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Edilizia sociale possibili 340 nuovi alloggi
15 gennaio 2009

L'Edilizia residenziale sociale è il nuovo, e per certi aspetti innovativo, strumento, sia per favorire l'accesso alla proprietà della casa per le famiglie a reddito medio basso, sia per dare una risposta al problema abitativo ai cittadini che vivono in situazioni di svantaggio, come anziani, giovani coppie, extracomunitari, ragazze madri e famiglie con disabili, attraverso canoni agevolati in relazione alla capacità economiche degli aventi diritti, alla composizione del nucleo familiare e alle caratteristiche degli alloggi. L'input lo ha dato il Governo nazionale che nella legge finanziaria 2008 ha inserito norme per favorire l'Edilizia sociale, definendo in primo luogo “Alloggio sociale” l'unità immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente, al fine di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati. La legge stabilisce che, per la realizzazione dell'edilizia sociale, i Comuni possono utilizzare due strade: le aree destinate ai servizi (spazi pubblici, attività collettive, verde, parcheggi) in esubero rispetto agli indici minimi stabiliti dalle norme; consentire un incremento di edificabilità negli ambiti a destinazione residenziale. In ogni caso la trasformazione urbanistica è subordinata alla cessione gratuita da parte dei proprietari, singoli o in forma consortile, di aree o immobili da destinare a edilizia residenziale sociale. La Legge demanda poi alle Regioni la definizione delle norme operative e dei requisiti per l'accesso e permanenza nell'alloggio sociale. La Regione Puglia, in attuazione della legge nazionale, con L.R. n° 12 del 21 maggio 08 “Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l'offerta di edilizia residenziale sociale” ha stabilito che i Comuni per attuare gli interventi devono prima effettuare una valutazione del fabbisogno di edilizia residenziale sociale. Tale valutazione è obbligatoria per quei Comuni ad alta densità abitativa, come Molfetta. La legge regionale stabilisce che i soggetti a cui il Comune affida la realizzazione di degli interventi di edilizia residenziale sociale devono, sulla base di una convenzione, cedere allo stesso Comune una quota minima del 10% degli alloggi e garantire preferibilmente l'affitto, o l'affitto con patto di futura vendita dei restanti alloggi, ai soggetti in possesso dei requisiti e selezionati da una graduatoria comunale. Sulla base delle suddette fonti normative, il Consiglio comunale all'unanimità ha deliberato la valutazione del fabbisogno di edilizia residenziale sociale e la relazione del Dirigente del Settore Territorio ing. Rocco Altomare, in cui sono indicati i modi per soddisfare tale bisogno, così come prevede la legge regionale n°12 /08. L'ing. Rocco Altomare (il quale dovrebbe essere più disponibile a dare informazioni ai giornalisti e non farsi negare, come fa il sindaco, ndr) sull'analisi delle domande e dell'offerta di edilizia pubblica in gran parte completata, ha stimato un fabbisogno abitativo attuale di 435 alloggi di proprietà e di 529 in locazione, per un totale di 964 alloggi. Come colmare tale fabbisogno? La proposta dell'ing. Altomare è di intervenire nelle aree così dette a standard (aree destinate a servizi), in cui è possibile costruire con procedure snelle e in tempi ragionevoli, delle zone di espansione in cui si sono in gran parte realizzati il Piano ex art. 51 e il Paino 167. In base alle situazione urbanistiche delle varie zone di espansione, per l'ing. Altomare si potrebbero realizzare interventi di edilizia residenziale sociale nei comparti 1 (110 alloggi), 10 e 11 (150) e 17 (80) per un totale di 340 alloggi di diverse tipologie da 45 a 90mq. Al Comune andrebbero 34 alloggi che li destinerebbe in locazione agevolata, verso quei soggetti e famiglie che vivono situazioni svantaggiate, mentre i restanti appartamenti verrebbero destinati alla locazione con patto di futura vendita. L'analisi e le ricette dei tecnici comunali sono facilmente condivisibile, sempre che si trovino le risorse finanziarie. L'auspicio dell'ing. Altomare di un coinvolgimento delle banche, Fondazioni, degli operatori del settore mediante lo strumento del project financing, è solo un auspicio e nulla di più.
Autore: Francesco Del Rosso
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