Donna di Molfetta costretta a una mammografia a pagamento per le carenze delle strutture pubbliche
Denuncia del tribunale per i diritti del malato
MOLFETTA -Brutta avventura per una paziente di Molfetta cher ha atteso mesi per avere nell'ospedale Umberto I di Corato la prenotazione per un esame mammografico ma al momento della visita le hanno detto che la mammografia non era attiva e che avrebbe potuto farla nella sua città, a Molfetta.
Qui, dopo altra attesa, le hanno detto di ritornare a Corato. Alla fine, stanca per i continui rinvii e per l'enorme perdita di tempo, la donna ha deciso di eseguire l'esame presso uno studio privato, a pagamento. Lo denuncia il tribunale per i diritti del malato di Corato.
Oltre a denunciare la vicenda della mammografia mancata, la presidente del tribunale, Anna Melillo, segnala la “situazione paradossale” che si verifica nel nosocomio coratino, polo chirurgico della Ausl Bari, dove sono stati realizzati - spiega - un nuovo reparto di radiologia, dotato di tac e mammografia inutilizzate e inutilizzabili perchè manca personale medico. Stessa situazione per il reparto di cardiologia.
“I medici in organico - sottolinea - sono insufficienti, i turni sono coperti con medici che si spostano, in mobilità interna, dagli ospedali di Ruvo o di altri Comuni della Ausl Bari, ma i servizi esterni sono bloccati. Questo vuol dire che, su una popolazione di 50mila abitanti, quella di Corato, tutti coloro che abbiano bisogno di sottoporsi anche ad un semplice elettrocardiogramma devono rivolgersi a specialisti privatamente”.