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Discarica di Coda della volpe, il mistero si infi ttisce
15 aprile 2011

Coda della volpe, ribattezzata da “Quindici”, “cava dei misteri” dopo la nostra inchiesta, pubblicata nel mese di marzo, e le relative foto, sembra tornata di nuovo oggetto di interesse da parte degli amministratori dell’Asm. Ma il mistero si infi ttisce. Noi di Quindici, dopo aver parlato delle stranezze intorno alla cava, siamo tornati “sul luogo del delitto” due settimane dopo aver pubblicato l’articolo e le foto e cosa abbiamo notato? Che il nostro articolo ha prodotto alcuni cambiamenti: 1. è stato rimosso il cartello relativo ai lavori di bonifi ca e messa in sicurezza di una discarica dismessa (data inizio lavori 18.12.2000, termine lavori 14.10.2001, importo 6 miliardi di vecchie lire, impresa esecutrice Mazzitelli, già nota per la vicenda dell’impianto di compostaggio) 2. ricordate il lungo tubo nero, da noi fotografato? è stata mozzata e bruciata la punta, bruciato il resto e coperto con lastre di cemento e pietrisco. Il suo uso resta ancora un mistero, (è servito a sversare liquidi non asseverabili alle acque minerali naturali?). Inoltre, lo stesso tubo è stato spezzettato e disperso lungo tutto il percorso interno del lato est della cava 3. sono stati rimessi in ordine i cassonetti sparsi un po’ dovunque, oggi allineati in altra parte della cava 4. è comparso, sul lato sud, invece, un altro lungo tubo misterioso più sottile. 5. Cosa sono quei cumuli, quegli scarichi di ingente quantità di materiale di risulta, inerti, lungo tutto il fronte est della discarica? da chi sono stati autorizzati quegli scarichi? ma soprattutto, quello che ci chiediamo è: è tutto a norma, è tutto legale? Oltre a questo cambiamento, abbiamo notato che i lastroni di eternit e amianto sono sempre lì abbandonati per terra. E abbiamo scoperto, nascosta fra le pietre, l’imboccatura di un tubo che passa sotto la strada e fi nisce dentro la discarica. A cosa serve o è servito? A scaricare acqua nelle campagne circostanti? A rifornire di acqua la discarica? O ad altri usi che non conosciamo? Siamo ritornati a “coda della volpe” 10 giorni dopo e abbiamo notato che il sito, che risulta dismesso, si è arricchito di alcune montagne di rifi uti inerti. Ecco alcuni interrogativi che nascono spontanei e che giriamo agli amministratori e ai dirigenti dell’Asm, ma anche agli amministratori comunali (che invitiamo a fare una passeggiata in loco, approfi ttando delle giornate primaverili): 1. la discarica è stata dismessa? Se sì, come si spiega questa nuova attività? 2. la discarica è stata bonifi cata? Se no, dove sono fi niti i 6 miliardi stanziati a questo scopo? 3. perché è stato rimosso il cartello relativo ai lavori di bonifi ca, perché non serviva più (ma bisognava aspettare l’inchiesta di “Quindici” per farlo?), oppure per evitare di ricordare qualcosa di scomodo? 4. perché è stato distrutto il misterioso tubo nero, disperdendone i resti lungo la strada e coprendoli alla meglio con del pietrisco? 5. la discarica doveva essere destinata prima allo stoccaggio di televisori e frigoriferi, poi allo stoccaggio di vetro e legno, poi è stata dismessa e ora viene riaperta per gli inerti. Come mai? Un mistero dietro l’altro, un interrogativo dietro l’altro: perché l’Asm tace? A proposito, quali provvedimenti promessi nei confronti del funzionario e dei due dipendenti arrestati per il presunto peculato e la ricettazione del materiale ferroso, sono stati adottati? Sul sito dell’Asm è tuttora presente la precisazione dell’azienda (data 15 febbraio 2011), in merito a questa vicenda, in cui si dice che: “I vertici aziendali, che nella giornata di domani si riuniranno per un Consiglio di Amministrazione straordinario, valuteranno l’opportunità di assumere provvedimenti nei confronti delle persone coinvolte e per tutelare l’azienda”. Insomma, il mistero si infi ttisce e stranamente di questa vicenda non parlano le opposizioni di centrosinistra in consiglio comunale, tacciono i cosiddetti grilli parlanti abituati a parlare a sproposito su altre vicende proclamandosi “liberatori” della città dall’illegalità. Cosa c’è sotto? Occorre fare chiarezza, per evitare che insorgano sospetti su una cava che, fi n dalla sua origine, ha fatto sempre discutere e sulla quale si sono intrecciate leggende vere o presunte. L’amministrazione comunale dovrebbe spiegare a “Quindici” e all’opinione pubblica questi misteri. Oppure anche questa cava potrà essere oggetto delle indagini della magistratura? Anche perché una cosa è certa: eventuali errori, illeciti, irregolarità, alla fi ne gravano sulle tasche dei cittadini. In questi casi la trasparenza dovrebbe essere una regola. Ma non lo è.

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