Dirty Building, edilizia convenzionata: indagine e arresti
Vicenda complessa e delicata, quella dell’operazione Dirty Building. Lo scorso 28 dicembre 2012 la Guardia di Finanza di Molfetta ha annunciato con un suo comunicato stampa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un noto imprenditore edile molfettese, sottoponendo a sequestro preventivo conti correnti bancari e postali e un immobile per un valore complessivo di circa 100 mila euro. In particolare, conclusa una specifica attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato accertato che l’imprenditore Francesco Raguseo (79 anni), legale rappresentante della So.Me. Co., società operante nel settore dell’edilizia aggiudicataria della gara bandita dal Comune di Molfetta per la realizzazione di alloggi di edilizia convenzionata (ubicati in via prof. Saverio De Simone), «abusando della sua qualità e dei suoi poteri, costringeva alcuni potenziali acquirenti a corrispondergli indebitamente somme di denaro rappresentando loro che, in mancanza, avrebbero dovuto sottoscrivere un atto di rinuncia dell’acquisto e che avrebbe sostituito il loro nominativo con altro presente nella graduatoria di assegnazione predisposta dal Comune». Secondo gli inquirenti, la «condotta criminosa » realizzata dallo «spregiudicato imprenditore » sarebbe stata anche aggravata dall’essere stata perpetrata approfittando dell’impellente bisogno dei soggetti destinatari di alloggi in edilizia convenzionata che notoriamente versano in evidenti difficoltà economiche. Il 5 gennaio il Tribunale della Libertà di Bari (Sezione Terza Penale), riunito in Camera di Consiglio, ha dichiarato nulla l’ordinanza emessa dal Gip di Trani per un vizio di forma, disponendo, perciò, l’immediata liberazione del ricorrente Appena dieci giorni dopo (15 gennaio), un secondo comunicato stampa della Guardia di Finanza annunciava di aver eseguito una nuova ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dello stesso imprenditore che «costringeva alcuni potenziali acquirenti a corrispondergli indebitamente somme di denaro » (come si legge nel comunicato). «Raguseo era già stato destinatario, nel mese di dicembre 2012 per i medesimi fatti, di analogo provvedimento restrittivo della libertà personale, successivamente dichiarato nullo dal Tribunale del Riesame per un mero vizio di forma e non per decisioni nel merito, sulle quali, allo stato attuale, nessuna autorità si è ancora espressa - spiega il comunicato della GdF -. Nella nuova ordinanza si ribadisce l’alto profilo delinquenziale della condotta dell’imprenditore molfettese, connotata da una proterva arroganza sicuramente indice di una prassi ambientale e personale inveterata e cristallizzata nel tempo da parte di soggetti adusi all’abuso ai danni di parti contrattualmente e socialmente deboli, quali gli assegnatari di alloggi in edilizia convenzionata, contando sull’efficacia intimidatoria della propria posizione di potere e, di conseguenza, sull’omertà delle vittime». Insomma, pare si sia inaugurato un nuovo filone d’indagine per l’edilizia molfettese.