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Dopo le denunce di Quindici, il problema delle buche a Molfetta approda su Facebook
25 marzo 2009

MOLFETTA - Uno dei mezzi di comunicazione più importanti e liberi oggi è Internet. La rete, dominio per la maggiore di giovani, è in grado di mettere in contatto velocemente gente distante migliaia di chilometri, anche in maniera anonima e senza alcuna forma di censura, almeno per ora, perché il governo Berlusconi sta studiando il modo di mettere il bavaglio anche alla rete, per avere il controllo totale dell'informazione. Potente social network, ovvero “rete sociale”, è Facebook, dove tramite diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari, quasi tutto il mondo è in perenne contatto. Gli utenti sono anche in grado di unirsi in gruppi per qualcosa in comune, dove discutere riguardo particolari hobby o questioni anche importanti della vita di ognuno, quali persino la politica. A questo punto non può mancare un gruppo tutto molfettese che tocca un argomento evidentemente molto sentito dalla cittadinanza: le buche, sulle quali “Quindici” sta conducendo da mesi una campagna sul proprio quotidiano on line e sulla rivista mensile in edicola. Quasi mille sono gli iscritti, la maggior parte tutti giovani essendo la rete loro mezzo di comunicazione privilegiato, e il numero è in continuo e quotidiano aumento. In un linguaggio molto colloquiale, proprio per il target allargato, la descrizione del gruppo recita: “il gruppo ha lo scopo di migliorare la nostra situazione (delle nostre sospensioni)... quindi inviate foto... aggiungetele liberamente e segnate la via... poi spediremo il tutto... impacchettato a chi di competenza…”. Non c'è bisogno di altri commenti: il gruppo è l'espressione di una cittadinanza stanca di vivere in una città impercorribile, pericolosa sia per i pedoni, sia per i ciclisti, sia per le autovetture che per evitare di martoriare le proprie sospensioni rischiano di provocare incidenti e peggio ancora investire ignari passanti. Il pericolo è sentito in particolar modo in caso di pioggia, la quale occulta la presenza di queste trappole. Sono già oltre sessantaquattro le presenze fra messaggi di denuncia di buche con tanto di indirizzo e manifestazioni del proprio malcontento. Da questi ne risulta una città tappezzata di buche, che magari vengono “rattoppate” (magari dopo segnalazione), che cedono disastrosamente ancora per la pochezza dell'intervento sul manto stradale. Anche le strade più importanti per il traffico e il commercio cittadino sono piene di buche, sgradito biglietto da visita per i fantomatici turisti o investitori di denaro nella nostra futura perla commerciale pugliese che diventerà Molfetta. Innumerevoli, a quanto risulta, sono le denunce al Comune, che preferisce pagare i danni a cose e persone piuttosto che riparare le strade. In questo modo al benessere della popolazione si antepone il bilancio economico, non sempre chiaro alla popolazione: ma nessuno ha fatto i conti di quanto in realtà costa riparare alla meglio le strade, per tornare a fare un nuovo intervento dopo pochi giorni? Per fortuna non c'è da preoccuparsi: fra poco ci saranno le elezioni provinciali e il numero di rattoppi per le strade aumenterà. Servono voti.
Autore: Saverio Tavella
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Cos'altro si può dire. Lo sappiamo, no, che non vincono le elezioni con la "buona amministrazione", ma con la "droga meditica". A livello locale, poi, la "droga mediatica nazionale", viene sostenuta anche con "l'acquisto" ad ogni competizione elettorale di consistenti "pacchetti elettorali". Sulla "banconota da 50 €", alle ultime elezioni, è stato fatto financo un manifesto, a scanso di equivoci, il significato era di notevole evidenza. Che fare? Come è possibile arrestare il "fiume di denaro" che ogni volta riesce ad adulterare ogni competizione elettorale? 300, 400, 1000 € a famiglia, e poi ci sono i "Clan" (che votano, votano eccome se non si danno da fare...). Alle prossime elezioni, il mercato riprenderà e, alla grande e poi? Poi riprenderemo a parare di sconfitta o vittoria in una partita già truccata in partenza. Qualche anno fa, avevamo fede cieca nelle procure, adesso, ci stanno deludendo e non poco... Abbiamo assistito ad un'operazione di polizia durante le ultime amministrative, fatta nel pieno di una competizione elettorale, su soggetti tutti impegnati all'interno di un ben identificato e identificabile gruppo politico che aveva anche un'emanazione consiliare da riconfermare e che da tempo immemorabile sosteneva chi doveva sostenere... Eppure, come è andata a finire... Scommettiamo che... alle prossime elezioni... "il sostenuto" da sempre di qs. signori, quello che fa pure l'oracolo... non si turerà il naso (pare neppure gli funzioni...). La Percezione, oggi, è che la magistratura arretri al cospetto dei potenti... può non esser vero, ma è percezione collettiva e condivisa... Questa percezione, ai tempi di "mani pulite", non c'éra, anzi c'era un tifo da stadio per i procuratori, peccato, che occasione mancata... Il mio fatalismo, però, mi porta a pensare che, nonostante tutte le ramificazioni e collusioni, qualcosa accade sempre e, si rimette tutto in gioco e, la macchina della Giustizia, della Democrazia, dei Diritti, si rimette magicamente in moto... Ho sentito riparlare di Pool, dalle nostre parti..., e la cosa mi piace e, non poco... vedremo di dare un po' di "carne da cucinare", a questi pool che voglio sperare, però, ci aiutino a cambiare la percezione della diseguaglianza di fronte alla legge...

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