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Domenico Ricatti e Veronica Inglese per primi al traguardo dellla Free Runners Molfetta
01 novembre 2008

MOLFETTA - Pronostico rispettato alla “Corri Molfetta'', gara di corsa su strada di 10 km, organizzata dalla Free Runners. Ha vinto al foto finish il mezzofondista dell'Aeronautica Domenico Ricatti (nella foto)con il tempo di 30'30''. Ad 1” è giunto il tunisino Mehdi Khelifi (A. A. Acquaviva), vincitore della scorsa edizione. I due sul circuito di Molfetta hanno dato vita ad un entusiasmante testa a testa risoltosi allo sprint sul traguardo posto in Corso Dante Alighieri. Al terzo posto si è classificato l'atleta molfettese Rodolfo Guastamacchia (A. Aden Exprivia Molfetta), distanziato di 15” dai primi. Tra le donne da registrare il dominio assoluto della promessa del mezzofondo italiano, la pugliese Veronica Inglese (Atletica Gran Sasso Teramo). L'atleta barlettana ha tagliato il traguardo solitaria con il tempo di 36'04, precedendo di 3' Immacolata Ventrella (Olimpia Club Molfetta), vincitrice delle prime due edizioni della gara. L'atleta molfettese non è riuscita a ripetersi anche quest'anno ed ha dovuto soccombere davanti a Veronica Inglese. Per quest'ultima si è trattato di un importante test in vista delle prossime selezioni per il campionato europeo di cross, che si svolgerà a dicembre. Inglese non aveva mai corso una distanza così lunga su strada. La gara è stata condizionata da una temperatura estiva (27 gradi), dall'alto tasso di umidità e dal vento caldo di scirocco. Alla competizione assoluta ha fatto da cornice una massiccia presenza di atleti amatori master e liberi (circa mille), a dimostrazione della notorietà raggiunta dalla manifestazione sportiva molfettese, diventata già adulta dopo appena tre edizioni e soprattutto un tradizionale appuntamento per i podisti pugliesi e non solo. Sprizza entusiasmo da tutti i pori il patron della Free Runners, Sergio Gervasio: “La partecipazione degli atleti assoluti e master alla terza edizione della Corri Molfetta – ha detto – è andata oltre le nostre aspettative''. Sorpreso anche dalla partecipazione dei top runners. “Non mi aspettavo una presenza così qualificata e numerosa – ha aggiunto – di professionisti di livello nazionale ed internazionale''. L'adesione di atleti provenienti da altre regioni limitrofe della Puglia e di atleti stranieri, ha convinto gli organizzatori a chiedere alla Fidal (Federazione italiana di Atletica Leggera) ad iscrivere la prossima edizione nel calendario nazionale.
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Gentili giornalisti, mi piacerebbe rendervi parte di alcune mie riflessioni emerse stamattina durante "Corri Molfetta". Ho partecipato oggi alla "mitica" Corri Molfetta. Quest'anno ha riscosso molto successo e molti partecipanti, dunque un grande evento sportivo, per atleti e amatori. Certo non mi aspettavo di vincere, ma c'era grande entusiasmo per divertirsi un po' gli amici. Dico c'era, perchè è scomparso poco dopo la partenza. Come in tutte le manifestazioni di questo genere (mi permetto di dirlo perchè ho partecipato anche ad altre), durante la gara si formano dei gruppi. C'è la testa, con i professionisti, al centro quelli un po' più lenti, e dietro c'è la coda di chi partecipa per gioco o non riesce ad andare più veloce. Bene, in tutte le normali manifestazioni la sicurezza è garantita per tutti, anche per i lentissimi. Ho visto maratone protrarsi per qualche ora in più ad aspettare l'ultimo anziano stanco e sorridente. Quello che ho visto stamattina è stato ben diverso. "Noi ultimi", tra cui anche qualche famiglia con qualche bambino, siamo rimasti a correre nel traffico. Già, perchè a quanto pare solo la testa dei corridori aveva diritto a passare incolume in una zona pedonale. Ad un certo punto la colonna si spezzava, e via al passaggio delle automobili. Ovviamente noncuranti della gara e pronte a strombazzare con i loro clacson. Qualcuno ha continuato a correre; qualcun altro si è fermato amareggiato, per il pericolo di una strada come Via Sergio Pansini già di per sè stretta per le auto, o per la voglia di risparmiarsi lo smog inalato durante la corsetta. Dopo un po' mi sono fermata anch'io, ho continuato a farmi una passeggiata per strade più agevoli, senza seguire il percorso. Pensando un po' a quello che è accaduto, mi chiedevo dove poteva essere "l'inghippo" della situazione. Noi cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto continuare a correre tra le macchine, ignorandole? E se fosse successo qualcosa ai corridori-amatori? Improbabile? D'altronde, cosa avrebbero dovuto fare, bloccare il traffico? E si può bloccare una città per una corsa? Era una bella mattinata, magari una passeggiata in più avrebbe fatto bene agli automobilisti impazienti... O era più importante tutelare il loro diritto di muoversi liberamente in città con la loro macchina? Allora la colpa è dell'organizzazione? Della disattenzione dei vigili? Dell'assenza di buon senso degli automobilisti? Di permessi non concessi? E mi sono ritornate in mente tutte quelle cose che mi chiedo quando, facendo una passeggiata in bicicletta su piste ciclabili inesistenti, mi ritrovo a "lottare per la sopravvivenza" sulle strade che sembrano appartenere solo alle automobili... E mi chiedo: a Molfetta, c'è realmente voglia di trovare lo spazio per lo sport in strada? Non è proprio questo lo scopo di manifestazioni come questa?
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