nuovi costumi, colpevoli di minare l’ecosistema non solo naturale ma anche esistenziale. A fare da sfondo alla serata una distesa di meravigliosi ulivi secolari, minacciati dal killer silenzioso meglio conosciuto con il nome di Xylella. Festa al trullo, debutto editoriale della giornalista e responsabile dell’ufficio stampa di Unioncamere Puglia Chicca Maralfa, è supportato da un interessante concept editoriale. L’uscita del romanzo, infatti, è stata preceduta da una campagna teaser sui principali social e dalla nascita del sito www.festaltrullo.it, creando l’aspettativa intorno all’organizzazione di una fantomatica festa in Valle d’Itria. Nella homepage del sito ha campeggiato per quasi due mesi un countdown accompagnato dal messaggio: “La festa è quasi pronta. E tu sei sicuro di essere fra gli invitati?”, insieme alla presentazione dei personaggi come fossero protagonisti di una fiction, la descrizione dei luoghi, le ricette dei piatti di ispirazione pugliese e la playlist delle canzoni poi citate nel libro. La formula ha funzionato, qualcuno si è davvero autoinvitato alla festa, ma terminato il conto alla rovescia l’arcano è stato svelato. La festa c’è, ma solo nel romanzo. Per sapere come va a finire, si deve leggere il libro. Un’opera da assaporare con ogni senso: con la vista, mista ad udito ed olfatto, aiutati dalle magistrali descrizioni dei paesaggi della Puglia più pura e primordiale; con il tatto, immaginando di passare la mano sulle nodose cortecce degli ulivi o sui severi muretti a secco tipici del Meridione; infine con il gusto, grazie ai cenni alla tradizionale cucina nostrana. Una black comedy dal finale a sorpresa in cui brillantemente realtà ed allucinazione si fondono in una grottesca parodia della vita. © Riproduzione riservata

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