Dopo le denunce di Quindici, il problema delle buche a Molfetta approda su Facebook
MOLFETTA - Uno dei mezzi di comunicazione più importanti e liberi oggi è Internet. La rete, dominio per la maggiore di giovani, è in grado di mettere in contatto velocemente gente distante migliaia di chilometri, anche in maniera anonima e senza alcuna forma di censura, almeno per ora, perché il governo Berlusconi sta studiando il modo di mettere il bavaglio anche alla rete, per avere il controllo totale dell'informazione.
Potente social network, ovvero “rete sociale”, è Facebook, dove tramite diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari, quasi tutto il mondo è in perenne contatto. Gli utenti sono anche in grado di unirsi in gruppi per qualcosa in comune, dove discutere riguardo particolari hobby o questioni anche importanti della vita di ognuno, quali persino la politica.
A questo punto non può mancare un gruppo tutto molfettese che tocca un argomento evidentemente molto sentito dalla cittadinanza: le buche, sulle quali “Quindici” sta conducendo da mesi una campagna sul proprio quotidiano on line e sulla rivista mensile in edicola. Quasi mille sono gli iscritti, la maggior parte tutti giovani essendo la rete loro mezzo di comunicazione privilegiato, e il numero è in continuo e quotidiano aumento.
In un linguaggio molto colloquiale, proprio per il target allargato, la descrizione del gruppo recita: “il gruppo ha lo scopo di migliorare la nostra situazione (delle nostre sospensioni)... quindi inviate foto... aggiungetele liberamente e segnate la via... poi spediremo il tutto... impacchettato a chi di competenza…”.
Non c'è bisogno di altri commenti: il gruppo è l'espressione di una cittadinanza stanca di vivere in una città impercorribile, pericolosa sia per i pedoni, sia per i ciclisti, sia per le autovetture che per evitare di martoriare le proprie sospensioni rischiano di provocare incidenti e peggio ancora investire ignari passanti. Il pericolo è sentito in particolar modo in caso di pioggia, la quale occulta la presenza di queste trappole.
Sono già oltre sessantaquattro le presenze fra messaggi di denuncia di buche con tanto di indirizzo e manifestazioni del proprio malcontento. Da questi ne risulta una città tappezzata di buche, che magari vengono “rattoppate” (magari dopo segnalazione), che cedono disastrosamente ancora per la pochezza dell'intervento sul manto stradale. Anche le strade più importanti per il traffico e il commercio cittadino sono piene di buche, sgradito biglietto da visita per i fantomatici turisti o investitori di denaro nella nostra futura perla commerciale pugliese che diventerà Molfetta.
Innumerevoli, a quanto risulta, sono le denunce al Comune, che preferisce pagare i danni a cose e persone piuttosto che riparare le strade. In questo modo al benessere della popolazione si antepone il bilancio economico, non sempre chiaro alla popolazione: ma nessuno ha fatto i conti di quanto in realtà costa riparare alla meglio le strade, per tornare a fare un nuovo intervento dopo pochi giorni?
Per fortuna non c'è da preoccuparsi: fra poco ci saranno le elezioni provinciali e il numero di rattoppi per le strade aumenterà. Servono voti.