Dopo primarie. Incontro fra i quattro candidati per fare il punto della situazione
MOLFETTA 18.12.2005
Inizialmente avrebbe dovuto esserci una cena tutti assieme, poi è diventata una colazione mattutina, trovato chiuso il bar, Lillino di Gioia ha infine invitato gli altri tre concorrenti alle primarie nel suo studio/ufficio, per discutere dello stato delle cose.
Sono passate giusto due settimane dalle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato sindaco e lui ha voglia di definire la situazione e mettersi a lavorare in vista dell'appuntamento elettorale di primavera, certo non facile.
Ci arriverà temprato, perché nemmeno questo passaggio appare semplice, visto che non tutti i partiti del centro sinistra hanno ancora deciso cosa fare da grandi.
“È stato un incontro a 360 gradi - ha dichiarato Di Gioia a Quindici on line - un confronto molto franco e anche duro per certi versi, in cui tutte le questioni sono state messe sul tappeto”. Decisioni non ne sono state prese, non sarebbe stato del resto possibile, viste le incertezze interne a diversi partiti, ma a quanto pare è stato chiarito che, se proseguirà l'avventura assieme, sarà nell'alveo di un lavoro di gruppo, con decisioni condivise appieno fra tutti gli attori, senza protagonismi. “È emersa l'esigenza di costituire una cabina di regia che funzioni nell'oggi e per il domani – ci ha rivelato Di Gioia - che garantisca la condivisione delle scelte fatte politicamente e programmaticamente dalla coalizione”.
Insomma, a quanto è dato di capire, Di Gioia, consapevole dei dubbi, lui li definisce “mal di pancia”, che nel centro sinistra alcuni hanno alla sola idea di dover mettere la croce sul suo nome stampato sulla scheda, si impegna ad osservare in tutte le sue parti quanto previsto nel Documento politico-programmatico, accetta l'idea di lavorare in stretta collaborazione, prima di tutto con i tre altri candidati alle primarie e naturalmente con tutte le formazioni che fanno parte del centro sinistra, primus inter pares di un progetto che non è il “suo” progetto, ma quello frutto del processo “L'Unione chiama la città”, sfociato nelle primarie.
I quattro si sono dati appuntamento al prossimo sabato, la vigilia di Natale, nel caso qualcuno non avesse in mente il calendario; si rivedranno in mattinata, sperando che in settimana alcune posizione si siano meglio definite, se sarà il caso inizieranno a stilare delle “credibili ipotesi politico-programmatiche, che diano garanzie a tutti”, e poi, si spera per le loro famiglie, se ne andranno a mangiare le frittelle, lasciando stare per un po' le questioni della politica, in questo periodo quanto mai indigeste.
Lella Salvemini